La Nuova Sardegna

Un giorno e una notte per percorrere a piedi il tetto della Sardegna

Luca Urgu
Un giorno e una notte per percorrere a piedi il tetto della Sardegna

La manifestazione Sardinia24oreExperience – Gennargentu quest’anno all’edizione zero (il 10, 11 e 12 luglio) ha l’obiettivo di far scoprire e conoscere un territorio unico

27 giugno 2020
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Cinquanta chilometri in 24 ora sul tetto dell’Isola. Non proprio una passeggiata ma un percorso da scalatori veri che comunque si sanno prendere i loro tempi. La manifestazione Sardinia24oreExperience – Gennargentu dal fascino indubbio e quest’anno – all’edizione zero (il 10 -11 e 12 luglio) ha l’obiettivo di far scoprire e conoscere un territorio unico attraverso degli atleti testimonial. Tra tutti Angelo Lobina, l’alpinista che ha già scalato le vette più importanti del pianeta e che ora si rimette in gioco con un team di altre sei persone (Stefano Gervasoni, Andrea Cossu, Lino Cianciotto, Pierpaolo Putzolu, Riccardo Consigliere, Domenico Corraine) per un giorno e in una notte tra le vette più alte della Sardegna nei territori di Villagrande Strisaili, Arzana, Desulo e Fonni. «Dalle ricognizioni fatte ci aspettiamo di concludere la camminata in circa 26/28 ore con tutte le soste necessarie a mangiare qualcosa e fare qualche foto. Il ritmo sarà molto da crociera, lontano da quello forsennato di una competizione e sono ben accette partecipazioni anche per dei tratti a piacere» spiega Angelo Lobina, che racconta come è nata tempo fa l’idea sua e di Lino Cianciotto per questa avventura. «Siamo entrambi innamorati del territorio montano, vorremmo presentarlo agli occhi di chi non lo conosce in modo da far comprendere il “carattere” della Sardegna – dice lo scalatore dorgalese –, sono luoghi che parlano col silenzio, con l’isolamento che si percepisce attraversandoli, ancora con l’asprezza del terreno e della flora assetata di un’acqua che si fa desiderare troppo. Fare poi un evento di 24 ore senza record e senza competizione è un’esperienza che mette alla prova se stessi ma soprattutto da una overdose di emozioni che difficilmente si può ottenere in altro modo. Dopo questo evento “zero” vorremmo infatti in futuro allargare la partecipazione e rendere l’esperienza fruibile a molti». La partenza è prevista sabato 11 aprile dall’area archeologica di Arcu is Forros, in comune di Villagrande, lungo la statale 389, e l’arrivo nel centro abitato di Fonni la mattina dopo. In questo scenario si camminerà per oltre 50 km in un ambiente ancora in parte selvaggio, incontrando luoghi simbolici che rappresentano importanti e significativi attrattori culturali e ambientali, quali l’area archeologica di Arcu is Forros; l’alveo fluviale del Rio Pirincanis; il sito archeologico e il villaggio di Ruinas; le vette di Punta La Marmora e lo storico Rifugio, Bruncu Spina e Monte Spada; le sorgenti di Donnortei; il santuario della Madonna del Monte; la basilica della Madonna dei Martiri. A questa avventura hanno aderito alcune persone che contribuiranno in maniera significativa alla riuscita del progetto, scelte per le rispettive capacità psicofisiche, storie personali diverse e rilevanti. Di Angelo Lobina, alpinista ed escursionista di provata esperienza già sappiamo molto; con lui ci saranno Stefano Gervasoni ed Andrea Cossu, entrambi esperti escursionisti e di trail running; Pierpaolo Putzolu, guida ambientale e Lino Cianciotto, fot ografo ed escursionista di lungo corso. Il progetto si caratterizza per il fermo messaggio verso la protezione e valorizzazione del Gennargentu e, in più, per la forte impronta all’inclusione e per l’importante attenzione verso la disabilità, avendo Lino Cianciotto subito una amputazione della gamba destra nel 2013 che però non gli ha impedito di continuare e ripartire ancora più motivato già dopo pochi mesi dal fatto. L’iniziativa ha preso avvio tre anni fa, numerosi test hanno poi permesso di definire la fattibilità del programma.

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