La Nuova Sardegna

Autunno gramsciano, c’è Moni Ovadia

di Maria Antonietta Cossu
Autunno gramsciano, c’è Moni Ovadia

Domani a Ghilarza il monologo sull’umanità schiacciata dal consumismo

21 novembre 2019
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GHILARZA . Esordirà sul palco dell’auditorium comunale con un incipit ispirato all’imperante filosofia del consumismo e dell’utilitarismo che ha trasformato e governato la società negli ultimi quarant’anni svuotando la condizione umana di valori e di significati, ma da quel momento qualunque cambio di direzione e incursione negli ambiti sociologico, politico e culturale saranno possibili. Fedele al titolo dello spettacolo che sta presentando in giro per l’Italia, Moni Ovadia non seguirà un rigido copione durante il monologo che lo vedrà protagonista domani alle 21 nella sala Aldo Moro. Il recital “Carta bianca” attinge alla formazione e all’esperienza del poliedrico artista di origini bulgare, che pur seguendo il filo del ragionamento iniziale, incentrato sulla necessità di riappropriarsi di una dimensione umana, del senso delle cose e della vita, toccherà tanti dei temi a lui cari.

«Abbiamo bisogno di creare nuovi orizzonti, di intessere relazioni umane di valore, l’unico vero lusso che abbiamo a disposizione» sostiene l’autore. Le incursioni semantiche di Ovadia sconfineranno anche nei recinti delle sue battaglie civili. In questa rilettura della società contemporanea c’è anche da aspettarsi un parallelo con la tensione della dottrina marxista, alle pari dignità sociali e un accenno al pensiero gramsciano.

A un certo punto le riflessioni proposte sul palco arriveranno ad intersecarsi con il tema dei muri materiali e metaforici sviluppato dall’Associazione per Antonio Gramsci di Ghilarza nella rassegna Autunno gramsciano, in cui il recital “Carta bianca” è inserito.

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