Tutte le declinazioni del pizzo per celebrare i tesori artigiani
Diciassette artigiani provenienti da tutta la Sardegna per la prima edizione della rassegna a Tempio
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Diciassette artigiani provenienti da tutta la Sardegna per la prima edizione di una rassegna che avrà come tema il pizzo del costume tradizionale di Tempio. Si terrà nei locali di Jewels Design, in via Vittorio Veneto 32, e sarà inaugurata questo sabato, 18 settembre, alle 18. Per visitarla ci sarà tempo sino al 25. S’intitola “ArtiGemellae” e già nel nome suona come un tributo alle origini storiche della città che la ospita. L’idea è di una creativa tempiese, Luciana Satta che, lavorando alla riproduzione di alcuni pizzi sui gioielli, ha utilizzato l’antica tecnica artigianale del traforo. «Quasi per caso – racconta – mentre andavo avanti con il mio progetto, mi si è presentata, nitida e definita, l’immagine del costume nero del gruppo folk di Tempio con il pizzo bianco intorno al viso». Coinvolgere il gruppo folk è stato facile, così come trovare il pizzo giusto. «Mi hanno fornito il pizzo che più si ripete nel loro gruppo, anche perché – come racconta Luciana Satta – non esiste un pizzo specifico del costume tempiese, ma c’è per fortuna una storicità legata al gruppo folkloristico».
Sono seguiti mesi di sperimentazioni che hanno portato alla realizzazione dell’elemento decorativo ispirato al pizzo tempiese da riprodurre sui gioielli. Un’altra artigiana ha provato a fare altrettanto con la ceramica, e così via via l’idea è diventata un banco di prova per altre forme di artigianato artistico. Il risultato concreto è proprio “ArtiGemellae”, la mostra che sarà inaugurata sabato, le cui edizioni annuali saranno allestite nei locali di Luciana Satta sino a quando non si troverà un’altra struttura. In città non esiste, infatti, un museo di usi e costumi e molti reperti di interesse etnografico sono di proprietà di privati. Grazie ad ArtiGemellae si potrà scoprire la versatilità di un decoro come il pizzo tempiese sul quale si sono cimentati i 17 artigiani che parteciperanno alla mostra con le loro creazioni ricavate da ceramica, argento, lavorazioni a telaio, ferro battuto, marmo, cuoio, pietra e legno; ci saranno stilisti, illustratori, scultori e sarà esposta anche una pipa tutta tempiese. Si tratta dei tempiesi Luciana Satta, Antonio Asara, Alinetu, Flavio Aru, Anna Grindi, Rossana Giua, Piermario Mureddu, della stilista cagliaritana Patrizia Camba, Su Trobasciu di Mogoro, Mastrodascia Federico Coni di Ales, i ceramisti Giampaolo Mameli (San Sperate) e Arianna Leoni di Santa Teresa Gallura e Luras, C.M.A. di Oristano, Naraku di Max D’Orsi (Palau), A.V. Metal di Sarule, Barbara Pala (Macomer), Atiartisticu di Narbolia e Tessile di Cannas (Aggius).
Sono seguiti mesi di sperimentazioni che hanno portato alla realizzazione dell’elemento decorativo ispirato al pizzo tempiese da riprodurre sui gioielli. Un’altra artigiana ha provato a fare altrettanto con la ceramica, e così via via l’idea è diventata un banco di prova per altre forme di artigianato artistico. Il risultato concreto è proprio “ArtiGemellae”, la mostra che sarà inaugurata sabato, le cui edizioni annuali saranno allestite nei locali di Luciana Satta sino a quando non si troverà un’altra struttura. In città non esiste, infatti, un museo di usi e costumi e molti reperti di interesse etnografico sono di proprietà di privati. Grazie ad ArtiGemellae si potrà scoprire la versatilità di un decoro come il pizzo tempiese sul quale si sono cimentati i 17 artigiani che parteciperanno alla mostra con le loro creazioni ricavate da ceramica, argento, lavorazioni a telaio, ferro battuto, marmo, cuoio, pietra e legno; ci saranno stilisti, illustratori, scultori e sarà esposta anche una pipa tutta tempiese. Si tratta dei tempiesi Luciana Satta, Antonio Asara, Alinetu, Flavio Aru, Anna Grindi, Rossana Giua, Piermario Mureddu, della stilista cagliaritana Patrizia Camba, Su Trobasciu di Mogoro, Mastrodascia Federico Coni di Ales, i ceramisti Giampaolo Mameli (San Sperate) e Arianna Leoni di Santa Teresa Gallura e Luras, C.M.A. di Oristano, Naraku di Max D’Orsi (Palau), A.V. Metal di Sarule, Barbara Pala (Macomer), Atiartisticu di Narbolia e Tessile di Cannas (Aggius).