La Nuova Sardegna

Dalla A alla Z le più belle “cinebattute”

di Fabio Canessa
Dalla A alla Z le più belle “cinebattute”

Nuova edizione di “Suonala ancora Sam” Casalini raccoglie le frasi famose dei film

26 febbraio 2021
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Il film più saccheggiato, con ben 36 frasi, è “Casablanca”. D’altronde è proprio dal capolavoro di Michael Curtiz che riprende il titolo il particolare dizionario delle citazioni di Roberto Casalini, giornalista sassarese trapiantato a Milano: “Suonala ancora, Sam” (Bompiani, 648 pagine, 19 euro). Una raccolta delle più belle battute della storia del cinema pubblicata per la prima volta nel 1999 che oggi esce in una nuova edizione riveduta e ampiamente arricchita. Il volume comprende 7575 frasi, riprese da circa 1500 film. Dialoghi entrati nell’immaginario collettivo, ma anche citazioni da opere meno conosciute per un viaggio lungo un secolo. Si va infatti dal 1920, con didascalie di capolavori del muto come “Il gabinetto del dottor Caligari”, al 2019, con alcuni titoli di successo tra i quali “C’era una volta a... Hollywood” di Quentin Tarantino. Un autore che di dialoghi indimenticabili ne sa qualcosa. Il suo lavoro più citato è “Pulp Fiction”, una miniera di frasi a effetto che i fan conoscono a memoria: dal «Sono il signor Wolf, risolvo problemi» con cui si presenta Harvey Keitel, al monologo biblico di fantasia «Ezechiele 25:17» recitato da Samuel L. Jackson.

Cinema in Sardegna

Tra i film recenti trova spazio anche l’ultimo film di Paolo Zucca, “L’uomo che comprò la Luna”, con «Le sarde non sono donne, sono regine» pronunciato da Benito Urgu e altre due citazioni. Presenti tra i registi sardi anche Gianfranco Cabiddu con “Il figlio di Bakunin”, di cui viene ricordata una battuta del protagonista Fausto Siddi («Mio padre ripeteva spesso la frase di un anarchico russo: il lavoro è la nostra preghiera»), e Antonello Grimaldi e Nanni Loy con film però non girati in Sardegna. Location invece di altre opere importanti del cinema italiano come “Padre padrone” dei fratelli Taviani, di cui viene ripresa anche la sequenza in cui il personaggio di Omero Antonutti porta via da scuola il figlio piccolo («Signorina maestra, sono venuto a riprenderlo. Mi serve a governare le pecore e a custodirle, è mio») e “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” Lina Wertmuller che entra nell’elenco con due forti battute di Giancarlo Giannini rivolte a Mariangela Melato: «La volgarità! Nell’amore non c’è volgarità. Ve la siete inventata voi ricchi, la volgarità» e «Brutta bottana industriale socialdemocratica!».

Commedie italiane

Il film del nostro cinema più citato è “Il sorpasso” di Dino Risi con 20 frasi, mentre tra le opere degli ultimi anni ha forte risalto “La grande bellezza” con 15 battute. Già diventata iconica quella di Toni Servillo: «Non volevo essere semplicemente un mondano, volevo diventare il re dei mondani. Io non volevo solo partecipare alle feste, io volevo avere il potere di farle fallire». Sono però spesso le frasi di divertenti commedie di successo quelle che restano maggiormente impresse. Basta pensare a quelle di Fantozzi, “Per me… “La corazzata Kotiomkin”… è una cagata pazzesca!” solo per citarne una della saga con Paolo Villaggio, oppure alle tante interpretazioni di Alberto Sordi, come quella di “Un americano a Roma” («Maccarone, m’hai provocato e io te distruggo, adesso: maccarone, io me te magno») o anche a Totò, la cui filmografia nel libro riceve particolare attenzione. Poco rappresentato invece il cinema di Carlo Verdone di cui sono citati soltanto “Viaggi di nozze”, “Gallo cedrone” e “Bianco, rosso e…Verdone” mentre mancano del tutto riferimenti a comici amati come Lino Banfi o Renato Pozzetto le cui batutte sono diventate popolarissime.

Classici americani

D’altronde il libro non è e non vuole essere una storia del cinema attraverso le frasi. Pur ricco è inevitabilmente molto parziale e risente ovviamente del gusto di chi lo ha compilato. Evidente in tal senso l’attenzione verso il cinema americano. Si va dai classici come “Via col vento”, la battuta di Clarke Gable «Francamente me ne infischio» alla Nuova Hollywood con titoli come “Il padrino” che deve la sua fortuna anche a frasi diventate iconiche come «Gli farò un’offerta che non potrà rifiutare» affidata nel film al personaggio di Marlon Brando, al cinema di Woody Allen basato su dialoghi geniali.

Titoli da cinefili

Ma non ci sono solo produzioni italiane e americane. Ecco così lavori di altre parti del mondo come la Svezia di Ingmar Bergman, ricordato con un’ampia selezione dei suoi lavori o il Giappone di Akira Kurosawa, di cui sono proposte battute da ben 16 film diversi. Ci sono anche citazioni da capolavori del polacco Krzysztof Kieslowski, del coreano Kim Ki-duk, dello spagnolo Luis Bunuel e di tanti altri grandi registi. Per quelli che mancano ci sarà magari spazio in una prossima edizione. Come dice in “Casablanca” Humphrey Bogart: «A questa storia manca ancora il finale».

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