La Nuova Sardegna

Chi pensa all’Ogliastra, con l’immaginazione vola subito alle località costiere, alle incantevoli insenature di sabbia che si specchiano su acque cristalline. Accanto a queste immagini da cartolina c’è una realtà meno battuta e conosciuta ma altrettanto suggestiva che vale la pena conoscere perché custode di altri gioielli naturalistici. Nell’entroterra ogliastrino, in territorio di Villagrande Strisaili, lontano ma non troppo dai grandi flussi turistici della costa, ci sono dei gioielli ambientali che ancora una volta hanno l’acqua come protagonista principale. L’acqua (dolce) è quella che scende impetuosa dalle cascate di Bau Mela e che scorre nei tanti torrenti del Gennargentu dove è possibile anche in piena estate, fare un bagno refrigerante per sottrarsi alla calura.

Un’esperienza che, nel rispetto di un equilibrio ambientale rimasto inalterato nei secoli, è indimenticabile al pari dei gettonatissimi bagni nel mare delle cale di Baunei o del lido di Orrì. A raccontare queste perle ambientali c’è chi il territorio lo conosce bene: Giacinto Staffa medico per vocazione ed escursionista per passione. A capo del Cai Ogliastra, il rianimatore batte i sentieri poco conosciuti che portano alle località del territorio di Villagrande Strisaili. «Qui, in una zona accessibile del nostro vasto territorio comunale – racconta il dirigente Cai –, si trovano le piscine naturali di Bau Mela. Si tratta di due cascate che nascono dall’omonimo corso d’acqua, rio che nel tempo ha scavato e modellato il granito sino a realizzare delle piscine naturali». L’opera incessante dell’acqua ha creato due cascate che in rapida successione si riversano in salti e laghetti. «Nella prima cascata, che è anche la più imponente, si trova la piscina maggiore, mentre la seconda si suddivide in altre “vasche” facilmente raggiungibili. Qui – sottolinea l’appassionato escursionista – è possibile immergersi nell’acqua cristallina circondati dalle pareti di granito che si stagliano alte». Per arrivare alle cascate di Bau Mela ci si deve inoltra per un percorso altrettanto suggestivo, ricco di essenze vegetali endemiche che da sole valgono l’escursione. «Nel sentiero che porta alle cascate si passa per la rigogliosa macchia mediterranea. Nel tragitto si possono ammirare antichissimi ginepri e gli asfodeli» spiega Staffa.

L’acqua di Bau Mela è importante anche perché nei pressi delle cascate è sorta una diga e una centrale idroelettrica gestita dall’Enel, strutture che hanno segnato la storia del territorio e fanno parte del sistema di gestione delle acque del territorio che prende il nome di impianto dell’alto Flumendosa e ricomprende anche le vicine dighe di Bau Mandara e di Bau Muggeris. Nelle vicinanze della cascate di Bau Mela, circa 60 anni fa, la diocesi di Lanusei decise di edificare la casa di formazione giovanile “Regina Apostolorum” dove nel periodo estivo, proprio per la pace che avvolge questo luogo la curia organizza campi scuola o ritiri spirituali.

Queste cascate non sono le uniche: altri gioielli “idrici” impreziosiscono l’entroterra rendendolo unico. «Nelle vicinanze di Bau Mela c’è anche un’altra cascata: è quella, altrettanto imponente di Sothai, che si riversa nella gola di Bau Vigo» . Nel territorio arzanese, al quale si accede da un sentiero che parte dalla vicina frazione di Villanova Strisaili, a circa 700 metri di altezza, si trova infine la gola di Pirincanes, scavata dal rio ‘e Forru. Anche qui l’acqua erodendo il granito rosa ha modellato una serie di vasche naturali che vengono chiamate marmitte dei giganti.