La Nuova Sardegna

Francesca Figus, vita sul set e cuore nel mare isolano

di Alessandro Pirina
Francesca Figus, vita sul set e cuore nel mare isolano

L’attrice di origini sarde è tra i protagonisti di “Passeggeri notturni”. Il film, tratto dai racconti di Gianrico Carofiglio, andrà in onda stasera su Raitre

03 aprile 2020
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SASSARI. Dal web i “Passeggeri notturni” di Gianrico Carofiglio arrivano su Raitre. Questa sera alle 21.25 andrà in onda in un’unica puntata la serie che in queste settimane ha avuto una enorme quantità di visualizzazioni sulla piattaforma web di Raiplay. Un’opera tratta dai racconti di Carofiglio - che ha partecipato alla serie come supervisore editoriale - contenuti nelle raccolte “Passeggeri notturni” e “Non esiste saggezza”. Dieci episodi che oggi diventano un film che esplora il tema della giustizia nelle sue molteplici sfaccettature, legati tra loro dal personaggio di Enrico, interpretato da Claudio Gioè, conduttore radiofonico di una trasmissione serale in cui gli ascoltatori raccontano le proprie vicende personali. Nel cast diretto da Riccardo Grandi, insieme a Nicole Grimaudo e Gianmarco Tognazzi, c’è anche Francesca Figus, attrice che come si evince dal suo cognome vanta origini sarde. «Mio nonno Eugenio era di Cagliari – racconta –. Fece la guerra nell’aeronautica, ma poi cambiò strada e divenne commercialista. Il fratello Felice, invece, divenne comandante Alitalia, poi si trasferì in America: fu un grande personaggio. Io la Sardegna l’ho frequentata tantissimo. Mio padre è nato a Roma, ma per anni quando ero piccola abbiamo trascorso le vacanze nella casa di mio nonno a Villasimius. E poi in barca l’ho girata un po’ tutta».

Stasera sarà su Raitre con “Passeggeri notturni”, un esperimento riuscito sul web che ora cerca il bis in tv.

«Il film a episodi nasce per la piattaforma di Raiplay, che grazie a Fiorello ha riscosso un successo pazzesco di pubblico. È seguitissima. Me ne sono resa conto proprio con questa serie, che ha avuto un numero gigante di visualizzazioni. A dimostrazione che anche il pubblico della Rai, che è diverso da quello di Sky o Netflix , sta cercando nuovi modi di guardare un programma. Anche perché rispetto alla tv tradizionale la piattaforma web è più libera, si può permettere cose che magari altrove farebbero più fatica ad avere spazio».

Ora dal web però la Rai ha deciso di portare il film anche in tv.

«Alla Rai è piaciuto molto come progetto e ha voluto montare i dieci episodi come un unico film. Quando la produttrice Claudia Giorgianni me lo ha proposto, conoscendo la sua testa e avendo grande stima di lei, non ho avuto alcun dubbio sul progetto, tra l’altro tratto dai racconti di Carofiglio, di cui avevo letto diversi libri. E poi l’altra certezza per me era il protagonista, Claudio Gioè, con cui avevo lavorato in uno dei miei primi film».

“Passato prossimo” di Maria Sole Tognazzi del 2003, un film che ha segnato la carriera di tanti attori giovani e promettenti.

«È vero, era l’opera prima di Sole. Eravamo io, Gioè, Claudio Santamaria, Valentina Cervi e Paola Cortellesi. C’era anche Favino che aveva solo un paio di pose».

Tornando a “Passeggeri notturni”, qual è il suo ruolo?

«Io sono Agnese, la zia del protagonista, che lui ricorda in alcuni flashback. Quando era bambino, durante un’estate nella Murgia pugliese, era stata lei a introdurlo alla poesia, a fargli leggere i grandi autori. Una figura che rimarrà per sempre impressa nella vita di Enrico».

In autunno sarà un’altra volta in tv su Sky con “Petra”, con Paola Cortellesi, di nuovo regia di Maria Sole Tognazzi.

«Con Sole eravamo compagne di scuola, è una delle mie migliori amiche, una sorella. Con lei avevo avuto anche un piccolo ruolo in “Viaggio sola”. Ero reduce da un brutto incidente in motorino, lei mi aveva detto: “Non ce la farai mai”. Invece, sono uscita dall’ospedale e poche ore dopo ero sul set. Per me lavorare con Sole è un privilegio».

I suoi lavori sono sempre caratterizzati da una forte presenza femminile. La mancanza di solidarietà tra donne è un falso mito?

«Io ho sempre amato il lavoro di gruppo, da ragazzina adoravo questo mestiere proprio perché non lo si faceva da soli, perché la sua forza era nel gruppo. E in più io sono un’amante delle donne nella vita e nel lavoro. Ho un gruppo di amiche che mi porto dietro dai banchi di scuola. Io credo moltissimo nella amicizia femminile, senza di loro sarei persa. Ho amiche attrici famosissime, bellissime, bravissime, ma sinceramente non so cosa sia l’invidia».

Chi sono queste amiche?

«C’è innanzitutto Alessia Barela, la mia migliore amica, una sorella. E poi Sole, Paola Cortellesi, con cui ho fatto la scuola di recitazione. E ancora Claudia Gerini, Carmen Consoli, Giulia Bevilacqua, Anita Caprioli. Siamo sempre noi, ci sentiamo tutti i giorni».

Cinema o tv?

«Non c’è più quella differenza che c’era fino a 10 anni fa. Anzi oggi ci sono buonissimi progetti televisivi e magari qualche film bello in meno».

Il coronavirus ha fermato il mondo dello spettacolo. Come vede il futuro?

«Con i colleghi abbiamo anche timore a parlarne, perché sappiamo che sarà una situazione molto complicata. Questo è solitamente il periodo in cui si fanno i provini perché poi si gira d’estate. Ma tutto è saltato. Sarà durissima».

C’è un ruolo che vorrebbe avere o un regista con cui le piacerebbe lavorare?

«Amo Nanni Moretti, ma mi terrorizza il suo carattere, non se riuscirei a fare un film con lui. Dunque, dico Bellocchio, Virzì, Archibugi, Garrone. Quanto al ruolo, non ho mai avuto l’occasione di essere protagonista di una serie o di un film. Credo sia arrivato il momento».

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