La Nuova Sardegna

Saline Conti Vecchi, un viaggio fra passato e presente

Enrico Gaviano
I fenicotteri rosa e, sullo sfondo, le saline Conti Vecchi
I fenicotteri rosa e, sullo sfondo, le saline Conti Vecchi

Itinerari, le meraviglie del sito del Fai:  archeologia industriale, ambiente in cui vivono 35mila uccelli e realtà produttiva del sale fra le più forti in Italia

26 luglio 2020
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E' un viaggio tra passato e presente quello che si trova a fare chi visita le Saline Conti Vecchi, fra il mare e lo stagno di Santa Gilla in territorio di Assemini, alle porte di Cagliari. Uno dei beni gestiti dal Fai, fondo italiano per l’ambiente, in Sardegna. Il passato è rappresentato dai monumenti di archeologia industriale presenti, che raccontano la storia della trasformazione alla fine degli anni Venti di un’aria insalubre dove regnava la malaria in una realtà economica all’avanguardia. Il presente è invece l’attività estrattiva che pone le Saline Conti Vecchi gestita dall’Eni al secondo posto in Italia per quantità di “oro bianco” prodotto, circa 400mila tonnellate all’anno.

Un’attività industriale assolutamente non inquinante e che convive in un ambiente straordinario: fra il cielo azzurro e il mare pulitissimo. Uccelli di varie specie a cominciare dai fenicotteri rosa per proseguire con gli aironi, i pellicani, i falchi pescatori, vivono e si riproducono in una vera e propria oasi naturalistica. Si contano circa 37mila esemplari di uccelli, di 35 specie diverse. Davvero un paradiso faunistico.

La visita comincia alle vecchie officine, in cui viene proiettato un video in cui si rievoca l’avventura di Luigi Conti Vecchi, un ingegnere allora settantenne che, dopo essere stato il direttore delle Ferrovie sarde, decise nel 1920 di presentare al governo italiano il progetto di bonifica dello stagno e di produzione industriale del sale. Una pianificazione straordinaria che alla fine vide Roma accordare permessi e finanziamenti. Da lì, prima l’area paludosa e malarica venne resa tranquillamente abitabile, quindi sorse una vera e propria cittadella del sale a partire dal 1931. I lavoratori, insieme a dirigenti e proprietari, vivevano nel villaggio appositamente costruito a Macchiareddu.

Nella cittadella del sale si cresceva, si studiava, ci si sposava e c’erano anche gli spazi per divertirsi. Insomma una comunità in tutto e per tutto. Di quell’epoca esistono diversi edifici, completamente restaurati: oltre all’officina in cui tutti i macchinari necessari alle Saline venivano costruiti e riparati, anche i laboratori, alcune abitazioni degli operai, la falegnameria, e persino il palazzo della direzione con oggetti degli anni Trenta e i faldoni in cui si registrava tutto.

Il secondo step della visita si svolge con un trenino, dura quasi un’ora e getta uno sguardo su un territorio di 2700 ettari compreso fra i comuni di Cagliari, Capoterra e Assemini. Si passa attraverso le vasche di evaporazione dove viene raccolto e poi estratto il sale. Il contrasto fra il rosso dei bacini salanti dove vivono i gamberetti di cui si nutrono i fenicotteri che diventano rosa per questo motivo, e il bianco abbacinante del sale, sono compagni di questo trasferimento che arriva sino al mare. La zona in cui l’acqua marina viene man mano fatta entrare nelle vasche è meta di uccelli di varie specie: lì i pesci si impigliano come in una rete e per i volatili il posto diventa il più invitante dei ristoranti all’aperto.

L’ultimo passaggio è il ritorno nell’edificio dove si può assistere a un altro filmato in cui viene descritto con pochi ma chiarissime passaggi tutto il processo di lavorazione del sale. La famiglia Conti Vecchi ha sempre la concessione, quella novantennale ottenuta nel 1931, ma dal 1982 c’è al fianco l’Eni Syndial. Il Fai ha ottenuto la gestione dell’oasi naturalistica nel 2017. Oltre alla visite giornaliere, in questo periodo alle Saline si può anche prendere parte alle iniziative inquadrate nel progetto “Sere Fai d’estate” che si svolgono anche alle Saline Conti Vecchi e servono a godere in tutta Italia sino a tarda sera delle bellezze sotto la cura del Fondo italiano per l’ambiente. Il calendario si può trovare nel sito internet www.fondoambiente.it/luoghi/saline-conti-vecchi/eventi.

Il sito Fai delle Saline Conti Vecchi è aperto al pubblico: il martedì e mercoledì dalle 16.30 alle 20.30; da giovedì a domenica dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Il costo del biglietto (visita libera più trenino) è di 10 euro, dai 6 ai 18 anni 4 euro mentre per i bimbi sino ai 5 anni l’ingresso è gratuito come pure per i soci Fai. Visite guidate 20 euro adulti, 10 euro minorenni.

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