La Nuova Sardegna

1960. Si corre troppo, strage sulle strade della provincia di Sassari

Articolo pubblicato l'8 settembre 1960
La cronaca di Sassari dell'8 settembre 1960
La cronaca di Sassari dell'8 settembre 1960

29 novembre 2021
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Nel 2021 le cronache isolane continuano a registrare molti, troppi incidenti. L’ultimo tentativo di rendere le strade più sicure è del Comune di Olbia, che ha imposto il limite di 30 chilometri all’ora nelle vie della città. Ma un confronto con la situazione di sessant’anni fa ci mostra quanti progressi siano stati fatti per tutelare l’incolumità di automobilisti e pedoni. L’8 settembre 1960, in Cronaca di Sassari, La Nuova titola: «Venti morti e 100 feriti gravi nei primi 8 mesi». Il dato è riferito all’intera provincia, Gallura compresa. Il sommario aggiunge: «Le elevate velocità in testa alle cause degli incidenti più gravi - Il pericolo dei ciclisti e quello non meno grave dei motociclisti - Gli infernali “motofurgoncini” e il record delle multe - Trecento incidenti in 240 giorni».

Siamo nell’epoca della motorizzazione di massa, che il giornale non guarda certo con antipatia. Nei giorni successivi informerà che «27mila automobili circolano in Sardegna - Ma già si notano confortanti segni di espansione - Una produzione e una intrapresa che onorano l’Italia». Tuttavia il bilancio degli incidenti fa paura: «Non risulta migliore di quello riguardante il corrispondente periodo del 1959 – si legge sulla Nuova –. Del massimo peso è l’intensità del traffico, accresciuta in questi ultimi venti mesi di varie migliaia di unità. Calcolando in 12.000 gli automezzi circolanti, vanno aggiunte altrettante motoleggere, il cui contributo all’infortunistica è dei più forti. Basti pensare che si tratta di migliaia di persone ancora sprovviste di patente».

Ma in quali circostanze accade il maggior numero di incidenti? «I fatti stradali più gravi si verificano quasi sempre per cause di sorpasso, di elevata velocità od abbagliamento. A questo contegno, che è una costante fonte di pericolo, si sovrappone spesso fatalmente l’incoscienza del pedone che traversa improvvisamente la strada. Non è rara la conclusione mortale». L’articolo rileva che «il nuovo Codice della strada non ha portato ancora i benefici effetti che si auspicavano» e che «l’indisciplina stradale è un vizio che prima o poi si paga caro». Gli automobilisti gareggiano in velocità e gli «scooter spesso si disputano in città e in periferia in barba al sonno dei cittadini». Altro pericolo: «Certi trabiccoli che infestano la città per il trasporto di derrate, tecnicamente detti furgoncini. La specie peggiore di questi mezzi leggeri è quella addetta al trasporto delle bombole del gas».

Indisciplina, e una rete viaria ormai inadeguata: «Neanche le strade nazionali si prestano più a un traffico quale certi vorrebbero fare. La Sassari-Porto Torres, un tempo considerata quasi tranquilla, ha oggi nei suoi 18 chilometri il triste primato del numero di incidenti gravi e mortali».

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