La Nuova Sardegna

Morto a Sassari lo scrittore inglese Edward Burman

Morto a Sassari lo scrittore inglese Edward Burman

Affascinato dalla Sardegna, da due anni aveva preso la cittadinanza insieme alla figlia. I ricordi dell'ex rettore Attilio Mastino e del professor Plinio Innocenzi

14 dicembre 2020
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SASSARI. E' morto a 73 anni a Sassari lo scrittore inglese Edward Burman. Era cittadino sassarese da due anni insieme alla figlia 15enne Lucy. Burman aveva deciso di trasferirsi in Sardegna colpito dal fascino dei Giganti di Mont' e Prama e in generale dalla storia e dall'archeologia sarda. Ha scritto il libro "Sardinia island of Myth and Magic".

Il ricordo dell'ex rettore dell'Università di Sassari Attilio Mastino

Con grande dolore annunciamo la scomparsa ieri a Sassari in cardiochirurgia del nostro amico Edwad Burman, dopo un'operazione al cuore di routine. Lascia a Sassari la figlia Lucy e a Pekino la moglie Xiao Hong. Lo avevamo conosciuto a Pechino grazie a Plinio Innocenzi e Ettore Sequi; era rimasto incantato dalla Sardegna raccontata da Raimondo Zucca, Gaetano Ranieri, Alessandra Casu, in particolare lo avevano colpito i "giganti" di Mont'e Prama. Ci aveva seguito dopo qualche mese nell'Isola, dove contava di far arrivare definitivamente anche la moglie, che aveva solo un permesso provvisorio per 5 anni, mentre lui e Lucy erano diventati cittadini sassaresi da pochi mesi.

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Edward Burman era nato a Cambridge nel 1947. Aveva studiato presso l’università della sua città natale e si era laureato in Filosofia all’Università di Leeds. Dopo la laurea, aveva insegnato in diverse università italiane (parlava benissimo l’italiano). Amministratore di una società di investimento a Pechino e Partner dello Studio Ambrosetti di Milano, aveva anche lavorato con la Mediapolis engineering di Torino in Cina. Da due anni si era trasferito con la famiglia in Sardegna, acquistando casa a Sassari. La figlia Lucy studia con grande soddisfazione al Canopoleno, accolta con amore dagli studenti, dai professori, dal Dirigente. I libri di Edwuard Burman sono basati sulla storia e sulla cultura europea, ma aveva pubblicato tra l'altro un volume sull'era di Xi'an, trattando in particolare il tema del restauro delle migliaia di statue dei dignitari che accompagnavano l’imperatore cinese (Terracotta Warriors: History, Mystery and the Latest Discoveries).

Le sue opere comprendono “Inquisition: The Hammer of Heresy”, 1984 e “The Templars: Knights of God” , 1990, entrambi successi internazionali; è noto come autore di molti libri famosissimi su diversi argomenti: “La Cina e l’Iran”, “L’impero cinese” , “Gli assassini. La setta segreta dei sacri killers dell’Islam” e “I Templari”, edita dalla casa editrice Convivio. L'ultimo volume (Sardinia, Island of the Giants, Myths and Magic, Tauris Parke editore) presenta con una prospettiva inusuale la Sardegna, isola di Giganti, di Miti, di Magia: seguendo percorsi diversi rispetto a quelli dei grandi viaggiatori inglesi (William Henry Smyth , William Warren Vernon, Peter Paul Mackey , William Fox Talbot, Duncan Mackenzie, Thomas Ashby, David Herbert Lawrence, e così via), rilancia la riflessione sulla vicenda di Benjamin Piercy e la ferrovia costruita tra Chilivani e Cagliari, la casa di Macomer e il castello incantato, collocato nella Valle dei Salici nei boschi del Marghine tra Macomer e Bolotana.

Burman discute sulla preistoria della Sardegna, dalle domus de janas a Su Nuraxi di Barumini, il culto delle acque come a Su Tempiesu di Oune; la fase finale dell’età nuragica e le nuove scoperte effettuate da Raimondo Zucca, Gaetano Ranieri, Alessandro Usai sulle statue in pietra di Mont’e Prama, Cabras. Per l’età romana è rimasto molto colpito dal “Genius loci” che ancora si percepisce nella valle di Antas a Fluminimaggiore, presso il tempio del Sardus Pater ricostruito da Augusto e poi da Caracalla ammalato. Gli scavi romani sotto la basilica di San Simplicio ad Olbia. Ha affrontato il tema della sovranità della Sardegna in età giudicale, partendo dagli affreschi del castello dei Malaspina a Bosa, realizzati nei primi decenni del 300 per volontà di Giovanni fratello di Mariano IV d’Arborea; e poi il Panteon giudicale – secondo Francesco Cesare Casula – con l’immagine dei sovrani d’Arborea, in particolare della giudicessa Eleonora nella chiesa di San Gavino Monreale; la cattedrale romanica di San Gavino a Porto Torres. Ancora Oristano, Tharros, Cagliari, Gavoi, Fonni, Nuoro (l'ISRE di Peppino Pirisi e il museo del costume), Arzachena, Caprera, Tempio, Castelsardo, Stintino, Asinara, Alghero (San Francesco), Ozieri (ricordando la “strega” di Siligo Julia Carta, accusata dall’inquisizione spagnola, studiata da Tommasino Pinna). Infine grande spazio nel volume è dedicato alla città di Sassari, ai Dimonios della Brigata Sassari e ai Gremi della Faradda Unesco.

C'è tutta la Sardegna di oggi, vista con gli occhi interessati e attenti di un viaggiatore intelligente, pieno di curiosità e di passioni. Il volume si chiude con la bella immagine ispirata da un romanzo del Premio Nobel José Saramago: la Sardegna viene trasformata in un'enorme "zattera di pietra" che inizia a vagare sul mare, verso altri orizzonti e un ignoto destino. Sulla zattera i protagonisti sono costretti a fare i conti con la loro favolosa e fatale condizione di naviganti, in un clima di sospesa magia, tra eventi miracolosi e oscuri presagi. Una terra alla deriva, verso l'Africa, verso l'Italia o verso la Spagna, che rappresenta anche una riflessione sul mancato processo di integrazione europea, verso un possibile nuovo mondo e una nuova identità.

A costruire questa immagine hanno certamente contribuito Antonio Gramsci Aveva concluso il Presidente dell’Istituto sardo di scienze lettere e arti Ignazio Camarda. Oggi che una finestra sulla Cina per noi inaspettatamente si è chiusa dopo un'inspiegabile tragedia, rimane un grande dolore, l'orgoglio per averlo conosciuto, le preoccupazioni per il futuro della sua giovane figlia, la bellissima Lucy, che da poco aveva conseguito il brevetto subacqueo a Bosa con Vincenzo Piras: qui da noi aveva conosciuto il mare due anni fa nelle spiagge del campeggio di S'Abba Druke, risiedendo dai suoi amici, la famiglia d Vincenzo Pischedda nell'Hotel Baja Romantica alla foce del Temo. E poi la spiaggia di Mari Ermi a Cabras, la rena di quarzo bianco e rosa, di fronte all’isola di Mal di Ventre. In piena sintonia con tutti noi, quando mondi tanto diversi si erano incontrati.

Il ricordo del professor Plinio Innocenzi dell'Università di Sassari

"Raramente un popolo è stato così intimamente connesso con la propria terra come in Sardegna, isolata e distante nello spirito, dove le montagne e il mare dell’isola hanno fornito sostentamento, leggende e magia fin dalle più antiche culture del neolitico sviluppate 8000 anni fa".

Questa frase è l'incipit del libro di Edward Burman dedicato alla Sardegna, un luogo scoperto dopo un lungo peregrinaggio in giro per il mondo ed eletto a patria elettiva per spiriti colti e nobili. La Sardegna non è per tutti, questo ci raccontavamo con il piacere di chi ha condiviso una scelta di vita non facilmente comprensibile se non ha a chi ha a lungo percorso le strade del mondo ed in queste si è perduto.

Molto lontano e in un altro tempo raccontavo a Edward, in un giardino ai piedi della grande muraglia, di questa isola bellissima e come chiudendo gli occhi e immaginandomi lì mi consolavo dell’assenza di luce e di bellezza. Questo racconto è diventato poi scoperta e innamoramento, credo ripagato da chi ha compreso come solo gli spiriti veramente liberi possano scegliere la propria casa.

Non tutti sono nati per conoscere e viaggiare, bisogna non farsi imprigionare la mente nelle nostre gabbie di ovvietà che ci sembrano verità ineluttabili. Si può vivere una sola vita o molte vite allo stesso tempo, essere e vivere in molti luoghi e ogni volta avere ancora la irrefrenabile ansia di andare oltre. Poi un giorno, alla fine del viaggio, si torna a casa. La casa Edward l’ha trovata in quest’isola. Ciao Edward.

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