La Nuova Sardegna


Cala Goloritzè: il tuffo proibito imitando Giulia

di Giusy Ferreli
Cala Goloritzè: il tuffo proibito imitando Giulia

Dopo il volo della influencer Calcaterra un sardo che ha fatto la stessa cosa è finito all'ospedale

20 giugno 2020
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BAUNEI. Come volevasi dimostrare: il buon senso sembra difettare in quel di Cala Goloritzè, teatro di imprese spericolate pubblicizzate con troppa leggerezza sui social. Dopo l’acrobatico tuffo di Giulia Calcaterra, un suo malcapitato emulo si è buttato dall’arco di calcare. Ma al contrario dell’impresa dell’ex velina bionda, quella di un giovane sardo ha avuto effetti ben peggiori. Se il tuffo dell’influencer appassionata di sport estremi ha registrato migliaia di visualizzazioni, quello del ragazzo è invece valso non solo una sonora lavata di capo ma anche un viaggio in elicottero alla volta dell’ospedale San Francesco di Nuoro perché nell’impatto il giovane ha riportato una lussazione alla spalla destra. Il movimentato episodio è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì.

È stato allora che il ragazzo, arrivato nella spiaggia in compagnia di familiari e amici, ha deciso di tuffarsi dall’arco. Preoccupati, i fratelli hanno richiesto l’intervento del 118 che, tra vedere e non vedere, ha fatto alzare un elicottero da Olbia. Nel mentre, i barracelli, che da qualche settimana vigilano sul gioiello ambientale del Golfo di Orosei, hanno prestato assistenza. Solo dopo che ci si è sincerati delle condizioni non gravi dell’improvvido tuffatore, il tenente della compagnia barracellare di Baunei Paolo Mura si è lasciato andare a un’intemerata che ha sottolineato l’inopportunità di mettere a rischio la propria vita per un gesto futile. C’è di più: in quell’arco non ci può salire nessuno.

«Nonostante sia assente una normativa ad hoc che vieti il tuffo da una determinata altezza – spiega Antonio Murru, comandante dei barracelli di Baunei – è comunque vietato arrampicarsi sui monumenti naturali come l’arco di Goloritzè». Insomma non è vietato tuffarsi tuttavia né nel l’ex velina né il suo emulo avrebbero potuto salire sin lassù. «Data la notevole presenza di turisti – sottolinea Murru – ritengo importante spostare l’attenzione sull’aspetto diseducativo del gesto: il buon senso eviterebbe interventi onerosi dell’elisoccorso e del sistema sanitario regionale già provato dal contenimento del Covid19».

Facile profeta il vicesindaco e assessore al Turismo, Ivan Puddu che, non più tardi di qualche giorno fa, aveva sconsigliato di tuffarsi dall’arco: «Quello che temevo è accaduto – commenta Puddu –. Spero che a nessuno altro passi per la testa l’idea di tentare un’analoga avventura».

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