La Nuova Sardegna

1925. La strage di Jerzu: croce di sangue per firmare la feroce vendetta

Articolo pubblicato il 25 gennaio 1925
L'articolo del 25 gennaio 1925 sulla strage di Jerzu
L'articolo del 25 gennaio 1925 sulla strage di Jerzu

Nella notte della festa di San Sebastiano sterminata in casa un'intera famiglia. Otto assassinati a colpi di martello e pugnale. Sulla fronte del falegname Boi "il segno orribile della macabra soddisfazione"

26 novembre 2021
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L'EFFERATO DELITTO DI JERZU

IERZU, 23. - Grava ancora su tutti un senso di doloroso stupore e di orrore indicibile per il delitto orrendo commesso nella notte dal 20 al 21 su tutta una intera famiglia di onesti e laboriosi operai, da persone che nulla debbono avere di umano e che la giustizia deve saper colpire ad ogni costo per il suo buon nome e perché il giusto castigo deve per sempre allontanare dal consorzio civile esseri che di uomini non hanno che l’apparenza.

Le vittime

Le vittime sono otto e giacciono ferocemente assassinate a colpi di martello e pugnale, sparse nelle piccole stanze della loro abitazione. La disgraziata famiglia era composta del padre, Boi Giovanni, onesto e laborioso falegname ch’era riuscito coi frutti del suo lavoro a costituirsi quasi una vita di agiatezza, della moglie in cinta e prossima al parto, di quattro figli dei quali uno di appena due anni, della sorella del Boi e della madre. Pare che il Boi, la sera del 20, per festeggiare S. Sebastiano siasi recato con la sua famigliuola al ballo rincasando appena passata la mezzanotte. Evidentemente gli assassini devono essere penetrati nella sua abitazione durante la sua assenza mettendo in atto il loro orribile piano appena la famigliuola è stata colta dal sonno.

L’orribile scoperta

L’orribile scoperta è stata fatta dal suocero del Boi verso mezzogiorno del giorno 21. Il fattorino postale Esposito, nel suo giro di distribuzione della corrispondenza si è recato nella casa del Boi per consegnare la posta. Avendo trovata la porta principale aperta egli entrò, ma trovò che le porte delle camere erano chiuse. Chiamò a gran voce ma nessuno rispose. Si recò allora ad avvertire il suocero del Boi che si recò subito presso il genero. Quale non fu però il suo raccappriccio nel constatare che tutte le persone sue erano state trucidate, orribilmente, e squartate come bestie da macello! Dire dello strazio del povero vecchio, non è possibile. In un attimo la notizia si sparse in tutto l’abitato destando nel popolo la più straziante impressione. (...)

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Ma una scoperta viene subito fatta che accresce l’orrore e l’esecrazione: sulla fronte del Boi gli assassini hanno inciso a lettere di sangue una croce, il segno orribile della macabra soddisfazione della vendetta compiuta sul capostipite e sui discendenti. (...) La vecchia madre del Boi è stata trovata uccisa nella camera del figlio; si arguisce quindi che inteso rumore sia accorsa per vedere quello che succedeva e abbia così trovato la morte. Una figlia è stata uccisa sul limitare della porta mentre cercava scampo nella fuga. La casa è in completo disordine: il vento della follia sanguinaria abbattutosi sulle persone, ha travolto anche le cose e lasciato su di esse la traccia della devastazione. Quasi tutti i corpi delle vittime erano nudi. La pietà degli accorsi ha subito provveduto a coprirli. (...)

Tre arresti

Naturalmente le risultanze di questa sommaria inchiesta sono tenute assolutamente nascoste al pubblico ed è naturale e bene che così sia. Si ha però ragione di ritenere che l’autorità sia già sulla buona traccia se tre arresti sono già avvenuti di persone indiziate. Sono stati arrestati Antonio Serrau, contadino da Ierzu e cognato del Boi poiché pare che tra essi esistessero vecchi rancori, il macellaio Antonio Orrù pure da Ierzu ed un terzo individuo sui quali gravano forti indizi. Questo atto energico ed immediato della giustizia ha tranquillizzato la popolazione. Gli arrestati sono stati immediatamente tradotti altrove ad evitare che la folla facile ad inferocire, dopo delitti così feroci e così funesti di conseguenze, potesse commettere gesti inconsulti, contro forse degli innocenti: poichè, ora come ora, non è ragionevolmente possibile ritenere accertata la responsabilità degli arrestati. - Y.

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