Cavillier e il mistero degli Shardana
Conferenza on line su Facebook dello studioso di storia antica del Mediterraneo
SASSARI. Gli Shardana al centro di nuovi studi del noto egittologo Giacomo Cavillier. Lo scopo dell'archeologo è fare luce sull'enigma dei guerrieri. Cavillier, direttore del centro studi di egittologia e civiltà copta "J.F.Champollion", direttore della missione archeologica italiana a Tebe (Ovest Luxor), in Sardegna è a capo del Progetto Shardana e del Progetto Iside. Dal 2008 svolge ricerche in Egitto, in Corsica, in Sardegna, in Sicilia e in Spagna meridionale sugli Shardana e sui Popoli del mare finalizzati a stabilirne l'origine e la cultura. Cavillier ha teorizzato una stretta correlazione tra il fenomeno mercantile miceneo-cipriota e la presenza nel Mediterraneo dei Popoli del mare e in particolare degli Shardana. Dal 2012 l'impegno profuso dallo studioso nella risoluzione dell'enigmatici dei protagonisti delle vicende belliche faraoniche in un periodo lungo quasi due secoli (XIII-XI sec.a.C.) si è concretizzato in nuovo quadro interpretativo della loro possibile frequentazione dell'isola.
«Attraverso un lavoro minuzioso sulla ricostruzione delle fonti egiziane, unito ad altri importanti contesti archeologici come quelli della Sardegna nuragica - spiega Cavillier - si può trovare la chiave di lettura del fenomeno storico di questi straordinari guerrieri». Cavillier ha illustrato i risultati del suo lavoro mercoledì sera nella conferenza online dal titolo "Shardana: navigatori e guerrieri del Meditarraneo. Tra Storia e mito" sulla pagina Facebook di Sardegna Turistica tv. Con lui, in qualità di esperto della civiltà nuragica, ci sarà l'archeologo Alfonso Stiglitz.