La Nuova Sardegna

LA MOSTRA 

Nasce nell’isola la retrospettiva che Milano dedica a Sironi

Nasce nell’isola la retrospettiva che Milano dedica a Sironi

C’è molta Sardegna nella mostra che Il Museo del Novecento di Milano dedica a una delle figure fondamentali dell’arte del Novecento: “Mario Sironi. Sintesi e grandiosità”, retrospettiva che...

26 luglio 2021
2 MINUTI DI LETTURA





C’è molta Sardegna nella mostra che Il Museo del Novecento di Milano dedica a una delle figure fondamentali dell’arte del Novecento: “Mario Sironi. Sintesi e grandiosità”, retrospettiva che ripercorre l’opera dell’artista a sessant’anni dalla morte.

Sironi era nato a Sassari nel 1885, città dove il padre e lo zio ingegneri realizzarono importanti opere, lo zio Eugenio fu il progettista del Palazzo della Provincia in Piazza d’Italia. Al nome del grande pittore è intitolata l’Accademia d’Arte cittadina. È la casa editrice Ilisso di Nuoro – coinvolgendo uno staff di collaboratori interamente isolano – che ha avuto l’onere e l’onore di pubblicare il catalogo e curare l’allestimento di questa grande e approfondita esposizione nel Museo del Novecento, istituzione che ricade nel Polo di arte moderna e contemporanea di Milano diretto, ancora Sardegna, dalla cagliaritana Anna Maria Montaldo.

La mostra, inaugurata il 23 luglio e visitabile fino al 27 marzo, è curata da Elena Pontiggia e Anna Maria Montaldo, in collaborazione con Andrea Sironi-Strausswald (Associazione Mario Sironi) e Romana Sironi (Archivio Mario Sironi). Oltre cento le opere esposte, che ne ricostruiscono l’intero percorso artistico: dalla giovanile stagione simbolista all’adesione al futurismo; dalla sua originale interpretazione della metafisica al momento classico del Novecento Italiano; dalla crisi espressionista alla pittura monumentale degli anni Trenta; fino al secondo dopoguerra e all’Apocalisse dipinta poco prima della morte. La mostra, che ha sede negli spazi del Museo del Novecento e si estende anche nelle sale sironiane del Museo stesso e della Casa Museo Boschi Di Stefano, si avvale di prestiti dai maggiori musei italiani tra cui la Pinacoteca di Brera, Ca’ Pesaro e la Fondazione Guggenheim di Venezia, il MART di Trento e Rovereto e da collezioni private, riunendo così in un unico contesto i lavori più significativi. Sono esposti, infatti, alcuni capolavori che non comparivano in un’antologica sironiana da quasi mezzo secolo (l’affascinante Pandora, 1921-1922; Paese nella valle, 1928; Case e alberi, 1929; L’abbeverata, 1929-30), e altri completamente inediti.

Ampiamente rappresentato in mostra è il ciclo dei paesaggi urbani, il tema più famoso di Sironi, che acquista intensità dopo il suo arrivo a Milano nel 1919 ed esprime sia la drammaticità della città moderna, sia una volontà potente di costruire, in tutti i sensi. Tra questi ci sono capolavori ben noti come Sintesi di paesaggio urbano, 1921; La cattedrale, 1921; Paesaggio urbano col tram 1925-28, del Museo del Novecento, esposto alla Biennale di Venezia del 1928; la Periferia del 1943.

In Primo Piano
I controlli

In gita da Sassari a Nuoro senza assicurazione: nei guai il conducente di un pullman pieno di studenti

Le nostre iniziative