La Nuova Sardegna

L’impegno della ricerca dalla parte del pianeta

di Sabrina Zedda
L’impegno della ricerca dalla parte del pianeta

I temi ambientali saranno al centro del Festival della scienza a Cagliari a partire dal 5 novembre 

30 ottobre 2020
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CAGLIARI. Edizione numero tredici per il Festival della scienza, uno dei momenti di divulgazione scientifica più importanti per la Sardegna che quest'anno, a causa dell'emergenza Covid 19, si trasferisce sul web. Dal 5 all'8 novembre la manifestazione organizzata dall'associazione Scienzasocietàscienza sarà in diretta dagli spazi del centro culturale Exma di Cagliari per scandagliare un tema di questi tempi quanto mai opportuno: “Dalla parte del pianeta”.

Dopo gli appelli a una maggior attenzione per le nostre risorse, lanciati già negli anni Settanta, e la nuova sensibilità per la terra rivendicata nel 2018 dalla giovane Greta Thunberg, con il movimento Fridays for future , anche il Festival scienza ha deciso di fare la sua parte. «Gli accadimenti degli ultimi tempi, non ultimo la pandemia che stiamo vivendo, ci hanno portato a riflettere sul nostro pianeta e su come starci – spiega Maria Becchere, neo presidente dell'associazione organizzatrice dell'evento – Siamo meno dell'un per cento degli esseri viventi presenti sul pianeta, ma abbiamo tra le mani una grande responsabilità». E' per questo che nelle giornate del festival (sino a fine novembre sono previste sue appendici a Nuoro, Siniscola, Isili, Oristano e Iglesias) saranno affrontate questioni come le migrazioni per motivi climatici, l'uso improprio delle acque, l'incenerimento delle foreste, sino a tsunami e desertificazione del pianeta.

Tematiche attorno alle quali disserteranno quaranta tra scienziati e scienziate, ricercatori ed esperti, alcuni dei quali vincitori, o finalisti, di premi prestigiosi. Si tratta, colo per citarne alcuni, di Francesca Santolini, giornalista scientifica ed esperta di questioni ambientali, di Marco Pallavicini, docente all’Università di Genova e presidente del Festival della scienza di Genova, di Alberto Diaspro, professore di fisica applicata, di Fabrizio Acanfora, coordinatore del master in musicoterapia dell’Università di Barcellona, di Giulio Cossu, membro dell’Accademia nazionale del Lincei e finalista quest'anno al prestigioso Premio Galileo per la divulgazione scientifica. Ma ci saranno anche: Sergio Rossi, che lavora nell’editoria come scrittore, traduttore e storico del fumetto e tiene una rubrica di fumetti nella rivista Art&dossier e Giovanni Scarduelli, illustratore, fumettista e graphic designer, coautori del libro “Nikola Tesla” vincitore del Premio Dosi 2020 per la divulgazione scientifica; Antonio Pusceddu, professore ordinario di Ecologia presso l’Università di Cagliari e delegato del rettore nel gruppo di lavoro “Cambiamenti climatici” della Rete delle Università per lo sviluppo sostenibile; Guido Barbujani, professore di genetica che parlerà di migrazioni.

Come da tradizione del festival non mancheranno poi le attività – oltre settanta – che vedranno protagoniste le scuole (nel rispetto della normativa anticovid le classi iscritte parteciperanno in presenza) con conferenze, seminari, dibattiti, laboratori, spettacoli e percorsi museali, botanici, naturalistici e scientifico-tecnologici.

Giovedì 5 novembre alle 16, l'inaugurazione del festival è affidata alla lectio magistralis “Dagli omini verdi alle pulsar e ritorno”, di Alessandra Burgay, ricercatrice all'Osservatorio astrofisico di Cagliari nota per aver scoperto una pulsar doppia (cioè una coppia di stelle di neutroni che, ruotando velocemente su se stesse, orbitano l'una intorno all'altra).

Da segnalare, inoltre, domenica 8 novembre la cerimonia conclusiva di “Donna di scienza” che quest’anno assegnerà due premi: il premio “Donna di scienza”, per la migliore ricercatrice sarda, e il premio “Donna di scienza giovani”, che sarà assegnato dall’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Cagliari alla più giovane tra le ricercatrici cagliaritane più meritevoli.

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