La Nuova Sardegna

Le vie della Luna nel firmamento nuragico

di Paolo Curreli
Le vie della Luna nel firmamento nuragico

Giovedì 9 e venerdì 10 al nuraghe Losa e nel Pozzo sacro di Santa Cristina due eventi che attirano l’attenzione di esperti e curiosi

09 gennaio 2020
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Giovedì al nuraghe Losa e venerdì 10 al pozzo sacro di Santa Cristina in tantissimi hanno prenotato per assistere a due eventi astronomici estremamente particolari, riscoperti dagli studi dell’archeoastronomia. Scienza che ha rivelato l’attenzione particolare e la grande capacità delle popolazioni nuragiche nel capire e prevedere il movimento degli astri e costruire, seguendo le loro traiettorie, due straordinari monumenti: il grande nuraghe che si staglia sulla pianura di Abbasanta e l’affascinante pozzo sacro di Paulilatino.

«Giovedì dalle 15, dal nuraghe Losa, si vedrà il Sole tramontare e la Luna sorgere (quasi in contemporanea e in perfetta opposizione) lungo la linea solstiziale tramonto inverno/alba estate segnata dalle torri Est e Sud. Un fenomeno di rara bellezza. Al mattino del 10 si potrà osservare il sorgere del Sole e il tramontare della Luna lungo l’asse solstiziale alba inverno/tramonto estate, segnata dalle torri Est e Nord – spiega Mauro Peppino Zedda autore di Archeologia del Paesaggio Nuragico e molti articoli pubblicati in prestigiose riviste scientifiche internazionali–. Giovedì la Luna entra nell lunistizio medio settentrionale, tocca una posizione astronomica percorrendo un’orbita apparente simile a quella che percorre il sole al solstizio estivo. Dovremmo aspettare il 2029 perché questo evento si ripeta. Quando cadrà il lunistizio medio meridionale, nella luna piena prossima al solstizio estivo, potremo ammirare lo stesso fenomeno ma a parti invertite ovvero con la Luna nella posizione del Sole al solstizio d’inverno. Nella Luna piena che cadrà prossima al solstizio invernale 2020 potremo ancora ammirare i due astri contrapporsi e specchiarsi lungo le torri periferiche del Losa. Il Nuraghe Losa è stato concepito e costruito in asse con gli assi solstiziali, e il passaggio della luna nei lunistizi medi corrispondenti ai solstizi solari offre uno spettacolo di rara bellezza». Perché questa attenzione verso il cielo degli antichi sardi? «Chi ha costruito il nuraghe Losa lo ha voluto armonizzare col cosmo incardinando le sue torri periferiche lungo gli assi dei solstizi, che segnano il giorno più lungo e il più corto dell’anno. Se le piramidi egizie sono incardinate lungo i punti cardinali, il Losa è incardinato lungo i punti solstiziali». Giovedì in serata nell’area archeologica di Santa Cristina di Paulilatino, si potrà assistere a un altro fenomeno astronomico particolarmente affascinante che pone molti interrogativi sulla funzione dell’imponente pozzo sacro di Santa Cristina e sulle capacità di previsione e di osservazione astronomica delle popolazioni antiche che l’hanno costruito.

«Questa notte, alle 23,44, il fascio creato dalla luce della Luna centrerà il filare K, più spesso degli altri, marcando il lunistizio medio settentrionale nel momento esatto in cui la Luna passa il meridiano astronomico – ci spiega ancora Mauro Zedda –. Mentre nella notte di domani, 10 gennaio, la luce della Luna dovrebbe raggiungere il filare J che si trova prima del filare K. Un dato astronomico che unitamente al marcatore (il filare alla base del pozzo) del lunistizio maggiore settentrionale (che cadrà nel 2025), fanno del tempio a pozzo di Santa Cristina uno strumento architettonico sofisticato in grado di permettere la previsione delle eclissi di Luna. Il pozzo come luogo sacro ed insieme strumento utile a misurare il tempo, sacralizzandolo». L’osservazione del fenomeno astronomico ci fa capire quanto architettura, scienza e religione fossero un’unica visione del mondo per gli antichi, e quanto questi popoli avessero un bagaglio di conoscenze sorprendenti.

L’area archeologica di Santa Cristina ospiterà domani anche un seminario internazionale di archeoastronomia. Tra i partecipanti Arnold Lebeuf, professore dell’università di Cracovia, che nel 2011 pubblicò il libro “Il pozzo di Santa Cristina. Un osservatorio lunare” dove ipotizzava la funzione legata ai movimenti lunari del monumento, tesi scritte prima che questi eventi astronomici si verificassero. Domani sarà l’occasione per verificare queste ipotesi direttamente in loco. Sarà il primo di una serie di incontri tesi ad avvalorare e il significato astronomico di questo straordinario monumento. Ogni anno gli studiosi si impegneranno, in successivi incontri, nel seguire e documentare la discesa della luce lunare nella “camera oscura”, ovvero nella cupola, del pozzo sacro.

Gli incontri avranno inizio alle 17,45 con i saluti, alle 18 verrà presentato il libro “Il contadino che indicava la Luna”. Dopo il dibattito e la cena alle 22 Lebauf terrà una conferenza. Alle 23,30 ci si potrà recare nel pozzo sacro per l’osservazione del fenomeno lunare.

Per informazioni al nuraghe Losa: Cooperativa Paleotur, tel. 078552302, cell. 3319128790. Informazioni per l’area archeologica di Santa Cristina: Cooperativa Archeotour, tel. 0785 55438.
 

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative