La Nuova Sardegna

SASSARI. Una notizia che è un cambio di rotta che riequilibra un ipotizzato, per alcuni eccessivo, centralismo di Cagliari nella geografia culturale dell’isola e riposiziona la governance del sistema dei musei statali della Sardegna: Sassari sarà l’unica città italiana non capoluogo regionale ad ospitare la sede della nuova Direzione regionale dei musei, un cambio di denominazione solo sintattico del precedente Polo museale regionale.

“Sassari ospiterà la sede della Direzione regionale musei della Sardegna – comunica il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo –. Direzione che ha il compito di coordinare e promuovere tutti i musei e i luoghi della cultura statali presenti in regione. Tra gli altri: il Compendio Garibaldino e il Memoriale di Caprera, il Museo archeologico nazionale “Giorgio Asproni” di Nuoro, l’Area archeologica di Nora, l’Altare prenuragico di Monte d’Accoddi, il Museo nazionale archeologico ed etnografico “Giovanni Antonio Sanna”, la Pinacoteca nazionale di Sassari e il Museo archeologico nazionale Antiquarium Turritano e area archeologica di Porto Torres”.

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Se Cagliari può vantare, dalla riforma di dicembre, il suo Museo archeologico nazionale come istituzione autonoma – insieme ai nomi di prima grandezza del sistema museale del Paese –, Sassari riacquista il suo ruolo di centro importante negli studi archeologici e della storia dell’arte. «Un passo avanti per valorizzare la bellezza diffusa in tutto il territorio sardo» ha commentato Dario Franceschini, ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, a seguito della firma di ieri dei decreti attuativi di riorganizzazione degli uffici del ministero.

Con l’autonomia del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari il direttore verrà selezionato con un bando internazionale pubblicato mercoledì 29 sul sito Mibact. Mentre il direttore della nuova Direzione di Sassari verrà scelto con un interpello interno che selezionerà un dirigente di prima fascia, non per forza proveniente dal Mibact. La nuova nomina avverrà a maggio, allo scadere del mandato di Giovanna Damiani, a capo di quello che fino ieri era il Polo museale della Sardegna.

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La sede della Direzione di Sassari sarà la vera cabina di regia dell’attività museale, di studio, promozione e turismo culturale della Sardegna, e sarà il suo direttore, quindi, l’interlocutore del governo regionale. Un polo importante della governance statale che farà capo a Sassari e che, si spera, dia un impulso ai progetti messi in campo dal Polo museale con la precedente giunta regionale, a partire dai gioielli cittadini: la Pinacoteca nazionale, con la sua ricca collezione di pittura antica e moderna, lo straordinario Museo Sanna, che merita un riassetto e una riapertura in tempi brevi.

Tutta l’area archeologica di Porto Torres, il suo Antiquarium e il ponte romano. Il nuraghe Palmavera di Alghero, per estendere l’orizzonte di interventi in tutta l’isola, da Tuvixeddu alla torre di San Pancrazio a Cagliari, fino al museo archeologico di Nuoro e tutto l’immenso patrimonio della Sardegna. Un impulso al turismo culturale – sempre più esteso ed esigente – e alla ricerca scientifica che svela ogni giorno nuovi tesori. Se a Cagliari vegliano i Giganti nella Cittadella dei musei, Sassari sarà la capitale di una cultura che ha ancora tanto da svelare.