Il filosofo Giulio Giorello morto a 75 anni di Coronavirus
MILANO. E’ morto ieri il filosofo Giulio Giorello. Nato Milano nel 1945, è stato allievo di Ludovico Geymonat. Era stato ricoverato per il Coronavirus circa un mese fa al Policlinico da cui era...
16 giugno 2020
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MILANO. E’ morto ieri il filosofo Giulio Giorello. Nato Milano nel 1945, è stato allievo di Ludovico Geymonat. Era stato ricoverato per il Coronavirus circa un mese fa al Policlinico da cui era stato dimesso da una decina di giorni. Poi però le sue condizioni sanitarie erano peggiorate. Si era sposato appena tre giorni fa con la sua compagna, Roberta Pelachin.
Laureatosi in filosofia nel 1968 e in matematica nel 1971, Giorello ha approfondito le sue ricerche nel campo dell’epistemologia e della storia della scienza, offrendo un contributo determinante alla diffusione della filosofia analitica di derivazione anglosassone in Italia. Giorello ha inoltre svolto interessanti speculazioni sui rapporti tra etica, scienza e politica, facendosi promotore di un pensiero liberaldemocratico e laico. E’ stato professore di Filosofia della scienza all’Università statale di Milano.
I suoi titoli più recenti sono: “Noi che abbiamo l'animo libero” (con Edoardo Boncinelli, 2014); entrambi nel 2015, “Con intelligenza e amore” (con Carlo Maria Martini) e “Libertà”; nel 2016, “La matematica della natura. Raccontare la matematica” (con Vincenzo Barone) e “L'incanto e il disinganno: Leopardi” (con Edoardo Boncinelli); “L'etica del ribelle. Intervista su scienza e rivoluzione” (a cura di Pino Donghi, 2017); “Libertà di pensiero” (2018); “Errore” (con Pino Donghi, 2019). È del 2015 il suo esordio nella narrativa con la raccolta di racconti “Il fantasma e il desiderio”. Nel 1981 ha curato con Marco Mondadori l’edizione italiana di “Sulla libertà” di John Stuart Mill, avviando una rinascita teorico politica degli studi sul pensatore inglese. Ha diretto presso l’editore Raffaello Cortina la collana “Scienza e idee”. Era uno dei collaboratori più letti delle pagine culturali del Corriere della Sera.
Laureatosi in filosofia nel 1968 e in matematica nel 1971, Giorello ha approfondito le sue ricerche nel campo dell’epistemologia e della storia della scienza, offrendo un contributo determinante alla diffusione della filosofia analitica di derivazione anglosassone in Italia. Giorello ha inoltre svolto interessanti speculazioni sui rapporti tra etica, scienza e politica, facendosi promotore di un pensiero liberaldemocratico e laico. E’ stato professore di Filosofia della scienza all’Università statale di Milano.
I suoi titoli più recenti sono: “Noi che abbiamo l'animo libero” (con Edoardo Boncinelli, 2014); entrambi nel 2015, “Con intelligenza e amore” (con Carlo Maria Martini) e “Libertà”; nel 2016, “La matematica della natura. Raccontare la matematica” (con Vincenzo Barone) e “L'incanto e il disinganno: Leopardi” (con Edoardo Boncinelli); “L'etica del ribelle. Intervista su scienza e rivoluzione” (a cura di Pino Donghi, 2017); “Libertà di pensiero” (2018); “Errore” (con Pino Donghi, 2019). È del 2015 il suo esordio nella narrativa con la raccolta di racconti “Il fantasma e il desiderio”. Nel 1981 ha curato con Marco Mondadori l’edizione italiana di “Sulla libertà” di John Stuart Mill, avviando una rinascita teorico politica degli studi sul pensatore inglese. Ha diretto presso l’editore Raffaello Cortina la collana “Scienza e idee”. Era uno dei collaboratori più letti delle pagine culturali del Corriere della Sera.
