La Nuova Sardegna

La resilienza dei musei tra progetti e contest rigorosamente online

di Elsa Pascalis
La resilienza dei musei tra progetti e contest rigorosamente online

Dalla performance virtuale su Maria Lai ai concorsi del Man: ecco come resistono in Sardegna le gallerie contemporanee 

16 aprile 2020
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A cosa serve l’arte? L’arte rende ottimisti perché la bellezza è un segno di speranza, ricorda con dignità la normalità del dolore, restituisce le emozioni che possediamo o quelle di cui scarseggiamo, fa apprezzare le cose semplici sfidandoci a osservare tutto con occhi nuovi, esalta il lato migliore della natura umana in un mondo distratto e rumoroso. In un mondo nel quale siamo tutti isolati, soli con noi stessi, e nella migliore delle ipotesi con i nostri cari in famiglia. Se è vero che ogni uomo è un’isola, oggi lo sperimentiamo più che mai. E in Sardegna, in fondo l’isolamento l’abbiamo sempre conosciuto, come limite spesso, ma anche come risorsa altrettante volte. Nella Sardegna del Contemporaneo ogni realtà museale adotta la strategia che meglio corrisponde al suo “carattere”, al luogo nel quale insiste e alla comunità a cui appartiene. Perché ai tempi di #iorestoacasa, per ogni giorno di lockdown vale sempre di più anche l’hashtag #distantimauniti, dentro e fuori dal web.

L’idea dell’Ogliastra e Maria Lai. La Stazione dell’Arte si conferma l’istituzione museale che vanta il maggior numero di follower in Sardegna e nel solo mese di marzo, grazie a #ProssimaFermata, la performance virtuale è stata eccezionale con 19,1 mila interazioni, 2,8 mila click sul link e 120,7 mila per la copertura dei post. Gli appuntamenti/fermate per portare il ''museo a domicilio'' durante tutto il periodo di isolamento dovuto al Covid-19 sono quattro alla settimana (lunedì, mercoledì, venerdì e domenica) con contenuti poco conosciuti e anche inediti, relativi alla produzione artistica di Maria Lai. «È un richiamo al ruolo dell'arte, che Maria Lai intendeva come “luce intermittente nel buio del mondo», dice Davide Mariani, direttore del Museo Stazione dell’Arte. Secondo l'artista, infatti, bisogna attraversare con coraggio le profondità dell’anima, individuando forme nuove di dialogo ed espressioni artistiche. «Si tratta di una testimonianza del potente messaggio artistico di Maria Lai, che risulta quanto mai attuale in questi giorni», conclude Mariani.

Il Museo Nivola, a Orani. Il Museo Nivola ha chiuso al pubblico l’8 marzo in seguito alle misure del governo per il contenimento del Covid-19 e immediatamente la principale preoccupazione è stata quella di trovare dei modi per restare connessi e aiutare la comunità con progetti in collaborazione con il consiglio comunale e le associazioni locali. Sono stati realizzati e distribuiti a ogni bambino del paese dei kit per la realizzazione di aquiloni che il 12 marzo hanno riempito il cielo come gesto simbolico di speranza. Il Museo sta inoltre guidando un’ampia rete di supporto a insegnanti e genitori per coinvolgerli in attività creative, invitando tutti a una responsabilità condivisa. Ha, infine, avviato un processo di selezione e acquisizione di opere di 22 giovani artisti che saranno esposte al museo, al termine dell'emergenza, e poi messe all’asta per raccogliere fondi a sostegno delle organizzazioni di beneficenza coinvolte nel processo di recupero da post Covid-19. Il lavoro “in situ” di Daniel Buren, previsto per la fine del mese, è stato rinviato al 2021, grazie alla disponibilità dell’artista.

Il Man. Il Museo nuorese aderisce alla campagna #iorestoacasa e #laculturanonsiferma attraverso una serie di iniziative e progetti pensati per tutte le fasce di pubblico. Da lunedì 30 marzo il Man ha avviato il progetto “Diario della quarantena” attraverso due contest pensati e rivolti sia alle scuole sia a un pubblico adulto. Il Contest #ladidatticacontinua invita bambini e ragazzi a produrre un elaborato (in forma di testo, disegno, fotografia, musica o altro) che racconti un’esperienza, un sentimento, un’attività, un desiderio che rifletta il “sentire” di questi giorni. Il contest riservato agli adulti è #artecheresiste: si racconta attraverso la visione personale il momento presente. I materiali dovranno essere inviati alla mail dedicata mancontest2@gmail.com diversificando nell’oggetto della mail l’ambito della partecipazione con l’utilizzo dei due hastag (#ladidatticacontinua, per bambini e ragazzi - #artecheresiste per gli adulti). Per maggiori informazioni, visualizzare la pagina www.museoman.it/it/news/notizie/notizia/Diario-della-quarantena_Contest/

Il Museo Macc, a Calasetta. Ha issato una bandiera, vessillo perfetto nella forma e nella sostanza per essere compreso da tutti. A idearla, l’artista Nicolò Bruno che, arrivato a Calasetta a fine febbraio da Basilea, dove vive e lavora, per il progetto delle residenze internazionali curate da Claude Corongiu della Galleria Macca per la Fondazione Macc, si ritrova coinvolto nel pieno dell’emergenza del Covid-19. Una mutazione di esistenza che trasforma la sua residenza in una sorta di resistenza. Il suo è un lavoro time-specific che sceglie un tema figurativo – un grande cuore rosso sormontato da un arcobaleno come quelli “piovuti” dai balconi e disegnati sin da subito dai bambini – per riprendere il carattere universale degli emoji di WhatsApp, mezzo privilegiato di incontro tra le persone che vivono il trauma più forte del distanziamento sociale, che è poi soprattutto distanziamento affettivo. Il concetto di resistenza, in questo momento, è applicabile a tutte le realtà culturali ed è per questo che il Macc l’ha reso scaricabile in un kit presente nel sito per tutti coloro che vogliono stampare una bandiera per resistere.



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