La Nuova Sardegna

Un secolo di Sassari sul palco del Verdi

Luisa Satta
Un secolo di Sassari sul palco del Verdi

Successo per la commedia “Quelli di via Politeama”

04 febbraio 2020
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SASSARI. Una carrellata di personaggi vissuti nell’arco di un secolo e mezzo di storia sassarese alle prese con vicende comiche e memorie intrise di dolore, l’ironia del vernacolo e la maestosità di un orchestra sinfonica. Sono stati questi gli ingredienti inusuali ma ben almalgamati della commedia di Cosimo Filigheddu e Mario Lubino “Quelli di via Politeama” presentata al Verdi in due serate accolte con grande calore dal pubblico. Realizzatao dalla Compagnia Teatro Sassari in coproduzione con il Conservatorio Canepa , la Cooperativa Teatro e/o musica e il teatro Verdi, il progetto ha avuto come fiore all’occhiello la partecipazione dell’orchestra del Conservatorio di Musica “Canepa”, formata da 55 elementi e diretta da Andrea Raffanini. Dedicato alla storia del teatro Verdi, luogo simbolo della cultura sassarese, lo spettacolo ha ripercorso le vicende salienti della storia di questo edificio inaugurato nel 1884, gravemente danneggiato da un incendio nel 1923 e poi ricostruito e rimesso in funzione tre anni dopo. In questa vicenda, ben raccontata dal testo di Filigheddu e Lubino, protagonista della storia è una scalcinata compagnia che conduce le prove di un dramma storico.

Ma il progetto artistico è continuamente interrotto dai litigi e dai chiacchiericci degli attori e delle attrici tra gag e battute in dialetto sassarese accolte dalle risate del pubblico. Ogni attore porta sul palcoscenico se stesso e il personaggio storico che in questa movimentata prova teatrale è chiamato a sostenere. Lunghi applausi per tutti gli artisti in scena: Mario Lubino, Teresa Soro, Alessandra Spiga, Alfredo Ruscitto, Paolo Colorito, Elisabetta Ibba, Pasquale Poddighe, Michelangelo Ghisu e Claudio Dionisi. che riescono ad entrare e uscire con disinvoltura dai molteplici personaggi. In questo spettacolo di teatro nel teatro quelli di via Politeama sono re e regine, grandi musicisti, imprenditori, storici e uomini politici, “posseduti” però da attori pettegoli e guitti. Il pubblico incontra i leader politici di Sassari, Enrico Costa e il costruttore livornese Sacuto e poi ancora Brusco a Piercy, il re Umberto e la regina Margherita. Oltre ad illustri ospiti in quasi un secolo e mezzo di storia il Verdi ha ospitato ogni forma di intrattenimento: dal cinema al varietà, dal circo equestre al pugilato, dalla prosa al balletto e all’operetta. Ispirata probabilmente dalle molteplice anime del Verdi la regia di Marco Spiga riesce con originalità e freschezza a legare insieme linguaggi artistici diversi fra loro. Cosi le battute scanzonate e il fraseggio sboccato dei commedianti si alternano all’esibizione impeccabile dell’orchestra del Conservatorio Canepa diretta da Andrea Raffanini.

Lo spettacolo è ricco di spunti ironici ma non si ride soltanto. In uno dei momenti più intensi del progetto artistico Enrico Costa rievoca con la commozione di chi ha vissuto una tragedia immane l’epidemia di colera che aveva falcidiato la città. Evocati nella commedia anche Arnaldo Satta Branca, direttore antifascista della Nuova Sardegna chiusa dal regime, Candido Mura, simbolo della borghesia sassarese e Bruno Cipelli, l’ingegnere che aveva ricostruito il Verdi. In entrambe le serate lunghissimi gli applausi del pubblico nel finale. Allestimento scenico Tomaso Tanda, luci Tony Grandi.
 

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