La Nuova Sardegna

 

La sfida al Gennargentu, l’isola segreta dei trekkers

La sfida al Gennargentu, l’isola segreta dei trekkers

Tour in Barbagia: un impegnativo percorso in cui occorre fare una cinquantina di chilometri.

15 luglio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





Visi distesi, atteggiamento rilassato, quasi da turisti pronti per una passeggiata light sul Gennargentu. In realtà più di una camminata rilassante – in alcuni tratti lo è stata sicuramente – si trattava di un trekking molto impegnativo. Per alcuni ma non per tutti, perché occorre camminare per 24 ore di seguito praticamente senza sosta coprendo complessivamente cinquanta chilometri. Uno sforzo non da poco che solo degli atleti ben preparati possono fare. Una sfida sul Gennargentu, toccando le vette più alte dell’Isola di giorno e durante la notte percorrendo sentieri impervi illuminati dalla luce delle torce di notte. Con il sole cocente (il caldo era a tratti torrido) e con le temperature decisamente più fresche del buio e delle prime ore del mattino, quasi una manna per recuperare le forze.

La manifestazione Sardinia24oreExperience – Gennargentu oggi all’anno zero – vuole giustamente crescere e ritagliarsi uno spazio importante tra i grandi eventi dell’isola. Anche perché ha un grande valore di promozione per i quattro comuni (Villagrande, Fonni, Desulo e Arzana) dell’Isola attraversati dai trekkers con il loro carico di buonumore. Alcuni di loro non sono nuovi alle imprese come il nuorese Angelo Lobina, alpinista da record che ha già toccato le vette più alte e difficili del pianete e che ora si rimette in gioco per se e per la sua terra, giustamente consapevole che dal successo dell’evento il moltiplicatori anche economici per il territorio possono essere diversi.

Con lui Lino Cianciotto, origini fonnesi e tempra d’acciaio, sicuramente un materiale nobile come quello della sua protesi che gli consente di non conoscere il significato della parola resa dopo quel brutto incidente di sette anni fa che gli costò l’amputazione della gamba. «Sono qua per la mia grande passione ma anche per mandare un messaggio chiaro: la disabilità non esiste, i limiti siamo noi a porceli e sempre noi dobbiamo essere bravi e tenaci a superarli».

Con Lobina e Cianciotto anche Stefano Gervasoni, Andrea Cossu, Pierpaolo Putzolu, Riccardo Consigliere, Domenico Corraine e Marco Melis, sindaco di Arzana in tenuta da trekker ma con la fascia tricolore appuntata al petto. “Ci crediamo, le nostre montagne hanno bisogno anche di questi momenti e possono ancora avere un grande ruolo per lo sviluppo dei nostri territori”, dice Melis nello splendido scenario complesso nuragico di S’Arcu ‘e is Forros nel territorio di Villagrande Strisaili dove si intravede l’inconfondibile vetta di Perda Liana.

Il sindaco di Villagrande Alessio Sioni incassa i complimenti sul fascino del sito archeologico dai tanti che ancora non ci avevano messo piede e rilancia. “Le nostre montagne non possono più aspettare e una manifestazione di questo tipo, che tra le altre cose ha avuto l’indiscusso merito di far collaborare concretamente quattro amministrazioni, vuole fare arrivare la gente ma spingere anche noi a frequentarle e conoscere di più”. Un tratto di strada lo fa con Lobina e company anche il fotografo naturalista Domenico Ruiu. E’ uno che ama le imprese e le avventure. E questa ne ha tutti i requisiti. Lo sguardo gli luccica di passione e anche fare un bel tratto ha il significato della condivisione di un progetto.

In Primo Piano
Il discorso programmatico

Alessandra Todde in Consiglio regionale: «Da oggi si comincia a costruire il sistema Sardegna»

di Umberto Aime
Le nostre iniziative