La Nuova Sardegna

Lei sussurra la storia del conquistador: il sesso in quarantena raccontato da Gianni Tetti

di Giovanni Dessole
Lo scrittore sassarese Gianni Tetti
Lo scrittore sassarese Gianni Tetti

Lo scrittore di Sassari ha partecipato all'e-book collettivo curato da Filippo Tuena: i proventi saranno devoluti al Centro Senologico dell’ospedale “G. Bernabeo” di Ortona

15 giugno 2020
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SASSARI. C'è anche Gianni Tetti, scrittore e sceneggiatore sassarese già vincitore del Premio Solinas e autore del libro “Grande nudo” (candidato al Premio Strega 2017), fra i 50 protagonisti in pagina della raccolta di racconti curata da Filippo Tuena ed edita da Neo “L'ultimo sesso al tempo della peste”. Gianni Tetti è l'unico sardo cui Tuena ha chiesto di partecipare ad un esperimento che, lo scorso sabato 13 giugno, è uscito in formato e-book e racconta fra parole e righe il sesso al tempo del Covid-19. I proventi dell’intero progetto editoriale saranno devoluti al Centro Senologico dell’ospedale “G. Bernabeo” di Ortona ‒ ASL Lanciano-Vasto-Chieti (Abruzzo).

“L'ultimo sesso al tempo della peste” è una sorta di diario intimo della quarantena. Una visione altra del lockdown e della pandemia che esplora una dimensione ed un sentito che appartiene ad ampie fasce della popolazione, spesso trascurato e considerato tabù ma capace invece offrire spunti e letture differenti declinate, nel caso specifico, in forma di racconti.

Oltre a Tetti – il suo racconto si intitola “Lei mi sussurra all'orecchio la storia del conquistador” - l'esperienza esperimento coinvolge anche Cinzia Bomoll, Pier Franco Brandimarte, Giovanna Giolla, Francesca Maccani, Chiara Mezzalama, Gianluca Morozzi, Fabiana Sargentini, Paolo Zardi e lo stesso Filippo Tuena. Proprio Tuena racconta così la raccolta: “La pandemia di Covid19 ha investito tutti come un’enorme nuvola tossica. Nostro malgrado ci siamo trovati ad abitare un tempo sospeso e incerto. Siamo stati, e forse siamo ancora, come comparse in un film di fantascienza senza ritmo, girato da un regista debuttante e finanziato da produttori a corto di liquidi. Poco ritmo, zero effetti speciali e soprattutto noia, tanta noia. In questo scenario apocalittico, causa la costante preoccupazione per il futuro, poche sono state le attività ricreative. In molti hanno cucinato e mangiato oltre misura. Altri hanno recuperato letture fondamentali. Gli operosi hanno tinteggiato casa. I più fortunati, infine, hanno fatto sesso. Un sesso diverso, stavolta, perché adombrato o sublimato dalla possibilità che potesse essere l’ultimo”.

L'idea nasce lo scorso 24 febbraio: “Due giorni dopo aver viaggiato su un treno da Roma a Milano che, solo per un caso, non era quello fermato alla Centrale perché trasportava attraverso l’Italia alcuni tra i primi casi di corona virus, mi sono svegliato all’alba. Mi succede spesso, non solo in tempi di pandemia. Verso le 6 ho scritto su Facebook un post in cui mi domandavo se non sarebbe stato interessante raccogliere racconti sul sesso in tempo di peste. Nel giro di due ore ho avuto più di settanta adesioni. A quel punto ho chiuso il post, in qualche modo operando anch’io una sorta di quarantena. Chi era dentro, era dentro; chi era fuori, era fuori”.

La pubblicazione, per ora, è prevista in solo formato digitale. L’e-book è disponibile sui maggiori store online.

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