La Nuova Sardegna

Dal bluesman sardo Francesco Piu un nuovo singolo insieme a Eric Bibb

di Paolo Ardovino
Il bluesman sardo Francesco Piu
Il bluesman sardo Francesco Piu

L'artista di Osilo ha pubblicato per Appaloosa records la sua personale versione di "We shall not be moved", brano della tradizione spiritual

15 giugno 2020
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La notizia non è l’uscita di un nuovo singolo, ché nei passati mesi di stallo e di incredibile ispirazione, praticamente tutti gli artisti hanno concesso ai propri ascoltatori nuova musica. La (buona) notizia, in questo caso, è che “We shall not be moved” di Francesco Piu è una canzone di grande qualità. È, senza timore di essere smentiti, una piccola oasi di alto livello in mezzo a uscite che in questo periodo, va detto, rischiano spesso di diventare contenuti grezzi, ripetitivi ed evitabili.

Così, a sorpresa, il bluesman osilese ha pubblicato per Appaloosa records la sua personale versione del brano della tradizione spiritual con tanto di video e collaborazione internazionale, con il cantautore blues Eric Bibb e la compagna Ulrika. La canzone, mixata e masterizzata da Giuseppe Loriga, ha visto in realtà la partecipazione anche di diversi artisti legati alla discografia di Francesco Piu, tutti presenti nel videoclip (ognuno da casa sua come la quarantena ha insegnato in questi mesi) ideato ed editato da Antonello Sedda. All’interno della traccia ci sono Davide Speranza all’armonica, Silvio Centamore alla batteria, Max Tempia all’hammond, Bruno Piccinnu dei Cordas et cannas alle percussioni con bodran e daf, Paolo Succu con djembè e shaker, Gianfranco Marongiu con il tambourine. Poi ancora, Francesco Ogana alla chitarra, Fabrizio Leoni basso e contrabbasso. Oltre ai musicisti, i contributi delle voci di Elisa Carta, Ilenia Romano, Denise Gueye, Rita Casiddu, Gavino Riva e Maurizio Fenini.

Un’espressione corale tenuta insieme dalla tecnica di Francesco Piu, certezza con le sei corde e dal timbro vocale ormai caratteristico. Come dimostrato già dalla sua ultima uscita discografica, l’album “Crossing” dello scorso ottobre, il bluesman isolano ha allontanato la sua attenzione dalle miscele di black music dal risultato esplosivo; sotto la lente d’ingrandimento c’è una ricerca musicale che tiene conto dei tòpoi tradizionali del blues a stelle e strisce e della world music e li traduce in un risultato più emozionale che strettamente virtuoso. La componente vincente, poi, è la presenza di Eric Bibb, plurinominato ai Grammy awards, padrino musicale di Francesco Piu.

 Nel 2012, infatti, fu proprio il newyorkese a produrre “Ma-moo tones”, secondo disco in studio e album «di svolta» del sardo, come lui stesso lo descrive. Sarà da quel lavoro che la critica comincerà in definitiva a vedere nel musicista di Osilo una delle voci più rappresentative del blues italiano. Tra le undici tracce è presente la sua versione di “Trouble so hard”, da quel momento tra i brani maggiormente rappresentanti dei live di Piu, cover di grandi classici e canzoni originali. In questo senso si è chiuso un cerchio, quasi dieci anni dopo Eric Bibb si è spostato dal lavoro dietro le quinte e ha affiancato in prima persona il bluesman in “We shall not be moved”, disponibile su tutti i digital store. Dolce curiosità: il brano si conclude con il ritornello cantato da Emma, la piccola figlia di Francesco Piu.

Anche il bluesman sardo ha dovuto fermare il proprio calendario di spettacoli dal vivo. Durante l’inverno, aveva girato con una formazione piuttosto allargata tra i teatri d’Italia per presentare "Crossing", l’ultimo album e tributo mediterraneo alle canzoni più celebri di Robert Johnson, uscito lo scorso 19 ottobre 2019. Il video di “We shall not be moved”, invece, in due settimane ha totalizzato più di 3mila views. L’anno scorso il suo album “Crossing” è stato eletto Miglior album di blues italiano dell’anno dalla radio Mojo station ed è stato inserito dalla redazione della rivista Buscadero, come unico italiano, tra le produzioni migliori del 2019.

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