La Nuova Sardegna

Peter Marcias: «Il mio film, risposta alla furia del fuoco»

Fabio Canessa
Peter Marcias: «Il mio film, risposta alla furia del fuoco»

Il regista sardo presenta il suo corto “Una nuova voce”. La carovana verde dei giovani dell’isola per piantare alberi

29 settembre 2021
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Nato a Oristano e cresciuto a Cagliari prima di trasferirsi a Roma dove ha iniziato il suo percorso Peter Marcias è regista di numerosi film. Tra quelli di finzione da segnalare "Un attimo sospesi" con Paolo Bonacelli, "I bambini della sua vita" che ottiene il Globo d'Oro per la migliore attrice a Piera Degli Esposti, "Dimmi che destino avrò" con Salvatore Cantalupo, "La nostra quarantena" interpretato da Francesca Neri. Ha diretto anche diversi documentari come "Liliana Cavani, una donna nel cinema", su Piera Degli Esposti "Tutte le storie di Piera" e "Uno sguardo alla terra" dedicato al lavoro di Fiorenzo Serra. Il più recente è "Nilde Iotti, il tempo delle donne". (f.c.) di Fabio CanessaTutto parte da un bel progetto del Centro di servizi per il volontariato Sardegna Solidale chiamato in modo significativo "Pianta un albero: è un gesto d'amore".

Un titolo che chiarisce subito l'obiettivo primario dell'iniziativa, la sensibilizzazione e responsabilizzazione dell'opinione pubblica verso un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre, attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini affinché si impegnino in prima persona a conoscere, proteggere, curare e riqualificare il territorio in cui vivono. Migliaia di alberi sono così stati piantati, grazie anche alla collaborazione con l'agenzia Forestas, in tanti luoghi dell'isola. Un percorso seguito da Peter Marcias che sul progetto ha realizzato un cortometraggio dal titolo "Una nuova voce". Il breve film, circa quindici minuti, è la sintesi in immagini delle tappe toccate dall'iniziativa nella prima parte dell'anno, da Bitti a Gadoni passando per Su Piroi dove la carovana verde di "Pianta un albero" aveva fatto le prove generali. E ancora Tergu, Perfugas, Tempio, Oristano, Laerru, Nulvi, Tortolì, Guspini, Villacidro, Orosei, Cagliari, Iglesias, Fluminimaggiore, Orgosolo e altri luoghi ancora toccati nei mesi scorsi.

«Da quando il Csv Sardegna Solidale ha cominciato a girare l'isola per piantare gli alberi - spiega il regista - noi siamo andati con loro filmando decine di gesti d'amore in posti bellissimi e cari, giardini, piazze e comunità. Abbiamo raccolto le suggestioni dei bambini che mettono le mani nella terra, creato e montato delle storie». A venire fuori è appunto "Una nuova voce", un documentario su un'iniziativa che mobilita la Sardegna per salvaguardare la natura, l'ambiente e il paesaggio.

«Lo sporcarsi le mani - sottolinea Marcias - è un gesto tanto simbolico quanto potente. Un atto che può sembrare banale, invece ha un significato forte. È il ricongiungimento con la terra». Un gesto che dopo i terribili incendi che hanno devastato l'isola quest'estate, in particolare la zona centro-occidentale, assume un significato ancora più forte. «Mi trovavo a Roma in quei giorni - racconta l'autore sardo - e quelle immagini che vedevo nei più importanti telegiornali nazionali mi hanno lasciato senza parole per giorni. Un grande dolore per quei ventimila ettari di verde e di bosco mangiati dal fuoco. Un'enorme distesa di nero ha coperto colline e montagne. Centinaia gli animali senza più vita. La natura davvero colpita a morte. Il nostro film vuole essere anche una risposta alla furia del fuoco». Se l'ambiente è il grande protagonista di questo lavoro diretto da Peter Marcias, all'interno di "Una nuova voce" trova spazio anche Grazia Deledda nel 150esimo anniversario della nascita della grande scrittrice nuorese vincitrice del premio Nobel per la letteratura.

«Abbiamo discusso molto - evidenzia il regista - sull'ipotesi di realizzare un film dove la sola voce della natura doveva essere la protagonista. Un giorno per caso rileggendo un testo della Deledda ho capito che doveva far parte anche lei del progetto. Era un dovere. È un piccolo omaggio il mio, spero di realizzarne un altro più corposo».Tra i collaboratori di Marcias nella realizzazione del film, oltre all'aiuto regista Antonio Gianfagna, da segnalare il montatore Fabrizio Federico che può vantare esperienze importanti come quelle di "Notturno" di Gianfranco Rosi e "Martin Eden" di Pietro Marcello. Le musiche sono di Marco Biscarini, autore delle colonne sonore di "Volevo nascondermi" di Giorgio Diritti e "L'agnello" di Mario Piredda. Nel cast ci sono Pietrina Menneas e Antonio Delpiano e tanti uomini, donne e bambini della Sardegna incontrati per il progetto.«Il film - anticipa il regista - è stato richiesto da tantissimi festival internazionali e uscirà in varie parti d'Italia e del mondo, partendo dalla Francia dove verrà distribuito da Denis Friedman Productions».

Un nuovo lavoro dunque di Peter Marcias, il più prolifico dei filmmaker sardi. Un regista sempre aperto a muoversi tra generi, fiction e documentari, e formati, corti e lungometraggi. Nella sua ricca filmografia da ricordare, sempre a proposito di tematiche ambientali, come accaduto in questo caso relativo alla piantagione di alberi, i brevi film d'animazione "Il mio cane si chiama vento" e "Strollica" che trattano in particolare argomenti relativi a natura e alle energie rinnovabili.

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