La Nuova Sardegna

Luna Melis: «I miei versi rap per raccontare la paura»

di Andrea Musio
Luna Melis: «I miei versi rap per raccontare la paura»

La giovane artista di Uta, terza classificata nel talent show X Factor, svela che a breve uscirà un suo nuovo singolo prodotto dalla Sony

13 febbraio 2021
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Ogni brano un successo garantito e i fan più accaniti sparsi in tutta Italia sono in costante e trepida attesa dell’annuncio delle nuove uscite discografiche di Luna Melis, la cantante rap (e dintorni) di Uta, nella provincia di Cagliari, terza classificata, sotto l’egida di Manuel Agnelli, frontman degli Afterhours, nell’edizione numero dodici del celebre format televisivo per scovare nuovi talenti, X-Factor. Un alone di mistero ha sempre anticipato la pubblicazione dei diversi singoli ad opera della Sony e prodotti da parte del meglio della scena hip hop nazionale: l’ex dj dei Sottotono Big Fish. Anche per i prossimi si userà la stessa tecnica con l’annuncio poco prima del rilascio del brano inedito e relativo videoclip. Che qualcosa si stia muovendo è la stessa Luna a svelarlo con alcuni indizi in un’intervista in esclusiva per La Nuova Sardegna.

«Ebbene sì. Qualcosa si sta muovendo. Non si possono date notizie certe nè date però ci sono in programma alcuni nuovi singoli. So che nell’ambiente sta girando la notizia di un album intero ma per ora ancora non se n’è discusso». Una chiacchierata telematica per mettere in risalto Luna come persona, tanto grintosa quanto fragile, senza mai scadere nell’autocommiserazione. Se le canzoni che interpreta sono di facile presa e tutte da ballare, bisogna fare attenzione ai testi, spesso con un messaggio forte scritto in maniera semplice ma mai banale nè scontato. A volte per esorcizzare le paure, altre volte per descrivere se stessa senza filtri ne maschera.

Con “Ansia 2000” l’argomento è forte e chiaro. «Ho vissuto un periodo difficile – spiega – e il testo è venuto in maniera assolutamente spontanea. La depressione, l’ansia, gli attacchi di panico sono un taboo perché mettono in difficoltà le persone vicine a chi affronta questa situazione. Mi sono messa a nudo, l’ho dichiarato pubblicamente Un gesto per permettermi di avvicinarmi agli altri e per convincere me stessa e gli altri che non siamo soli. Mi rendo conto di avere un potere mediatico e per questo ho voluto sfatare dei luoghi comuni che accompagnano queste sintomatologie. “A 18 anni che problemi puoi avere? Non pensarci! Esci e divertiti! O ancora “Tienitelo per te, anni fa questo problema non esisteva”. Il problema è sempre esistito, semplicemente ci si doveva vergognare. Ora non è più così, bisogna parlarne e capire che non si è soli. Il ritornello parla dell’arcobaleno che arriva dopo la pioggia. Sono consapevole che potrebbe sembrare scontato ma in realtà è uno spiraglio di luce».

“Donna domani” riporta invece il ruolo della donna nella società moderna. «Nella maggior parte dei casi la donna è considerata l’ultima ruota del carro. La società le mette fretta per tenerla legata ai canoni sociali. Troppe donne si sentono obbligate a crescere velocemente, laurearsi sposarsi e fare figli per sentirsi “normalizzate”. Dal lockdown alle restrizioni. Com’è il morale di Luna l’artista? «È molto frustrante. Senza le esibizioni dal vivo non posso liberare il mio vero spirito. Da un anno soffro molto per questa mancanza. Sin dalla mia prima volta su un palco ho capito che l’avere un contatto diretto col pubblico è impagabile, mi da molta energia e mi si sblocca qualcosa dentro. Le dirette in streaming? Sono una grande tristezza, è terribile cantare senza guardare qualcuno negli occhi».

La pubblicazione del libro biografico “Forte come un sogno” agli esordi della carriera ha colto un po’ di sorpresa. «È stata una coincidenza. Ho sempre sognato di scrivere un libro e mentre buttavo giù un paio di idee mi è arrivata la richiesta dalla Mondadori». Dopo alcuni mesi dalla fine della fortunata stagione televisiva è tornata a Xfactor ma questa volta dall’altra parte della barricata. Ha condotto la striscia giornaliera in cui vengono messe in risalto le gesta quotidiane dei partecipanti. Le nuove leve ti hanno chiesto dei consigli? «Sì, a livello psicologico ed emozionale. L’ho definito un corso accelerato per la vita. Quando sono entrata avevo sedici anni mentre quando sono uscita me ne sentivo 54! Fino ad ora è stata l’esperienza migliore della mi a vita».

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