Voes, la fotografia per valorizzare la cultura
di Fabio Canessa
Un progetto per la promozione dei siti archeologici e storici dell’isola promosso dalla Fondazione di Sardegna
15 novembre 2019
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SASSARI. Dal tramonto all’alba. È nella forbice di tempo determinata dal calare fino al sorgere del sole che i fotografi di Voes, associazione culturale dedita alla promozione del territorio attraverso l’uso documentale della fotografia e del video, hanno deciso di muoversi per il progetto “Patrimonio a Lunga Esposizione”. Utilizzando, come suggerisce il titolo, la tecnica della lunga esposizione che permette un maggior controllo della luce in condizioni di minor presenza data dalla temporalità scelta.
Domani a Sassari, alle 18 nella sede della Fondazione di Sardegna in via Carlo Alberto, verrà presentato il nuovo volume che hanno realizzato per la promozione e la valorizzazione dei siti archeologici e storici della Sardegna. Dopo un primo libro sull’era nuragica, l’attenzione si è spostata questa volta al periodo fenicio-punico, romano e medievale. Alla presentazione saranno presenti gli autori Gian Carlo Caboni, Dario Bertini, Alberto Barroccu, Mark Federighi, Fabio Serra. Alla serata che sarà moderata da Tommy, speaker di Radio Super Sound, parteciperà anche il presidente di ArcheoFoto Sardegna Nicola Castangia, che in una delle prefazioni al volume ricorda come «per ammirare le bellezze della nostra Sardegna dobbiamo imporre a noi stessi di fermarci per poter scrutare lentamente e con profonde riflessioni il nostro patrimonio».
È lo spirito che ha guidato i fotografi nell’immortalare con i loro scatti chiese, castelli, templi di tutta l’isola. Foto corredate da testo e introdotte da un approfondimento storico a firma di Fabiola Atzori. Ecco così immagini del castello di Pontes a Galtellì, della chiesa campestre di San Pantaleo a Martis, il ponte romano di Sant’Antioco, il tempio di Antas a Fluminimaggiore, la chiesa di Santa Maria a Tratalias, la chiesa campestre San Pietro del Crocefisso a Bulzi, il castello dei Doria a Chiaramonti, il castello di Acquafredda a Siliqua, il palazzo di Baldu a Luogosanto, l’area archeologica di Nora, la chiesa di San Michele di Salvenero a Ploaghe, la chiesa di San Simeone a Bonorva e altri importanti monumenti che testimoniano la ricchezza del patrimonio isolano.
Siti ripresi in momenti particolari della giornata. Con la luce arancione del crepuscolo, quella lilla dell’aurora o sotto un cielo stellato. Situazioni particolari per visitare siti del genere «ma che – come sottolinea l’archeologa Viviana Pinna nel suo testo di presentazione – ci legano in maniera differente a queste fantastiche architetture, ce ne danno un’altra realtà, riportandoci anche a quella che poteva essere la dimensione spazio temporale degli antichi abitanti della Sardegna, molto lontana dalla nostra, ma ancora strettamente connessa con noi».
Voes è nato nel 2015 per condividere, attraverso mostre, workshop e docenze, l’utilizzo del digitale in tutti i suoi aspetti come strumento di realizzazione e di valorizzazione dell’isola.
Domani a Sassari, alle 18 nella sede della Fondazione di Sardegna in via Carlo Alberto, verrà presentato il nuovo volume che hanno realizzato per la promozione e la valorizzazione dei siti archeologici e storici della Sardegna. Dopo un primo libro sull’era nuragica, l’attenzione si è spostata questa volta al periodo fenicio-punico, romano e medievale. Alla presentazione saranno presenti gli autori Gian Carlo Caboni, Dario Bertini, Alberto Barroccu, Mark Federighi, Fabio Serra. Alla serata che sarà moderata da Tommy, speaker di Radio Super Sound, parteciperà anche il presidente di ArcheoFoto Sardegna Nicola Castangia, che in una delle prefazioni al volume ricorda come «per ammirare le bellezze della nostra Sardegna dobbiamo imporre a noi stessi di fermarci per poter scrutare lentamente e con profonde riflessioni il nostro patrimonio».
È lo spirito che ha guidato i fotografi nell’immortalare con i loro scatti chiese, castelli, templi di tutta l’isola. Foto corredate da testo e introdotte da un approfondimento storico a firma di Fabiola Atzori. Ecco così immagini del castello di Pontes a Galtellì, della chiesa campestre di San Pantaleo a Martis, il ponte romano di Sant’Antioco, il tempio di Antas a Fluminimaggiore, la chiesa di Santa Maria a Tratalias, la chiesa campestre San Pietro del Crocefisso a Bulzi, il castello dei Doria a Chiaramonti, il castello di Acquafredda a Siliqua, il palazzo di Baldu a Luogosanto, l’area archeologica di Nora, la chiesa di San Michele di Salvenero a Ploaghe, la chiesa di San Simeone a Bonorva e altri importanti monumenti che testimoniano la ricchezza del patrimonio isolano.
Siti ripresi in momenti particolari della giornata. Con la luce arancione del crepuscolo, quella lilla dell’aurora o sotto un cielo stellato. Situazioni particolari per visitare siti del genere «ma che – come sottolinea l’archeologa Viviana Pinna nel suo testo di presentazione – ci legano in maniera differente a queste fantastiche architetture, ce ne danno un’altra realtà, riportandoci anche a quella che poteva essere la dimensione spazio temporale degli antichi abitanti della Sardegna, molto lontana dalla nostra, ma ancora strettamente connessa con noi».
Voes è nato nel 2015 per condividere, attraverso mostre, workshop e docenze, l’utilizzo del digitale in tutti i suoi aspetti come strumento di realizzazione e di valorizzazione dell’isola.