La Nuova Sardegna

La Sardegna di Omphalos fa tappa a Roma

La Sardegna di Omphalos fa tappa a Roma

All’Appia antica la mostra di Sergio Frau che confronta i miti di Atlante e del mulino cosmico di Amleto

14 gennaio 2020
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ROMA. È stata inaugurata nel Parco nazionale dell’Appia antica la mostra “Omphalos: la Sardegna di Atlante, primo centro del mondo”, che potrà essere visitata fino al 29 febbraio. All’inaugurazione sono intervenuti Mario Tozzi, Claudio Giardino e Sergio Frau, organizzatore della mostra che due anni fa è stata ospitata nelle sale dell’aeroporto di Olbia. Attraverso più di duecento foto a colori si mettono a confronto due miti paralleli: quello di Atlante e della sua isola al centro del mondo (di cui parlano tra gli altri Omero, Esiodo, Eschilo, Socrate, Platone, Aristotele) e quella di Amleto e del suo mulino cosmico, che teneva in ordine tempo e spazio nel Primo Mondo, quello dell’Età dell’Oro di Kronos. Un mito, questo, indagato magistralmente da Giorgio de Santillana nel suo saggio (Il Mulino di Amleto, appunto) pubblicato da Adelphi.

Il racconto di Platone, nelle sue opere Timeo e Crizia testimonia di un’isola (situata al di là delle prime Colonne d’Ercole al Canale di Sicilia) strabiliante per la sua civiltà, ferita a morte da cataclismi marini che in un solo giorno e in una sola notte posero fine a ogni felicità. De Santillana rintraccia ovunque uno strazio globale per quel Mulino/Axis Mundi finito in mare a macinare con la sua mola sabbia, corpi e sale. Le due tragedie si svolgono al centro del mondo. L’iniziativa vuole porre un interrogativo: sono possibili due “fantasticherie” così, quasi identiche? Possibile un Mar Pazzo che uccide nei due racconti? Possibili due storie così sempre ambientate al centro del mondo?

«Basta misurare, sulle carte geografiche che sono in mostra –afferma Sergio Frau presentando la sua iniziativa – il 40° parallelo nord, la Linea degli Olimpi, di Hattusas capitale degli Ittiti, della Via della Seta, di Toledo, Omphalos di Spagna per rendersi conto che lì, proprio al centro, equidistante dalle coste pacifiche di Giappone e da quelle dell’America, c’è un’isola che sbuca, a sorpresa, dal mare: un’isola già antica per gli antichi prima felice, una città galleggiante con le sue 20 mila torri megalitiche e tutti i beni del mondo – poi pestilente, malarica, abbandonata. E le foto di Mario Garbati, Gianmario Marras e Franco Ruju documentano bene l’antica meraviglia rimasta viva in Sardegna».

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