“La cercatrice di corallo”, isola magica e la volontà di una donna
SASSARI. «Grazia Deledda è una figura che ha bisogno di essere rivalutata e difesa prima di tutto in casa. Ancora in troppi sorridono sotto i baffi parlando delle qualità letterarie di Grazia Deledda....
29 dicembre 2020
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SASSARI. «Grazia Deledda è una figura che ha bisogno di essere rivalutata e difesa prima di tutto in casa. Ancora in troppi sorridono sotto i baffi parlando delle qualità letterarie di Grazia Deledda. Di quanto il riconoscimento del Nobel fosse veramente all’altezza della sua arte» dice Vanessa Roggeri che ha ricevuto ieri il premio per la narrativa con il suo romanzo “La cercatrice di corallo”. Una storia che si svolge nel 1919. Dolores Siddi è una vedova madre di otto figli, fiera ed orgogliosa ma anche sola e disperata, talmente disperata da voler compiere un viaggio da Borutta fino alla riviera del Corallo per chiedere aiuto al cugino corallaro Fortunato Derosas. Dolores invoca pietà per i suoi figli, ma Fortunato, invelenito da vecchi rancori famigliari, rifiuta. È una ferita che non smetterà mai più di sanguinare: nel cuore di Dolores il risentimento diventa presto progetto di vendetta, anche quando riuscirà a ribaltare le sorti della sua famiglia, non abbandonerà mai il suo proposito, finendo per innescare una guerra senza ritorno.
Una vicenda che vede al centro la volontà di una donna. «Ho potuto sperimentare personalmente le difficoltà che una donna incontra nell’affermazione professionale – dice Roggeri –. Grazia deledda è stata una donna che ha vissuto nel futuro, oltre i confini geografici e temporali. Una donna che ha tracciato, tra mille difficoltà, la propria strada, che ha insegnato alle donne la libertà di autodeterminarsi. Questo nel mondo dell’editoria è stata una lezione importantissima. Le donne, me compresa, devono ringraziare lei se hanno potuto pubblicare le loro opere, seguire consapevolmente la propria strada. La sua lezione mi è servita per essere sempre fedele alla mia scrittura – conclude Vanessa Roggeri –. Oggi i tempi sono cambiati, questo premio attraverso la rete e i social permette di portare la sua arte più velocemente e più lontano».
Una vicenda che vede al centro la volontà di una donna. «Ho potuto sperimentare personalmente le difficoltà che una donna incontra nell’affermazione professionale – dice Roggeri –. Grazia deledda è stata una donna che ha vissuto nel futuro, oltre i confini geografici e temporali. Una donna che ha tracciato, tra mille difficoltà, la propria strada, che ha insegnato alle donne la libertà di autodeterminarsi. Questo nel mondo dell’editoria è stata una lezione importantissima. Le donne, me compresa, devono ringraziare lei se hanno potuto pubblicare le loro opere, seguire consapevolmente la propria strada. La sua lezione mi è servita per essere sempre fedele alla mia scrittura – conclude Vanessa Roggeri –. Oggi i tempi sono cambiati, questo premio attraverso la rete e i social permette di portare la sua arte più velocemente e più lontano».