Da Oristano a Cagliari tre settimane di poesia cantata da tutto il mondo
Dal 30 novembre al 18 dicembre la rassegna "Musas e Terras"
CAGLIARI. «Musas e terras»: poeti sardi, improvvisatori baschi, rapsodi argentini e uruguagi, cantori corsi tutti insieme per tre settimane di manifestazioni, spettacoli e convegni scientifici dedicati alla poesia e alle espressioni musicali di tradizioni orali del mondo. Tutto dal 30 novembre al 18 dicembre a Oristano, Sinnai, Quartucciu e Cagliari. L'iniziativa è promossa dall'Isre e dall'associazione culturale Campos.
In vetrina soprattutto le tradizioni musicali e poetiche della Sardegna tra launeddas, cantu a tenore, mutetus, cantu a concordu. Passato ma anche presente e futuro. Primo perché si esibiranno anche le nuove leve del canto sardo come Luigi Zuncheddu, 17 anni, di Burcei. Secondo, perché la tecnologia consentirà di unire negli spettacoli Sardegna, Spagna, Corsica e Sud America. Nel corso delle performance un sistema di traduzione simultanea permetterà ai poeti improvvisatori, di culture, tradizioni e lingue diverse, di dialogare e confrontarsi sul palco con la potenza dialettica dei loro versi. «Abbiamo già fatto degli esperimenti - assicura il direttore artistico Paolo Zedda - il pubblico assisterà a uno spettacolo mai visto».
Uno dei temi trattati durante gli spettacoli sarà quello della prigionia e della libertà. L'evento aderisce al progetto «Orti sociali in carcere» che ha permesso di trasformare un'area inutilizzata del cortile del carcere di Uta in 37 orticelli urbani da mettere a disposizione dei detenuti. Tutto l'incasso del concerto finale sarà devoluto in favore dell'iniziativa.
Importante l'appoggio dell'Isre. «Con l'impegno - ha detto in rappresentanza dell'istituto lo studioso Diego Pani - che si intensifica con la nuova divisione musica». Università di Cagliari attenta alla manifestazione. Anche sotto il profilo scientifico: «Tutto quello che succederà - ha assicurato Duilio Caocci, docente dell'ateneo - sarà oggetto di studio». (Ansa).