La Nuova Sardegna

Tecla “urla” la rabbia degli adolescenti

Tecla “urla” la rabbia degli adolescenti

Un singolo per la vincitrice di Sanremo Young che interpreterà Nada in una serie

16 gennaio 2021
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ROMA. Un anno fa, di questi tempi o poco più, Tecla Insolia con la sua grazia e i suoi 16 anni, incantava il festival di Sanremo, in gara tra le Nuove Proposte dopo aver vinto Sanremo Young 2019. A dodici mesi di distanza, dieci dei quali segnati dalla pandemia, la giovane cantante toscana (ma nata a Varese), torna con un nuovo singolo dal titolo “L’urlo di Munch” (Baraonda). Il brano, scritto da Claudia La Bella, Ilario Pasquali e Michele Savino è il grido di una ragazza messa alla prova da un mondo che preferisce alimentare paura e smarrimento anziché speranze e sogni, soprattutto in un periodo buio come quello che stiamo vivendo. «Tendenzialmente sono una persona riservata, ma mi rendo conto che ogni tanto c’è bisogno di urlare. Ora è uno di quei momenti», racconta la 17enne, costretta a casa come tutti i suoi coetanei tra una Dad che non la soddisfa appieno e l’impossibilità a fare le cose di sempre. «Dopo Sanremo avrei avuto da fare, invece si è fermato tutto – continua –. Il futuro? Non ho molte aspettative, e non solo per il covid. Noi giovani dobbiamo capire come ambientarci in questo inizio di secolo così complicato. Ho speranza nella cultura, nell’informazione, nella coscienza delle persone e spero che dopo la caduta, sia tempo di rialzarsi per tutto il mondo».

Tecla oltre a essere cantante è anche attrice: dopo aver recitato in serie tv Rai di successo come Vite in Fuga e L’Allieva, interpreterà anche la cantante Nada nel film tv su Rai1 «La bambina che non voleva cantare» per la regia di Costanza Quatriglio, liberamente ispirato a «Il mio cuore umano» di Nada Malanima edito da Atlantide. «Interpreto Nada da adolescente nel film tv che racconta l’infanzia e l’adolescenza di Nada e il suo delicato rapporto con la madre interpretato da Carolina Crescentini fino al suo debutto a Sanremo nel ’69. Artisticamente la conoscevo già: “Ma che freddo fa” e “Amore disperato” sono due capisaldi della musica italiana». Di scegliere tra recitazione e canto non ne vuole sapere: «Per ora voglio continuare a mantenere le due strade in parallelo».

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