La Nuova Sardegna

Organo in dono per il Canepa «Voglio che torni a suonare»

di Giovanni Bua
Organo in dono per il Canepa «Voglio che torni a suonare»

Un’anonima mecenate risponde all’appello del conservatorio di Sassari: «Vi regalo il prezioso strumento avuto in eredità, serve ai vostri studenti»

27 maggio 2020
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SASSARI. «Siamo l’unico conservatorio d’Italia senza un organo. E con i tagli ai trasferimenti regionali non lo potremo acquistare nemmeno quest’anno. E i nostri allievi dovranno andare nelle chiese ad esercitarsi».

Era andato dritto al cuore del problema il Presidente del Canepa Ivano Iai, spiegando cosa la forbiciata regionale sarebbe costata agli allievi di una delle più prestigiose istituzioni cittadine. E ha colpito nel segno. Non a Cagliari, che sulla riduzione del contributo annuale non è tornata indietro. Ma dritto nel cuore di una donatrice, che nell’Ente di alta formazione di piazza dei Cappuccini ha fatto recapitare un meraviglioso organo elettronico degli anni ’70, perfettamente funzionante e di ottima fattura.

«Quando ho letto sui giornali che al Conservatorio non avevamo un organo, e che nemmeno quest’anno lo avrebbero potuto comprare la decisione è stata fulminea – racconta la donna, che ha chiesto l’assoluto anonimato – ho cercato subito di parlare con i vertici del Canepa. Posseggo questo organo da 21 anni. È un regalo del mio padre adottivo e non posso negare che sono molto legata a questo maestoso oggetto che mi ha sempre “fatto compagnia” con la sua presenza rassicurante. Una stanza della mia casa è sempre stata dedicata esclusivamente a lui».

«Quando ero ragazzina – continua la mecenate – ho imparato persino a suonarlo, da autodidatta, per il gusto di farlo. Non sono una musicista ma avevo il desiderio di creare un legame ulteriore con questo strumento dal suono meraviglioso. Non lo avrei mai venduto, a nessun prezzo, ma da tempo desideravo donarlo per farlo rinascere, donarlo a qualcuno che potesse suonarlo davvero. Credo che questa sia davvero l'occasione perfetta, nata grazie all'attenzione che la stampa ha dato a questa necessità didattica degli studenti del Conservatorio e al fatto che io abbia appreso casualmente la notizia. Il Canepa è l’istituzione musicale di riferimento per il nord Sardegna, l’organo non poteva trovare una collocazione migliore, posso solo immaginare quante mani presto riprenderanno a premere i suoi tasti. Non vedo l’ora di assistere ad un concerto in cui gli studenti del conservatorio suoneranno questo strumento e ci faranno sentire ancora la sua bellissima voce».

L’operazione sarà formalizzata e l'organo sarà collocato nella sua nuova dimora, in un aula dell'istituto non appena l’emergenza Covid sarà superata. «La donazione anonima dell’organo – spiega il Presidente del Conservatorio Canepa Ivano Iai – di cui i nostri studenti avevano così bisogno, ha un altissimo valore simbolico. Mostra che esiste ancora l’altruismo, ed esiste ancora quella forma di generosità, che nasce dal cuore e non chiede niente in cambio. Questo bel gesto non basta però purtroppo a far raggiungere al Canepa la sicurezza finanziaria sufficiente per far fronte ai tanti progetti artistici e musicali programmati per l’anno accademico in corso dal direttore Mariano Meloni e dal consiglio accademico. Il Conservatorio è perciò sin d’ora riconoscente verso chiunque – enti pubblici, fondazioni e privati – vorrà sostenere le sue attività statutarie nell’esclusivo interesse della migliore qualità dell’offerta formativa, così come ha dimostrato, con il nobile sentimento, la generosa benefattrice che, anche se in forma anonima, fa ormai parte della nostra Istituzione».



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