La Nuova Sardegna

Una musica di pace per festeggiare il Natale

di Grazia Brundu
Una musica di pace per festeggiare il Natale

Tre appuntamenti e un disco con la banda della “Sassari”, la voce della Cherchi, il Gruppo folk Romangia e Pietro Tanda

10 dicembre 2019
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SASSARI. Chissà quale nuova missione nel 2020 si staglierà all’orizzonte della Brigata Sassari. Per ora non trapela niente, ma c’è ancora tempo e intanto i Dimonios – da gennaio a giugno scorso a Roma nell’operazione “Strade sicure” – si concentrano sul Natale in arrivo, si dedicano alle famiglie e partecipano alla vita dei sardi che non indossano la divisa. Oltre che a dare supporto a iniziative benefiche, come la “Giornata nazionale della colletta alimentare” dello scorso primo dicembre, hanno anche realizzato un cd, che i lettori della Nuova troveranno in edicola insieme al quotidiano sabato 14 dicembre, e che la banda della Brigata Sassari ha realizzato in collaborazione con la cantante Maria Giovanna Cherchi e il Gruppo Folk Romangia. “Forza Paris. Alenu de paghe (respiro di pace)” è il secondo disco per la banda diretta dal 1° luogotenente Andrea Atzeni, ma il primo realizzato proprio in occasione del Natale. Venerdì alle 18.30 sarà possibile ascoltarlo in anteprima al Civico di Sassari durante una serata organizzata dalla Brigata Sassari, dal Comune e dalla Nuova Sardegna per raccogliere fondi a favore di “Il filo rosso di Miriam Elisa Onlus”.

Il generale Andrea Di Stasio, che dal 2018 è al comando della “Sassari” e che nei giorni scorsi ha ricevuto il Premio Alziator per la categoria “Forze Armate”, racconta com’è nato il cd. «Io ho sempre considerato la banda della “Sassari”, la più decorata dell’esercito italiano, uno dei punti di forza della Brigata. Così, quando qualche mese fa mi ha telefonato il direttore Andrea Atzeni e mi ha detto: “Ci sono due militari della banda che hanno scritto una canzone natalizia e vorrebbero farla interpretare da una cantante molto conosciuta in Sardegna, Maria Giovanna Cherchi”, mi sono subito lasciato coinvolgere. Non conoscevo personalmente Maria Giovanna, ma sapevo che aveva vinto il Premio Maria Carta. Quando è venuta nel mio ufficio insieme al 1° luogotenente Atzeni mi ha conquistato immediatamente con la sua passione e il suo desiderio di cantare con i nostri musicisti. Così ho pensato che, oltre a un duetto inedito tra lei e la banda, avremmo potuto realizzare un intero CD. Abbiamo coinvolto anche i ragazzi del Gruppo Folk Romangia, perché un paio di settimane prima avevo saputo che avevano scritto una canzone dedicata alla Brigata Sassari e li avevo ringraziati con una lettera che loro hanno apprezzato molto, tanto da diffonderla su Facebook».

“Alenu de paghe” contiene dieci brani e si apre con la canzone che dà il titolo alla raccolta, interpretata da Maria Giovanna Cherchi e composta da Vincenzo Cannova (testo) e Pietro Tanda (musiche), due graduati della banda. «Le parole nascono dall’idea di fare gli auguri di Natale ai tantissimi sardi che non hanno la fortuna di stare nella propria terra e vivono in altri paesi. Era un modo di farli sentire a casa, perché dalla Sardegna non ci si stacca mai davvero», racconta Vincenzo Cannova, quarantenne, originario di Barumini e nella banda della “Sassari” da ventitré anni. Figlio di un “cantadore a chiterra”, appassionato fin da piccolo di musica, Cannova è passato dal pianoforte alla tuba e al corno per poi approdare alle launeddas, simbolo musicale della Sardegna e Patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Nel 2013 la Banda della Brigata è riuscita a farle introdurre ufficialmente nella parata annuale del 2 giugno ai Fori Imperiali.

«È una grandissima emozione suonarle davanti al Presidente della Repubblica e alle massime cariche dello Stato, è come far risuonare l’anima dei sardi», ammette Cannova. Oltre al brano interpretato da Maria Giovanna Cherchi, a quello scritto dal Gruppo Folk Romangia e ad alcune marce dell’esercito italiano, c’è anche un brano in sardo intitolato “Soldados” che per il giovane caporal maggiore scelto Pietro Tanda (organetto, glockenspiele, sax soprano), trentatré anni, di Sarule, ha «un significato speciale, perché l’ho scritto mentre stavo in missione in Afghanistan, quindi è composto e cantato da un militare per dei militari».

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