La Nuova Sardegna

“Tuttestorie” nei parchi per battere il virus

di Andrea Musio
“Tuttestorie” nei parchi per battere il virus

Il Covid non ferma la rassegna di narrativa per ragazzi, dal 21 al 25 ottobre a Sa Manifattura di Cagliari e all’aperto

06 ottobre 2020
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Lavorare con e per i bambini in tempo di pandemia «si può e si deve fare». Hanno le idee chiare e la testardaggine di chi non vuole arrendersi, Manuela Fiori, Claudia Urgu e Cristina Fiori che da vent’anni gestiscono la libreria indipendente per ragazzi Tuttestorie e che, da quindici, organizzano l’omonimo festival internazionale di letteratura rivolto ai bambini e ragazzi da 0 a 16 anni e adulti curiosi. «“Tuttestorie” si può fare – ripete Manuela Fiori – con un’ottica diversa dalle precedenti edizioni. Servirà la massima fluidità e adattamento alle situazioni che si creeranno di volta in volta. Dobbiamo essere pronti a tutto, avere pazienza e rispetto per le regole ma senza rinchiuderci ed essere sovrastati dalla paura e dall’idea che non si possa fare niente».

Così anche l’edizione 2020 andrà in scena dal 21 al 25 ottobre a Sa Manifattura di viale Regina Margherita nel centro del capoluogo isolano. «Sarà – dice Fiori – un Tuttestorie diverso, con una attenzione particolare alla vostra e nostra sicurezza, grazie agli ampi ambienti in più di cui dispone Sa Manifattura nella partnership con Sardegna Ricerche». In programma incontri, laboratori, spettacoli, narrazioni, performance, installazioni ed eventi speciali, in un intreccio fra diverse forme d’arte e discipline con ospiti internazionali fra scrittori, illustratori, artisti, narratori, musicisti, attori, danzatori, scienziati, musicisti e giornalisti. L’ironia della sorte ha voluto che il tema di quest’anno fosse il corpo con il titolo “Corpo a corpo - Racconti visioni e libri dentro e fuori di me”. «Il titolo – spiega Fiori – è stato scelto ad ottobre dello scorso anno per la presentazione del programma alle scuole ma mai avremmo potuto immaginare di avere fra le mani un tema così controverso».

Tuttestorie è un festival diffuso, oltre ai giorni previsti a Cagliari, si espande nelle scuole di diversi centri nell’isola, in tutte le provincie dal nord al sud. «Sarà tutto da vedere – dice ancora Fiori –. Un primo cambiamento è già avvenuto a Gonnesa. Alla luce dei nuovi contagi la scuola per ora è chiusa quindi probabilmente in quella sede non si potrà fare. Le attività previste alla manifattura sono rivolte alle famiglie ma c’è una grande parte del programma che è rivolto alle scuole. Questa è la parte difficile che abbiamo voluto portare avanti con testardaggine perché crediamo che sia fondamentale del nostro lavoro. Sin da maggio, con le scuole ancora chiuse, abbiamo mandato l’invito e gli insegnanti si sono iscritti ad incontri e laboratori a dimostrazione del desiderio di recupero della normalità con lezioni in presenza, non solo a distanza». «Ci stiamo confrontando – aggiunge Fiori – con la realtà di questo momento estremamente complesso. Verifichiamo le iscrizioni e valutiamo soluzioni da adottare a seconda delle situazioni che sono diversificate in base alle dimensioni, tipologie, indicazioni che i dirigenti scolastici danno agli insegnanti, ma anche la distanza della sede dal capoluogo per coloro che prima ci raggiungevano con i bus. Queste faranno tutti gli incontri su piattaforma mentre per quelle di Cagliari e nei comuni molto vicini avevamo proposto incontri con gli autori in presenza, direttamente in sede. Anche questo dovrà cambiare e stiamo rimodulando perché molti non possono accogliere ospiti all’interno della struttura. C’è sempre l’opzione della partecipazione online ma noi speriamo nell’utilizzo di spazi aperti nel giardino della scuola».

Si paventa anche una terza opzione che in futuro potrebbe sviluppare una nuova formula? «I bambini – spiega Fiori – sono autorizzati dal dirigente a fare una passeggiata con l’insegnante nei parchi pubblici nelle dirette vicinanze. Lì ci potranno essere degli incontri estemporanei, in maniera informale. Una passeggiata con un ospite speciale. Potrà capitare che al parco ci sarà per esempio, Bruno Tognolini o Stefano Bordiglioni o Luigi Dal Cin, seduto in una panchina con 15 bambini attorno che chiacchierano, niente di diverso dalla visita classica della classe al parco ma la in questo caso sarà in compagnia di uno scrittore o illustratore del festival».

Oltre allo sforzo organizzativo c’è l’aspetto economico. Come hanno risposto le istituzioni? «Oltre all’assessorato regionale alla pubblica istruzione che ha deliberato per tempo e dimostrato grande disponibilità – spiega Fiori – gli altri sono ancora non pervenuti. Il capitolo contributi è una nota dolente. Il Comune di Cagliari non ha ancora pubblicato la graduatoria, l’assessorato al turismo ha fatto il bando ma per ora niente avviso. Faremo il festival e non sapremo come saranno le graduatorie. Ci stiamo organizzando in autonomia, perciò lanciamo un appello al pubblico chiedendo di iscriversi ai laboratori, in modo da avere un quadro chiaro delle presenze, che saranno ridotte anche se la nostra offerta è rimasta invariata con 400 attività in calendario».

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