La Nuova Sardegna

In “Hammamet” Craxi senza più potere

di Francesco Gallo
In “Hammamet” Craxi senza più potere

Da oggi in sala il film di Gianni Amelio sul leader socialista. Strepitoso Favino

09 gennaio 2020
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ROMA. In questo Hammamet di Gianni Amelio, in sala da oggi, il vero gigante è Pierfrancesco Favino, perfetto nel ruolo di Bettino Craxi, un’interpretazione, la sua, così grande da mettere pericolosamente in ombra tutto il resto . Di fatto nel film, che racconta gli ultimi sei mesi del leader socialista esule in Tunisia, nessuna chiara volontà di fare politica, ma casomai di raccontare quell’umanità del leader socialista in esilio e alle prese con le sue molte malattie: «Non ho voluto raccontare il Craxi degli anni d’oro, quello degli anni Ottanta, ma quello di fine secolo scorso – dice Amelio –. Racconto la sua agonia, la storia di un uomo che ha perso il potere e va verso la morte. Un uomo pieno di rabbia, rimorsi e desideri, macerato fino all'autodistruzione».

Il, film girato parzialmente nella vera casa di Craxi ad Hammamet (per concessione di Anna, moglie del leader), racconta su tutto il rapporto con la figlia Anita (Livia Rossi), vera vestale piena di devozione verso un padre malato pieno di boria e capricci. Una figlia che gli concede anche di incontrare in un albergo ad Hammamet la sua storica amante (Claudia Gerini). Ma tra i personaggi di rilievo, tra passato e presente, ci sono anche il tesoriere “cassandra” del partito, Vincenzo (Giuseppe Cederna), un vecchio amico democristiano (Renato Carpentieri) che va a trovare Craxi nella sua casa e, infine, come una sorta di sua cattiva coscienza («di antagonista»), il giovane Fausto (Luca Filippi). Ovvero il figlio di quel Vincenzo, ormai morto, che crede fermamente nelle colpe di Craxi anche e soprattutto verso suo padre. Infine, sul fronte politico, il Craxi raccontato da Amelio ha come ossessione la certezza di essere stato solo lui a pagare per le colpe di tutti e poi l’odio verso l’uso strumentale di certa magistratura politicizzata: «Solo il Pci non è stato toccato da Mani Pulite», dice a un certo punto.

Per quanto riguarda la famiglia Craxi, spiega il regista, «con Anna, la vedova del presidente, ci siamo intesi subito anche perché ho scoperto che è una cinefila. Stefania Craxi (che vedrà il film stasera) è invece una donna molto impegnata che ha come unico scopo il fatto che il padre non sia dimenticato». Infine, per quanto riguarda il figlio Bobo, «non l’ho mai incontrato. In compenso – dice con ironia – è uno che scrive molto e so che anche ha scritto qualcosa su un quotidiano sul film, che ha visto lunedì: lo leggerò».

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