La Nuova Sardegna

musica

Su Spotify spopola la playlist dei cantautori e gruppi sardi

di Giovanni Dessole
Il gruppo degli Apollo Beat
Il gruppo degli Apollo Beat

Il meglio della produzione isolana a cura del sassarese Luca Usai: ecco come è nata l'idea di creare uno spazio sulla famosa piattaforma

01 dicembre 2019
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SASSARI. Cantautori made in Sardegna è l’antologia digitale (in piena evoluzione) del fare musica autorale nell’isola. È su Spotify. Ed è pure su YouTube. È un’idea trasformata in realtà da Luca Usai, dinamico autore, compositore, musicista e organizzatore di piccoli eventi (vedi Piccolo Festival del Cantautore-A Squarciagola) che nel suo sconfinato amore per le note ha dato vita a un progetto che appena lanciato potrebbe andare lontano. È già andato lontano.

«La musica mi accompagna e mi abbraccia da tutta la vita, in tutto quello che faccio – dice –. Quest’anno la quinta edizione del festival che organizzo in ottobre in piazza Santa Caterina è saltata a causa della mancanza del patrocinio gratuito, spero di recuperare in primavera ma quest’emozione inesplosa è stata la spinta che ha portato a generare questo nuovo progetto – continua –. A farmi accogliere l’idea in divenire, e realizzarla. In generale in me c’è la volontà di fare qualcosa di buono nella vita, non solo per me ma anche per chi mi sta intorno. Cerco di sentirmi utile come posso, con le persone che mi circondano e in ciò che riesco meglio».

Luca Usai ha animo e garbo d’artista, racconta tutto come fosse una storia, forse una canzone. E nel suo ragionare (in musica) la domanda nasce in lui spontanea: «Come avrei potuto fare a far conoscere il più possibile, il meglio possibile a quanta più gente possibile tutta la nuova e rigogliosa produzione cantautorale sarda di cui del resto mi onoro di far parte? A quel punto ho pensato alla playlist su Spotify, in linea con i tempi e le esigenze del momento».

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La soluzione poteva essere riunire su una piattaforma ultradiffusa e frequentatissima il meglio della produzione autorale isolana, senza precludere a nessuno l’accesso e anzi con il chiaro intento di incentivare ulteriormente la produzione stessa e le segnalazioni a riguardo. «Ora se non sei online quasi non esisti – spiega Luca usai –. A me è capitato di essere inserito con il mio progetto da solista in play list nazionali indipendenti con molti follower al seguito: fa molto piacere leggersi e ascoltarsi vicino a nomi molto conosciuti dell’attuale panorama discografico italiano. Detto ciò mi sono però accorto che quella musica proposta non veniva mai dalla Sardegna, io ero soltanto un piccolo puntino che si era intrufolato chissà come, posto che per esperienza personale ho scoperto che la maggior parte delle play list ufficiali sono quasi tutte a pagamento o previa agenzia».

Ed è qui che scatta l’interruttore e la lampadina si accende e risplende. «Conoscendo e apprezzando molti degli autori sardi – prosegue –, personalmente o solo per ascolto grazie anche al mio piccolo festival, o per averli incrociati fra i palchi e concerti, ho pensato che bisognava costituire una massa critica importante in risposta all’invasione imposta dal mercato. Serviva una proposta differente, diversa, onesta, nostra. Quasi per gioco ho creato la playlist su Spotify - Cantautori *made in* Sardegna -, ho realizzato una copertina e aperto una pagina facebook dedicata, invitando gli autori coinvolti a collaborare e partecipare attivamente per diffondere il più possibile il messaggio».

La suggestione centra il bersaglio: ci sono infatti tantissime espressioni autorali sarde in attività che meritano di essere valorizzate, che meritano l’apprezzamento di una platea che spesso ancora non li conosce pur avendoli sempre alla portata. «Tutto è cominciato così, poi in tanti hanno iniziato a proporsi, a volte piacevoli scoperte anche per me – afferma Luca –. Si è creata una rete di segnalazioni online fondata su interesse e forte senso di gratitudine». Follower e visualizzazioni aumentano giorno dopo giorno, il passaparola e il meccanismo di condivisione social alza sempre più il volume di una compilation che suona tanto, suona bene e risuona in tutta l’isola.

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