La Nuova Sardegna

Maria Lai, mille fili per ricucire il mondo

Maria Lai, mille fili per ricucire il mondo

In edicola da venerdì 1° novembre per la collana “Storia di Sardegna” la biografia dell’artista ogliastrina scritta da Lorella Giudici

01 novembre 2019
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SASSARI. “Storia di Sardegna”, la collana edita dal nostro giornale, ritorna con una nuova serie: “I grandi personaggi”. Dopo quelle su Enrico Berlinguer e su Francesco Cossiga, la terza uscita è dedicata (da oggi in edicola a 8,60 euro oltre il pezzo del quotidiano) alla biografia di Maria Lai (Ulassai 1919 - Cardedu 2013) scritta da Lorella Giudici, storica e critica dell’arte, docente all’Accademia di Brera.

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Considerata una delle figure più significative dell’arte contemporanea, Maria Lai ha compiuto gli studi a Roma e Venezia, rivelandosi fondamentali per la sua formazione gli incontri con Marino Mazzacurati e Arturo Martini, che insieme ad Alberto Viani l'ha aperta allo sperimentalismo e sotto la cui guida dal 1943 al 1945 ha frequentato il corso di scultura dell’Accademia di belle arti. Il linguaggio artistico di Maria, che rivela un’accanita ricerca interiore e singolari intuizioni, reca un vincolo strettissimo con la tradizione sarda, e manipola con soluzioni profondamente innovative tecniche e materiali del quotidiano (ceramiche, ricami, lavori di cucito e a telaio, le forme semplici e massicce dei pani), tratti soprattutto dal semplice strumentario delle attività femminili. Improntato alla valorizzazione delle radici sarde anche il felice periodo romano della collaborazione con il conterraneo Giuseppe Dessì, dal quale attraverso il recupero di fiabe e racconti della tradizione orale sono scaturite nuove tracce tematiche che hanno dato vita ai cicli dei Telai, delle Geografie e dei Libri cuciti, forse tra le sue opere più drammatiche, con pagine di tessuto perforate da fili che formano una trama densa e inestricabile e con gli spessi aghi di acciaio lasciati a vista sul lavoro.

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Dagli anni Ottanta la ricerca di Maria Lai si è indirizzata verso gli interventi sul paesaggio, in suggestive performance quali la singolare “Legarsi alla montagna” (1981), in cui su stimolo di una leggenda locale un nastro azzurro di oltre dieci chilometri ha avvolto case e monti del paese natale in un nodo fluido e aggregante. Presente in importanti esposizioni nazionali e internazionali, oltreché alla Biennale di Venezia (edizioni del 1978 e, post mortem, del 2013 e 2017), a Ulassai gran parte dei suoi lavori è esposta presso il museo di arte contemporanea Stazione dell'arte, creato nel 2006 grazie alla cospicua donazione delle sue opere e a lei intitolato.

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Nel 2014 la prima retrospettiva completa della sua opera, intitolata “Ricucire il mondo”, è stata allestita nel Palazzo della Città di Cagliari. Opere di Maria Lai sono state più recentemente esposte a Documenta 14 di Kassel (2017). Quest’anno il museo Maxxi di Roma le ha dedicato un’importante retrospettiva.

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Dopo la biografia di Maria Lai, la collana della Nuova Sardegna proseguirà l’8 novembre con un volume dedicato a Emilio Lussu (Armungia 1890 - Roma 1975). Sarà poi la volta, il 15 novembre, del Premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda (Nuoro 1871 - Roma 1936), mentre il 22 novembre “I grandi personaggi” proporrà la biografia di Antonio Gramsci (Ales 1891 - Roma 1937). Le ultime due uscite (il 29 novembre e il 6 dicembre) saranno dedicate a Giovanni Spano (Ploaghe1803 - Cagliari 1878 e a Giovanni Maria Angioy (Bono 1751 - Parigi 1808).

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