La Nuova Sardegna

da rizzoli 

“L’ultima notte” di Achille Lauro Oggi esce il nuovo libro

ROMA. Rapper? Non solo, non più. Cantautore? Sì, ma è una definizione riduttiva. Rocker? Popstar? Achille Lauro è il personaggio del mondo musicale attuale più difficile da collocare dentro i limiti...

19 maggio 2020
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ROMA. Rapper? Non solo, non più. Cantautore? Sì, ma è una definizione riduttiva. Rocker? Popstar? Achille Lauro è il personaggio del mondo musicale attuale più difficile da collocare dentro i limiti angusti di uno schema predefinito. Lo ha dimostrato, se a qualcuno non era ancora chiaro, anche all’ultimo festival di Sanremo, dove non ha portato solo una canzone, ma un intero progetto creativo che lo ha visto trasformarsi in David Bowie, in San Francesco, nella Regina Elisabetta I, attraversando limiti imposti tra sacro e profano. Lauro (Lauro De Marinis all’anagrafe) non ama le gabbie né gli stereotipi, si diverte a confondere le acque, a stupire, lascia che il suo guizzo eclettico e multiforme prenda rivoli e strade sempre diversi e impensabili (per gli altri). Si è scoperto anche scrittore.

Dopo l'autobiografia romanzata uscita a inizio 2019, «Sono io Amleto», che suscitò qualche polemica per i racconti crudi legati a un’adolescenza ai margini e all'uso di droghe, esce oggi «16 marzo - L’ultima notte» (Rizzoli). «Il percorso è uno solo: investi tutto. Tempo, denaro. Rinuncia, soffri. Scordati momenti per te, scordati il sonno, rimanda i pasti – è un passaggio del libro –. Il successo è solo avere il coraggio di fallire tante volte. Il successo è fallire. Il successo è credere di essere un fallito, credere di aver fallito. Il successo è rinunciare a quello che hai, in cerca di niente».

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