La Nuova Sardegna

Premio Deledda: Nuoro capitale della letteratura

di Luciano Piras
Premio Deledda: Nuoro capitale della letteratura

Cerimonia di assegnazione lunedì prossimo Scrittori da tutta Italia per il gran finale

24 dicembre 2020
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Nuoro al centro del panorama letterario nazionale. L’Atene sarda torna alla ribalta e diventa ancora una volta la Capitale italiana dei libri. «Grazie al Premio Grazia Deledda la letteratura torna in uno dei suoi luoghi privilegiati» dice con tanto di orgoglio il sindaco del capoluogo barbaricino, Andrea Soddu. «Il Premio Grazia Deledda – aggiunge – rappresenta la voglia di ripartire attraverso la cultura, uno degli assi portanti della nostra visione del futuro. Da questa manifestazione arriverà un forte messaggio di speranza, quello di cui abbiamo bisogno di questi tempi». La manifestazione di cui parla il sindaco Soddu è la cerimonia ufficiale di assegnazione del Premio letterario nazionale Grazia Deledda, appuntamento fissato per lunedì prossimo, 28 dicembre, in diretta streaming dalle ore 16,30 dall’aula consiliare del palazzo municipale di via Dante.

Riflettori puntati, dunque, sulla XIII edizione dello storico Premio nato a Nuoro nel 1952, primo presidente il poeta Marino Moretti, rilanciato poi negli anni Duemila con la presidenza dello scrittore siciliano Andrea Camilleri. Un Premio che in quest’anno di rigorose restrizioni è già proiettato verso il futuro: «Siamo al lavoro per gettare le basi per l’edizione del 2021, in occasione dei 150 anni dalla nascita di Grazia Deledda» conferma Antonio Rojch, direttore della Fondazione Grazia Deledda, che organizza il premio intitolato al Nobel nuorese con il sostegno e la collaborazione del Comune di Nuoro, Banco di Sardegna, Fondazione di Sardegna, Isre, La Nuova Sardegna e L’Unione Sarda. «Dopo il complesso lavoro del 2020 – aggiunge Luca Saba, presidente della stessa Fondazione – siamo già orientati alle prossime edizioni del Premio, nella speranza di poter costruire un evento in presenza per onorare il nome di Grazia Deledda».

Massimo riserbo sui nomi dei vincitori di questa edizione presieduta da Alberto Asor Rosa. A correre per la sezione Narrativa (la commissione è presieduta da Aldo Maria Morace, università di Sassari) sono i finalisti Carmine Abate con “Le rughe del sorriso” (Mondadori), Stefania Auci con “I Leoni di Sicilia” (Nord), Benedetta Cibrario con “Il rumore del mondo” (Mondadori), Maurizio De Giovanni con “Il pianto dell’alba” (Einaudi), Antonietta Langiu con “Tessiture di donne” (Manni), Marta Morazzoni con “Il dono di Arianna” (Guanda), Alessio Petretto con “Come roccia sgretolata” (Morellini), Vanessa Roggeri con “La cercatrice di corallo” (Rizzoli), Giorgio Scianna con “Cose più grandi di noi” (Einaudi) e Nadia Terranova con “Addio fantasmi” (Einaudi). A correre per la sezione Saggistica (la commissione è presieduta da Attilio Mastino, università di Sassari), invece, sono i finalisti Luciano Canfora con “Fermare l’odio” (Laterza), Vera Gheno con “Potere alle parole, perché usarle meglio” (Einaudi), Marco Revelli con “La Politica senza politica” (Einaudi), Paolo Rumiz con “Il filo infinito” (Feltrinelli), Eugenio Scalfari con “L’amore, la sfida, il destino. Il tavolo dove si gioca il senso della vita” (Einaudi), Vito Teti con “L’Italia dei paesi, tra abbandoni e ritorni” (Donzelli), Guido Tonelli con “Genesi. Il grande racconto delle origini” (Feltrinelli), Giovanni Ugas con “Shardana e Sardegna. Norax” (Edizioni Della Torre), Massimiliano Valeri con “La notte di un’epoca. Contro la società del rancore. I dati per capirla e le idee per curarla” (Ponte alle Grazie) e Gustavo Zagrebelsky con “Diritto allo specchio” (Einaudi).

«Questo Premio, col contributo della Nuova Sardegna – sottolinea il direttore del quotidiano Antonio Di Rosa (componente della commissione Narrativa) –, ormai ha varcato i confini isolani e si è proiettato su un palcoscenico nazionale. Non a caso abbiamo selezionato autori di tutta Italia, non solo sardi. Il confronto tra culture diverse genera curiosità, interesse e apre scenari su un mondo che ha bisogno di scoprire nuove storie e nuovi personaggi». «Essere un’isola non significa essere ai margini del mondo – aggiunge il presidente del consiglio comunale Sebastian Cocco, assessore alla Cultura fino a poche settimane fa –, ma significa essere sé stessa un mondo, che va vissuto, amato e raccontato». «Nuoro culla di poeti e scrittori», le parole sono del sindaco Andrea Soddu, rende così omaggio alla «nostra più illustre concittadina». Grazia Gràssia Deledda: figlia di Giovanni Antonio Deledda e Francesca Cambosu, nata a Santu Predu, Premio Nobel per la Letteratura nel 1926, seconda donna (dopo la svedese Selma Lagerlöf) a ricevere questo riconoscimento, prima italiana. «Un grande esempio di vita» che Nuoro si prepara a celebrare ancora una volta nel corso di tutto il 2021, ormai alle porte, 150° anniversario dalla nascita del Nobel. «Il tema è al centro dell’agenda politico-culturale» sottolinea il neo assessore comunale alle Tradizioni, cultura e radici del territorio Luigi Crisponi. «Nomineremo una commissione apposita – annuncia – con il compito di suggerire idee e proposte per organizzare nel più breve tempo possibile un calendario di eventi coordinati che rendano il giusto omaggio che questa grande donna merita».

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