La Nuova Sardegna

Vasco: “Siamo qui”, nuovo album e nuovo tour

di Gioia Giudici
Vasco: “Siamo qui”, nuovo album e nuovo tour

Uscita del disco il 12 novembre, il singolo disponibile da domani. Concerti al via da Trento il 20 maggio 

14 ottobre 2021
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MILANO. «Se sono ancora vivo io, c’è speranza per tutti» scherza Vasco Rossi presentando il suo nuovo album, “Siamo qui”, che uscirà il prossimo 12 novembre, e confessandosi «deluso» perché «doveva andare in un altro modo secondo me». «Questo non è il migliore dei mondi possibili – riflette – ma è il mondo che c’è e dobbiamo combattere, vivere, imparare dagli errori e non aver paura di sbagliare».

Lui, come sempre, non ha paura di dire ciò che pensa e cantare ciò che sente. «In queste canzoni – racconta – ci sono le mie consapevolezze in più, che non consolano, ma dalle quali non si torna indietro». A fare da manifesto all’album, il brano che gli dà il titolo (in uscita come singolo da domani) e che avrebbe voluto chiamare “Siamo qui, pieni di guai”, e non per la pandemia, che è venuta dopo, ma per i «guai esistenziali» dovuti al fatto che «abbiamo dimenticato quello che siamo e pensiamo di essere quello che abbiamo». E in tutto questo, Vasco non parla mai al singolare: «uso sempre il “Siamo”, perché non sono mai stato un profeta o un cattivo maestro, gli artisti raccontano quella che è la realtà o come la vedono. Non sono loro che condizionano i giovani ma – spiega il rocker – i giornali, le tv, le pubblicità, creando modelli sbagliati». «Se fossi capace di influenzare la realtà lo farei sul serio – dice – ma la gente fa quel che gli pare». Lui, comunque, non rinuncia a dire la sua, come in “XI comandamento”, dove canta «non puoi discuterci con l’ignoranza».

«Dai nuovi governanti che, sull’onda di estremismi, populismi e fake news si prospettano all’orizzonte, noi non ci aspettiamo solo nuove leggi speciali, ma un vero e proprio XI comandamento, che sarà di amare loro più di qualunque altra cosa, ad esempio “Ama Trump” ma ci sono anche in Europa di questi fenomeni e soprattutto in Italia, dove c’è una campagna che semina di odio da questi politicanti irresponsabili che solo per avere qualche consenso in più sono pronti a cavalcare le paure della gente, a sobillarle e a far diventare tutti più cattivi».

Per Vasco «c’è una destra molto estremista, per me è giusto che ci sia la destra, ma non deve essere pericolosa come quella che sembra ci sia all’orizzonte». E non si riferisce solo alla destra extraparlamentare, perché «anche i toni di Meloni e Salvini sono toni divisivi, che creano solo odio per avere dei consensi».

Ma poi nell’album c’è anche l’amore, cantato in “L’amore l’amore” dove «mi sono divertito a raccontare quali sono i rapporti di oggi, Lei con Lei, Lui con Lui, la famosa sessualità fluida che c’è oggi». Per quanto riguarda il Covid e i no-vax. «Pensa che ci sia un complotto perché tutto deve avere un motivo, non riesce ad accettare che sia un caso ma pensa ci sia dietro qualcosa. Provi a parlarci ma non puoi convincerlo, lui è convinto di quello e ha bisogno di crederlo perché la sua testa è così». «Per questo – ha aggiunto – mi dissocio da quello che dice Red Ronnie. Ultimamente, quando va a parlare come opinionista, tratta di argomenti che tanto non conosce. Io credo nella scienza: se ho mal di denti prendo un antidolorifico. Non vado a parlare con un santone, la mia posizione – ha ricordato – la conoscete, ho obbligato a mettersi la mascherina chi veniva davanti a casa mia a prendersi l’autografo, tutto qua, io non consiglio niente». Secondo Vasco, «le parole sono usate in modo vergognoso oggi. Quando sento urlare “libertà”, “libertà” penso che la libertà non è quella: libertà – ha sottolineato – ha senso quando è all'interno di un limite altrimenti non è libertà ma caos».

Vasco confida di essere andato un po’ in crisi quando i concerti riprogrammati dal 2020 al 2021 sono stati rimandati di nuovo e confida: «lo scopo più importante della mia vita viene a mancare mi accorgo che senza la musica io non sono niente». E finalmente, dopo il nuovo album, il diciottesimo, musicalmente «in direzione ostinata e contraria» nel suo essere rock e tutto suonato, arriveranno anche i concerti: si parte il 20 maggio da Trento per arrivare, in undici date, il 30 giugno allo stadio Olimpico di Torino.

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