La Nuova Sardegna

In Toscana il dramma dell’uomo vivo per due chili

di Marco Vitali
In Toscana il dramma dell’uomo vivo per due chili

Da domani in scena lo spettacolo di Paolo Floris tratto dalla “Chiave dello zucchero” di Mameli

22 gennaio 2020
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SASSARI. Il calvario di Vittorio Palmas, diventato teatro di narrazione col monologo “Storia di un uomo magro” di Paolo Floris, dominerà per dieci giorni scuole e teatri in Toscana che ascolteranno la vicenda straziante di un uomo di Perdasdefogu sopravvissuto al lager di Bergen Belsen, lo stesso di Anna Frank. L’iniziativa è interamente sostenuta dalla Fondazione di Sardegna in collaborazione con gli Archivi storici della Resistenza diretti dal professor Pietro Clemente, antropologo delle università di Siena e Firenze.

L’interesse dei toscani alle vicende sarde è legata all’ultimo libro di Giacomo Mameli “La chiave dello zucchero”, edizioni Il Maestrale, dove vengono narrate le peripezie della Piccola banda di Ariano formata da quattro partigiani (Andrea Gallistru di Ruinas, Vittorio Vargiu di Ulassai, il nuorese Francesco Piredda e un altro soldato toscano) uccisi dai fascisti e dai tedeschi nella zona di Castelnuovo Val di Cecina e raccontate a Mameli dall’ex sindaco Carlo Groppi, scrittore e poeta vivente.

Dalle vicende italiane a quelle tedesche con la storia di Vittorio Palmas, morto lo scorso anno alla soglia del 106 anni. Quella di Palmas è stata raccontata, per il teatro, da Paolo Floris, 34 anni, allievo di Ascanio Celestini e di Giancarlo Sammartano. Lo spettacolo che verrà proposto in Toscana riprende le vicende narrate nel capitolo “Il forno” del romanzo “La ghianda è una ciliegia” (edizioni Cuec, 2006) di Giacomo Mameli. L’opera di Floris (regista e voce narrante, è stata rappresentata in 48 scuole e teatri della Sardegna, alla Luiss di Roma e all’università di Malaga per il corso finale di Italianistica diretto dal professor Giovanni Caprara. Quest’anno si sposta in Toscana nella settimana della Giornata della memoria. Dal 23 al 25 gennaio Floris reciterà in tre scuole di Siena (Liceo Boninsegna, Istituto Bandini, e Istituto Tito Sarrocchi), alle 21.30 di venerdì 24 nell’auditorium delle Stanze della Memoria, via Malavolti 9. Il 29 appuntamento a Pomarance (Istituti Santucci e Tabarrini) e al Teatro dei coraggiosi. Il 29 e il 30 a Monterotondo Marittimo al Teatro del ciliegio e alle medie Federici. Giovedì 30 alle 17.30 a Castelnuovo Val di Cecina, teatro “Pista del Piazzone” con l’intervento del sindaco in collaborazione con l’Anpi. Venerdì 31, Teatro Arsenale di Pisa alle 10 e mercoledì 5 febbraio conclusione alle 11 al liceo Machiavelli di Firenze per interessamento della scrittrice Luciana Floris che lì insegna Storia e Filosofia.

Il monologo di Paolo Floris è ormai diventato un classico per le manifestazioni legate alla Giornata della Memoria. «Perché – spiega l’attore – è una vicenda che racchiude tutti i drammi legati alla seconda guerra mondiale e alle atrocità collegate all’Olocausto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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