«Far rivivere Paganini, che emozione»
Il re dei romanzi storici Matteo Strukul, osannato all’estero e superpremiato, racconta i suoi progetti più recenti
5 MINUTI DI LETTURA
La stampa tedesca lo ha osannato come “il re italiano del romanzo storico”. In Italia è stato definito un “Dumas 2.0”. Al netto degli elogi e delle tante recensioni positive sono i numeri a parlare: le sue opere sono tradotte in venti lingue e in quaranta Paesi nel mondo; la sua saga dei Medici è entrata nella top ten generale dei libri più venduti di Italia, Colombia, Germania, Turchia, Serbia, Messico, e soltanto nel nostro Paese ha venduto un milione di copie, aggiudicandosi nel 2017 il Premio Bancarella. Nel 2018 viene riconosciuto Padovano Eccellente e vince il Premio Emilio Salgari di letteratura avventurosa per il romanzo “Giacomo Casanova, la sonata dei cuori infranti”. Inoltre, è stato uno dei sedici autori scelti dall’Associazione Italiana Editori per rappresentare la letteratura italiana alla Mostra Internazionale del Libro di Mosca. Fino a oggi ha pubblicato quattordici romanzi e una trilogia a fumetti dal titolo “Vlad”, pubblicata da Feltrinelli con i disegni di Andrea Mutti che è diventata fumetto di culto negli Stati Uniti per la casa editrice Scout Comics. Ma cercare di star dietro ai successi di Matteo Strukul, (Padova, 1973) è quasi impossibile. Recentemente ha scritto il libretto di “Casanova”, opera teatrale con le musiche di Red Canzian dei Pooh, tratta dal suo romanzo “Giacomo Casanova, la sonata dei cuori infranti” che debutterà nei teatri in autunno.
Strukul, che vive tra Padova, Milano e Berlino, è anche docente di sceneggiatura interattiva presso la Link Campus University di Roma ed è membro della Historical Novel Society. «Amo le sfide, misurarmi con nuovi progetti e nuovi linguaggi» dice il romanziere e sceneggiatore veneto, che presto esordirà anche con un videogioco: “Dark Renaissance” ambientato alla Corte di Lorenzo de’ Medici con la colonna sonora del pluripremiato compositore David Logan. Strukul è un artista poliedrico e dai mille interessi: è l’ideatore e fondatore del movimento letterario Sugarpulp ed è direttore artistico dell’omonimo festival. Collabora con diverse testate, tra cui “Il Venerdì di Repubblica” e in passato ha diretto una collana editoriale di noir, traducendo diversi romanzi dall’inglese. In tutte le sue opere, che siano romanzi, articoli di approfondimento, fumetti, videogiochi o libretti d’Opera, è palese un denominatore comune: l’intento di celebrare in tutti i modi la bellezza della storia, della cultura e dell’arte italiane. Questa urgenza è ancora più manifesta nel nuovo progetto di Strukul: la nuova serie audio Audible Original “Paganini”, scritta con Francesco Ferracin, realizzata in collaborazione con Goodmood. In una ridda di sfide, intrighi, amori e tradimenti, la serie audio in dieci episodi da sessanta minuti ciascuno riporta al pubblico uno dei più straordinari musicisti della storia, esaltandone l’aura di bello e dannato e celebrandone l’infinita grandezza interpretativa con un racconto che incrocia l’avventura picaresca di Barry Lindon con il respiro ottocentesco dei romanzi di Honoré de Balzac; le atmosfere ardenti e passionali de “Le relazioni pericolose” di Choderlos de Laclos con la carica decadente de “Il Gattopardo”.
Sembra che da diversi anni lei abbia intrapreso la missione di celebrare la cultura, l’arte e la bellezza italiana nel mondo.
«Come autore sento questo bisogno. Ho la sensazione che si debba ricordare da dove veniamo, e quindi coltivare una memoria che si rammenti del Rinascimento, del Settecento veneziano, dell’Ottocento. C’è la volontà di riaffrontare questi splendidi periodi in chiave romanzesca, così da poter approfondire questi periodi e quei personaggi storici dando loro lo spessore che meritano. Prendo sempre come riferimento Dumas e Hugo: storie di ampio respiro, con un compagnia di personaggi molto ampia, con sicuramente un afflato storico ma anche un’attenzione particolare verso l’arte. È come se l’arte fosse quasi sempre la coprotagonista del romanzo che voglio raccontare. E questo è molto amato dai lettori stranieri, che hanno una grande attenzione e voglia di scoprire qualcosa di più su questi grandi personaggi storici e artistici».
Qual è il segreto per far appassionare i più giovani alla nostra storia?
«Forse la commistione tra storia, arte e avventura, raccontando – o provando a raccontare – le mentalità dei cittadini di quegli anni. E in più, a mio avviso, per catturare un pubblico più giovane è necessario strappare questi personaggi dalle monografie e dai saggi per calarli in una chiave avventurosa, esaltante ed eroica».
Com’è stato confrontarsi con un nuovo linguaggio come la serie audio su Paganini?
«Era un linguaggio che volevo assolutamente sperimentare perché ti porta a confrontarti con un senso come l’udito, che diventa il principale canale di immedesimazione e immaginazione per l’ascoltatore. Affidare il racconto in prima persona al vecchio Paganini ci ha permesso di rendere questo suo racconto molto affascinante. E in più è stato incredibile scoprire che Paganini è stato davvero la prima rockstar della storia, oltre che il più grande violinista della storia. Il paragone con Jimi Hendrix non è così campato per aria. Aveva una personalità fortissima. È stato incredibile scoprire, che so, che Mary Shelley era una sua fan sfegatata, oppure che – da vero tombeur de femmes – aveva avuto una storia d’amore con ben due delle sorelle di Napoleone Bonaparte. Non si poteva non raccontare un personaggio così incredibile».
Quanto è importante per un autore come lei la commistione tra linguaggi e generi diversi?
«La cosa più bella è proprio questa: avere la possibilità di sperimentare ed essere coinvolto in progetti molto diversi tra loro, che mi permettono di affrontare nuove sfide anche dal punto di vista della scrittura. Aver acquisito maggiore popolarità in questi anni grazie al successo della serie su “I Medici” mi ha offerto la possibilità di lavorare a tantissimi bei progetti, a partire dalla graphic novel, per passare all’audio-serie su Paganini fino ad arrivare all’opera teatrale su Casanova, tratta da uno dei miei romanzi, in collaborazione con Red Canzian dei Pooh».
Quando vedremo Casanova nei teatri?
«Purtroppo il periodo che stiamo vivendo sta un po’ rallentando i lavori. Io mi sono occupato di scrivere il libretto dell’opera e ho impiegato circa due anni a farlo. In queste settimane si sta mettendo insieme il cast di ballerini che verrà selezionato per l’opera. Le procedure anti-Covid rendono il casting un po’ più farraginoso del solito, ma c’è da parte di tutta la produzione entusiasmo e voglia di ritornare a teatro. Avere Red Canzian al timone di questo progetto è straordinario. Io mi sono occupato di scrivere i dialoghi dell’opera. I testi delle canzoni sono di Miki Porru, storico paroliere di Red. Incrociando le dita dovremmo debuttare a novembre».
Strukul, che vive tra Padova, Milano e Berlino, è anche docente di sceneggiatura interattiva presso la Link Campus University di Roma ed è membro della Historical Novel Society. «Amo le sfide, misurarmi con nuovi progetti e nuovi linguaggi» dice il romanziere e sceneggiatore veneto, che presto esordirà anche con un videogioco: “Dark Renaissance” ambientato alla Corte di Lorenzo de’ Medici con la colonna sonora del pluripremiato compositore David Logan. Strukul è un artista poliedrico e dai mille interessi: è l’ideatore e fondatore del movimento letterario Sugarpulp ed è direttore artistico dell’omonimo festival. Collabora con diverse testate, tra cui “Il Venerdì di Repubblica” e in passato ha diretto una collana editoriale di noir, traducendo diversi romanzi dall’inglese. In tutte le sue opere, che siano romanzi, articoli di approfondimento, fumetti, videogiochi o libretti d’Opera, è palese un denominatore comune: l’intento di celebrare in tutti i modi la bellezza della storia, della cultura e dell’arte italiane. Questa urgenza è ancora più manifesta nel nuovo progetto di Strukul: la nuova serie audio Audible Original “Paganini”, scritta con Francesco Ferracin, realizzata in collaborazione con Goodmood. In una ridda di sfide, intrighi, amori e tradimenti, la serie audio in dieci episodi da sessanta minuti ciascuno riporta al pubblico uno dei più straordinari musicisti della storia, esaltandone l’aura di bello e dannato e celebrandone l’infinita grandezza interpretativa con un racconto che incrocia l’avventura picaresca di Barry Lindon con il respiro ottocentesco dei romanzi di Honoré de Balzac; le atmosfere ardenti e passionali de “Le relazioni pericolose” di Choderlos de Laclos con la carica decadente de “Il Gattopardo”.
Sembra che da diversi anni lei abbia intrapreso la missione di celebrare la cultura, l’arte e la bellezza italiana nel mondo.
«Come autore sento questo bisogno. Ho la sensazione che si debba ricordare da dove veniamo, e quindi coltivare una memoria che si rammenti del Rinascimento, del Settecento veneziano, dell’Ottocento. C’è la volontà di riaffrontare questi splendidi periodi in chiave romanzesca, così da poter approfondire questi periodi e quei personaggi storici dando loro lo spessore che meritano. Prendo sempre come riferimento Dumas e Hugo: storie di ampio respiro, con un compagnia di personaggi molto ampia, con sicuramente un afflato storico ma anche un’attenzione particolare verso l’arte. È come se l’arte fosse quasi sempre la coprotagonista del romanzo che voglio raccontare. E questo è molto amato dai lettori stranieri, che hanno una grande attenzione e voglia di scoprire qualcosa di più su questi grandi personaggi storici e artistici».
Qual è il segreto per far appassionare i più giovani alla nostra storia?
«Forse la commistione tra storia, arte e avventura, raccontando – o provando a raccontare – le mentalità dei cittadini di quegli anni. E in più, a mio avviso, per catturare un pubblico più giovane è necessario strappare questi personaggi dalle monografie e dai saggi per calarli in una chiave avventurosa, esaltante ed eroica».
Com’è stato confrontarsi con un nuovo linguaggio come la serie audio su Paganini?
«Era un linguaggio che volevo assolutamente sperimentare perché ti porta a confrontarti con un senso come l’udito, che diventa il principale canale di immedesimazione e immaginazione per l’ascoltatore. Affidare il racconto in prima persona al vecchio Paganini ci ha permesso di rendere questo suo racconto molto affascinante. E in più è stato incredibile scoprire che Paganini è stato davvero la prima rockstar della storia, oltre che il più grande violinista della storia. Il paragone con Jimi Hendrix non è così campato per aria. Aveva una personalità fortissima. È stato incredibile scoprire, che so, che Mary Shelley era una sua fan sfegatata, oppure che – da vero tombeur de femmes – aveva avuto una storia d’amore con ben due delle sorelle di Napoleone Bonaparte. Non si poteva non raccontare un personaggio così incredibile».
Quanto è importante per un autore come lei la commistione tra linguaggi e generi diversi?
«La cosa più bella è proprio questa: avere la possibilità di sperimentare ed essere coinvolto in progetti molto diversi tra loro, che mi permettono di affrontare nuove sfide anche dal punto di vista della scrittura. Aver acquisito maggiore popolarità in questi anni grazie al successo della serie su “I Medici” mi ha offerto la possibilità di lavorare a tantissimi bei progetti, a partire dalla graphic novel, per passare all’audio-serie su Paganini fino ad arrivare all’opera teatrale su Casanova, tratta da uno dei miei romanzi, in collaborazione con Red Canzian dei Pooh».
Quando vedremo Casanova nei teatri?
«Purtroppo il periodo che stiamo vivendo sta un po’ rallentando i lavori. Io mi sono occupato di scrivere il libretto dell’opera e ho impiegato circa due anni a farlo. In queste settimane si sta mettendo insieme il cast di ballerini che verrà selezionato per l’opera. Le procedure anti-Covid rendono il casting un po’ più farraginoso del solito, ma c’è da parte di tutta la produzione entusiasmo e voglia di ritornare a teatro. Avere Red Canzian al timone di questo progetto è straordinario. Io mi sono occupato di scrivere i dialoghi dell’opera. I testi delle canzoni sono di Miki Porru, storico paroliere di Red. Incrociando le dita dovremmo debuttare a novembre».