La Nuova Sardegna

Riaperture da lunedì con qualche dubbio

di Paolo Curreli
Riaperture da lunedì con qualche dubbio

Si parte nei giorni feriali con la massima attenzione alla sicurezza. Una parte poco chiara sulle esposizioni temporanee

16 gennaio 2021
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La Sardegna è in zona gialla, a partire dalla prossima settimana i musei potranno riaprire nei giorni feriali. Sì, ma quali musei riapriranno effettivamente? Di sicuro quelli nazionali, che cioè fanno capo al Mibact, che potranno mostrare al pubblico le loro collezioni permanenti. Ma come devono comportarsi le istituzioni che hanno in programma mostre temporanee, come per esempio il Man, che pensava di poter riaprire ai visitatori già da martedì prossimo la mostra sulla fotografa Lisetta Carmi, inaugurata per ora solo virtualmente?

Il dubbio sull’interpretazione del Dpcm è venuto non solo al direttore del Man Luigi Fassi, ma anche ai suoi colleghi di musei che si trovano in altre regioni “gialle”, dal Trentino alla Toscana. Un dubbio alimentato da un comma dell’articolo 2 del Dpcm e da una Faq, una domanda frequente, comparsa sul sito di Repubblica: “I musei riapriranno solo nelle zone gialle e naturalmente nelle zone bianche ma soltanto durante i giorni feriali con un meccanismo di prenotazione che consentirà il massimo contingentamento per fruire della visita rispettando il distanziamento e solo per la parte di esposizione permanente. Non ci saranno dunque mostre aperte. Nelle zone arancioni e rosse invece i musei rimarranno ancora chiusi. Cinema e teatri chiusi ovunque”. Per questo, attraverso l’Amaci, l’associazione dei musei di arte contemporanea, i direttori hanno chiesto chiarimenti al governo per sapere se, effettivamente, dalla prossima settimana potranno riaprire. Un dubbio che probabilmente verrà chiarito già oggi.

Per i musei nazionali sardi (ufficializzata la zona gialla) il Dpcm prevede l’apertura dal lunedì al venerdì. Sotto la direzione regionale dei musei della Sardegna riaprirà lunedì la Pinacoteca nazionale di Sassari e i Musei garibaldini di Caprera. Riaprirà martedì l’Area archeologica antiquarium Turritano di Porto Torres. A Cagliari in attesa di conferma l’apertura nei prossimi giorni della Basilica di San Saturnino e del distretto museale autonomo che comprende il Museo Archeologico e la Pinacoteca Nazionale sempre a Cagliari. Chiusi ancora (ma per ristrutturazione) il Museo Sanna di Sassari e il Museo Archeologico di Nuoro

La riapertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura (quelli censiti dall’articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, cioè: musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici e complessi monumentali) è quindi assicurata, dal lunedì al venerdì, con esclusione dei giorni festivi. Il decreto del consiglio dei ministri chiarisce che le riaperture debbano avvenire: “tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori. Le aperture al pubblico devono garantire la modalità di fruizione contingentata per evitare assembramenti in modo che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Il servizio è organizzato tenendo conto dei protocolli o linee guida adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome”.

Insomma i musei nazionali accolgono i visitatori ma seguendo scrupolosamente la indicazioni sanitarie. Indicazioni di tutela che vengono estese anche per altre istituzioni: “Sono altresì aperte al pubblico le mostre, alle medesime condizioni previste dalla presente lettera per musei e istituti e luoghi della cultura” sottolinea il Dpcm.

Incertezza e voglia di ricevere ancora i visitatori anche per le aree archeologiche, importante realtà del turismo culturale sardo. «Aspettiamo con trepidazione e preoccupazione il nuovo Dpcm con le nuove norme che ci impegneremo a seguire – dichiara Dario Vinci della cooperativa Paleotur che gestisce l’area archeologica del nuraghe Losa –. Se dovesse rivelarsi vero l’ingresso della Sardegna in zona gialla, e se fosse vero quello che si dice sull’apertura dei musei e dei luoghi della cultura, anche l’area archeologica del Nuraghe Losa sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì seguendo il consueto orario di apertura: dalle 9 del mattino a un’ora prima del tramonto. Continueranno ad essere valide le norme di sicurezza che prevedono l’uso della mascherina sia all’interno che all’esterno, il mantenimento delle distanze di sicurezza e l’uso del gel igienizzante».

La cooperativa Archeotour che gestisce l’area archeologica col Pozzo sacro di Santa Cristina e il Museo Palazzo Atzori di Paulilatino annuncia sui social l’apertura sicura per lunedì 18. Taciono, invece, le pagine social e il sito istituzionale della reggia nuragica di Barumin; su Nuraxi, Casa Zapata e il Centro Giovanni Lilliu. L’area archeologica patrimonio Unesco e campione di presenze con il record di visitatori, che ha sfiorato i 100 mila biglietti nel 2020, risulta ancora chiusa per l’emergenza Covid.

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