La Nuova Sardegna

Grazia Deledda, da Nuoro al Premio Nobel

Grazia Deledda, da Nuoro al Premio Nobel

Da venerdì in edicola per la collana “Storia di Sardegna” il volume dedicato alla scrittrice, opera di Dino Manca

12 novembre 2019
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Per “I grandi personaggi”, la nuova serie della collana “Storia di Sardegna”, da venerdì prossimo andrà in edicola con la Nuova (a 8,60 euro oltre il prezzo del giornale) una biografia di Grazia Deledda scritta da Dino Manca.

Nata a Nuoro nel 1871 e morta a Roma 1936, la Deledda nel 1926 ha vinto il Nobel per la letteratura. Al romanzo d’esordio “Anime oneste” (1895) seguirono “La giustizia” (1899), “Dopo il divorzio (1903), “Elias Portolu” (1903), “Cenere” (1904), “L’edera (1908). Opere segnate dal dualismo tra potenza del male e ansia del riscatto. Successivamente l’universo narrativo della scrittrice andò arricchendosi di altre componenti, in testi in cui le vicende umane s’intrecciano con quelle della natura. Le novelle di “Chiaroscuro” (1912), i romanzi “Colombi e sparvieri” (1912) e “Canne al vento” (1913) segnano i vari passaggi di questo processo di maturazione tematica e stilistica, che sfocerà nei romanzi e nei racconti del cosiddetto secondo periodo della Deledda: “Il segreto dell’uomo solitario” (1921), “Il Dio dei viventi” (1922), Annalena Bilsini (1927), “La vigna sul mare” (1932), “Cosima” (uscito postumo nel 1937). Sono testi che mostrano come la scrittura della Deledda, affrancatasi da ogni regionalismo, partecipi della più vasta cultura letteraria nazionale ed europea. Fra i suoi autori prediletti, Verga, i romanzieri russi e D’Annunzio.

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