La Nuova Sardegna

Gli eccessi degli stilisti nel mirino di Armani

Gli eccessi degli stilisti nel mirino di Armani

Parole dure contro il sistema della haute couture: «Basta donne “stuprate” dai creativi» 

22 febbraio 2020
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MILANO. È un messaggio di libertà quello mandato dalla passerella di Emporio Armani. «Libertà dalla tendenze che non sono niente. Bisogna migliorare – è il pensiero di Armani – la donna che vive adesso». «Con questa collezione ho dato – sottolinea – la massima libertà alle donne, che se hanno un po’ di testa sanno come gestire questa possibilità».

Alla stampa incontrata subito dopo la sfilata, Armani rivolge un invito: «Dovreste piantarla di parlare di tendenze che non ci sono, anzi, non devono esserci perché una giacca gonfia non aiuta a essere snelle o sexy ma a infagottarsi, è una tendenza che non riconosco come accettabile». «È un momento – dice Armani – in cui posso dire ciò che penso». Per questo lo stilista invita i giornalisti a piantarla «di essere succubi di questo sistema». Perché la vera libertà – e la sfilata della linea Emporio ne è la dimostrazione – è scegliere ciò che sta bene: per esempio «chi ha gambe stupende starà bene con lo short corto», mentre «chi ha un posteriore accentuato starà meglio con un pantalone largo».

E nella collezione vista ieri c'è tutto questo: lo short corto in raso e la blusa ricamata o con le ruche, il pantalone con le pinces e il top-cravatta, il completo tunica e calzone ricamato morbido e gli abitini corti nei nuovi toni del verde e dell'azzurro. Ognuno può scegliere ciò che vuole ma «evitiamo il ridicolo – è la posizione di Armani – poi diciamo che le donne vengono stuprate in un angolo, ma le donne continuano a essere stuprate dagli stilisti». Quella di Armani – sottolinea lui – «è una battuta», che nasce da una riflessione sulle imposizioni della moda che tolgono libertà alle donne, a partire da quella di vestirsi secondo la propria età, la propria conformazione, la propria mentalità.

Non a caso nella linea Emporio domina questa libertà dalle tendenze e dalle regole, con la possibilità di scegliere tra giacche lunghe e liquide, piccoli blazer dall'abbottonatura alta, pantaloni ampi e morbidi, di alternare il rigore maschile dei check e del pied de poule con la morbidezza del velluto o tocchi di pizzo, di essere perfette con la camicia bianca con lo jabot o di scoprire le gambe con lo short o gli abiti corti, di giocare con il boa di maglia o di brillare di sera tra sete e cristalli, di scegliere tra il nero e il verde brillante, ma sempre rispettando se stesse. «Ho dato alle donne – conclude Armani – una libertà ».



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