La Nuova Sardegna

L’isola della pizza si fa strada e le eccellenze sono Massimo Bosco e Pierluigi Fais. La guida del Gambero rosso premia il coraggio e la qualità dei locali isolani più all’avanguardia, capaci di oltrepassare il concetto di proposta veloce ed economica per il fine settimana. La pizza anche in Sardegna sta diventando un’arte, si affinano le farine, si inventano proposte gourmet, si azzardano abbinamenti con birre artigianali e vino. Eccellenze in un contesto nel quale la quantità non manca, anzi, forse è anche troppa: nella nostra isola, c’è un’attività che vende pizza ogni 267 abitanti contro una media nazionale di una ogni 472 abitanti. Numeri migliori, ma di poco, solo in Abruzzo con una ogni 263 abitanti. La Sardegna detiene inoltre il primato anche per incremento di attività iscritte alla Camera di commercio: secondo i dati resi noti in luglio dall'inizio dell'anno ne sono state aperte 114 in più rispetto al 2018: +1,9% contro l'1,1% della media nazionale. Chiaramente bisogna fare il necessario distinguo: un conto sono le pizze ricercate in locali di un certo livello. Altro sono le pizzette al taglio, altro ancora quelle da asporto dove pure c’è un costante aggiornamento.

Tornando al Gambero rosso, la nuova guida mette al primo posto, come già detto, con tre spicchi la Pizzeria Bosco di Tempio e Framento di Cagliari, assegnando a entrambe il punteggio di 91/100. Seguono con due spicchi: Antiga pizzeria (Aggius, 84), Refettorio pizza &Casu di Cristiano Andreini (Alghero, 85), Grains (Cagliari, 80) Levante (Cagliari, 81) Next (Cagliari, 85), PBread (Cagliari, 86), Sa Scolla (Baradili e Cagliari, 86), Poppy’s (Carbonia, 84),Pomata Bistrot (Carloforte, 84), S’Arzola (Orotelli, 84), Ada (San Sperate, 83) che porta a casa anche la segnalazione per la miglior carta isolana, Rubiu Brew Pub (Sant’Antioco, 84), ReMi di Sandro Cubeddu (Sassari, nella foto, vicinissimo alle prime due con 87/100), Sa Prentza (Seneghe (80). Due rotelle per Madriga (Cagliari, 85).

Roberto Sanna