La Nuova Sardegna

“La Belle Époque”, viaggio nella memoria

“La Belle Époque”, viaggio nella memoria

Esce oggi anche a Sassari il film diretto da Niclas Bedos con Fanny Ardant e Daniel Auteuil

06 novembre 2019
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SASSARI. Una di quella di commedie che i francesi probabilmente sanno fare meglio di tutti. Costruite su sceneggiature perfette, dialoghi coinvolgenti, toni sempre giusti, atmosfere che avvolgono lo spettatore. Malinconico, romantico, divertente “La Belle Époque” è un film che va oltre il piacere del gustoso intrattenimento dato dalla visione di una storia brillante e con grandi interpreti. Ti lascia qualcosa addosso, una nostalgia gioiosa che è il cuore del lungometraggio diretto da Nicolas Bedos presentato al Festival di Cannes e di recente anche alla Festa del cinema di Roma.

Da domani arriva nelle sale italiane distribuito da I Wonder e con buona diffusione anche in Sardegna (raro per questo tipo di film) grazie al lavoro sul territorio della Moderno Distribuzione. Si potrà infatti vedere al Cityplex di Sassari, all’Odissea a Cagliari, all’Ariston di Oristano, al cinema Garibaldi di Tortolì, al cineteatro Mandela di Santa Teresa, al Madison di Iglesias, all’Ama di Arzachena.

Protagonisti del film sono Fanny Ardant e Daniel Auteuil. Lei è Marianne, psicanalista di successo. Lui Victor, fumettista che non riesce più pubblicare qualcosa. Sono sposati da tempo, ma le cose non vanno benissimo. Non riescono più a capirsi, la donna vuole vivere una vita piena e non sopporta più il marito che trova spento, invecchiato, incapace di adattarsi ai tempi. Lo tradisce e un giorno dopo un litigio lo caccia di casa.

È in quel momento che Victor decide di partecipare a un viaggio nel tempo con l’organizzazione di un regista-imprenditore (interpretato da Guillame Canet) che porta i clienti a vivere nel passato grazie a messe in scena curatissime, costruendo set cinematografici e coinvolgendo attori. Basta pagare e si può viaggiare nel tempo, per un giorno o più.

Victor sceglie una data precisa, il 16 maggio del 1974. Quando nel bar La Belle Époque ha incontrato la ragazza che sposerà: Marianne. Il viaggio nei ricordi funziona, un Truman Show consapevole che allevia la tristezza e fa dimenticare il presente.

Lo rivitalizza, riprende anche a disegnare e quasi si innamora dell’attrice (la bellissima Doria Tillier) chiamata a impersonare quella ragazza che diventerà sua moglie, conosciuta in quegli anni quando era tutto diverso, più semplice. Quando era giovane. La rinascita di un uomo stanco e disorientato (emblematico il difficile rapporto con la tecnologia) che rivivendo seppur in modo finto il passato riesce a trovare la forza per affrontare il presente.

L’importanza dei ricordi, il ruolo della memoria nelle nostre vite, è il tema centrale del film, che alla Festa del cinema di Roma appena conclusasi è stato accompagnato dalla splendida Fanny Ardant, protagonista anche di un incontro con il pubblico. Dai giornalisti le è stato chiesto: «Quale momento della vita lei vorrebbe rivivere?». «Tanti, soprattutto quelli che mi hanno resa infelice, di certo più istruttivi di quelli allegri», la risposta dell’attrice francese, che pensando al set di un film sul quale tornerebbe volentieri non ha avuto alcun dubbio: «La signora della porta accanto», diretto da François Truffaut. (f.c.)

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