La Nuova Sardegna

Da Nilde Iotti un esempio di buona politica

di Peter Marcias
Da Nilde Iotti un esempio di buona politica

Dopo il docufilm presentato al festival di Venezia il libro di Marcias sull’ex presidente della Camera

13 novembre 2020
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Pubblichiamo una parte dell’introduzione del regista Peter Marcias al libro “La Reggitora. Nilde Iotti nelle parole e nelle passioni” (Solferino Edizioni).

* * *di Peter Marcias

Questo libro nasce dal lavoro intrapreso, a partire da due anni fa, per il mio film documentario Nilde Iotti, «Il tempo delle donne», realizzato grazie al produttore Mario Mazzarotto per Movimento Film e Ganesh Produzioni.

È difficile ricordare l’istante in cui è iniziata l’idea di lavorare sulla figura di Nilde Iotti. Ho ritrovato nell’archivio del cellulare tre foto che ritraevano un testo di suoi discorsi parlamentari, esposto in vetrina nella libreria della Camera dei deputati in via del Corso a Roma. Scattate di fretta cinque anni fa, con riflessa la mia ombra: dovevano essere utili a ricordarmi l’impegno a studiare Nilde Iotti e il suo messaggio alle donne e agli uomini del nostro Paese. Negli anni è proseguita la ricerca, poi i tanti bei momenti sul set, la grandissima Paola Cortellesi, Reggio Emilia, la mia Sardegna, difficoltà di ogni genere ma, sullo sfondo, sempre quel dettaglio, tre foto «sbiadite», mai cestinate, e di importanza inequivocabile.

Il lavoro di ricerca e gli incontri fatti per il documentario mi hanno dato molto. Conoscere questa straordinaria figura storica attraverso le voci di chi con lei aveva vissuto, discusso, lottato è stato prezioso e in molti casi emozionante. In particolare, naturalmente, l’intervista con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato un momento tra i più alti della mia carriera di regista. Se non per il conferimento di un’onorificenza per merito o analoga occasione, è estremamente raro che un comune cittadino, nell’arco della vita, possa incontrare la prima carica dello Stato. Quando ho cominciato a impegnarmi per ottenerlo ero consapevole che sarebbe stato molto difficile. E invece – tra l’altro poco prima del lockdown dovuto al Coronavirus, che ha reso particolarmente impervia la lavorazione del film documentario – è arrivato il «sì» del presidente della Repubblica, che con generosità ha accettato di partecipare. La considero una testimonianza della sua grande stima per la figura di Nilde Iotti ma anche della sua attenzione all’educazione politica e istituzionale del nostro Paese. Persone ed esperienze simili non vanno dimenticate: hanno ancora molto da dire e molti modi in cui ispirarci.

«Conoscevo il personaggio Nilde Iotti da sempre. Era un nome noto fin dai miei primissimi passi in politica, anche quando non ero ancora in Parlamento seguivo, da cittadino, tutte le vicende delle nostre istituzioni. Quando nel 1979 fu eletta presidente della Camera, la novità fu percepita da tutti come di straordinaria importanza, una svolta storica per il nostro Paese. Basti pensare che soltanto a metà degli anni Sessanta le donne erano state ammesse in magistratura, nella diplomazia, nella carriera dei prefetti: la prima ambasciatrice in un Paese straniero è del 1985. La prima donna a capo di una prefettura mi sembra si collochi nei primi anni Novanta» ha ricordato il presidente. «Quando fui eletto per la prima volta alla Camera, nel 1983, i miei rapporti con Nilde Iotti iniziarono a essere diretti e imparai a conoscerla in tante occasioni. Tra il 1987 e il 1989, in veste di ministro per i rapporti con il Parlamento, ero con lei a contatto più volte a settimana: sono stati due anni di grande collaborazione. Ne riconobbi subito una grande capacità di comprendere i problemi, una puntualità nell’intervento e nella ricezione dei suggerimenti oltre a una grande imparzialità, quasi naturale, riflesso di uno straordinario senso delle istituzioni» .

Ognuno dei molti dialoghi che compongono la mia indagine intorno alla figura di Nilde Iotti è stato un’emozione e un onore. Ho potuto conversare con personalità che hanno fatto la storia politica di questo Paese e dell’Europa, dalle onorevoli Luciana Castellina, Livia Turco, Rosa Russo Iervolino, Marisa Rodano al presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. E le parole di Giorgio Napolitano mi hanno accompagnato nel lavoro di montaggio: «Nilde Iotti è stata una presenza straordinaria nella vita pubblica italiana, nella vita politica e naturalmente nel movimento delle donne e nella storia civile e culturale del nostro Paese. Io ho avuto l’onore e il piacere di essere tra i suoi amici più stretti. Ne ho conosciuto, insieme, la severità come presidente della Camera nel far rispettare tutte le regole ma anche la naturale e personale generosità. Non era fredda o rigida. Era intransigente sul piano delle regole, mentre nei rapporti interpersonali è stata una persona sensibilissima e generosissima. Posso dire, volendone sintetizzare la visione politica, che aveva una concezione sacrale delle istituzioni, cosa che oggi è ancora più stridente guardando al periodo che stiamo vivendo. Nilde aveva tutto un altro approccio, un rispetto estremo per le istituzioni repubblicane e le situazioni democratiche: una difesa continua della liberal democrazia».

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