La Nuova Sardegna

In duecento scatti i riti ancestrali e i misteri dell’isola

di PAOLO MERLINI
In duecento scatti i riti ancestrali e i misteri dell’isola

Nel volume curato da Renato Brotzu le opere di 20 autori che hanno raccontato i passaggi sacri e profani dell’anno

09 gennaio 2022
4 MINUTI DI LETTURA





Feste e riti religiosi e profani della Sardegna sono uno dei campi più indagati dai fotografi di mezzo mondo. È così dagli anni Cinquanta del secolo scorso, con i reportage di Franco Pinna e Pablo Volta, o più avanti di Cartier-Bresson, che spesso hanno agito da stimolo per ricerche etnografiche che hanno portato alla luce il significato ancestrale e profondo di riti comunitari, andando a completare il fascino misterioso che quelle immagini avevano lasciato nello spettatore. È così anche per i fotografi di oggi, i nativi digitali di un’arte che non ha perso forza ed efficacia narrativa: un giovane sardo che volesse iniziare questa professione sa bene da dove partire, siano i carnevali della Barbagia o la corsa degli scalzi di Cabras. In un’isola ricca di tradizioni e plurale come la Sardegna, l’oggetto di studio è lì, a portata di mano, tutto da raccontare ogni volta in modo diverso.

A questo ha pensato probabilmente Renato Brotzu, fotografo e naturalista nuorese che da decenni percorre l’isola in lungo e in largo, quando ha scelto di raccontare quest’universo in un unico volume di grande formato, appena pubblicato dall’editore Carlo Delfino, dal titolo “Sardegna. 20 fotografi di riti e di feste”. Brotzu ha chiamato a raccolta altri 19 fotografi di tutte le età ed esperienze, e a ciascuno ha assegnato una festa o un rito da raccontare secondo la propria sensibilità. Molti, tra i più giovani, sono alla prima pubblicazione su carta stampata. Spicca tra tutti Francesco Cito, maestro indiscusso del fotoreportage, autore di preziosi servizi sulle realtà più calde del pianeta, che ha voluto documentare la mattanza, la cattura dei tonni di corsa, che si svolge ogni anno tra Portoscuso e Carloforte. A ciascun fotografo Brotzu ha lasciato la libertà di esprimersi con il colore o il bianco e nero. Ogni professionista ha descritto se stesso e il proprio lavoro con un testo, e a fine volume compaiono le tecniche utilizzate (quali fotocamere e obiettivi).

Il risultato è un racconto corale affascinante, che attraversa l’isola da un capo all’altro cominciando dal primo mese dell’anno. Si parte dunque con i fuochi di Sant’Antonio, descritti attraverso gli scatti di Mario Sollai, per continuare con i carnevali che si svolgono in tutta l’isola, dalla Barbagia al Guspinese, sino a quelli più surreali e trasgressivi di S’Attitidu a Bosa o del mercoledì delle ceneri a Ovodda (foto di Adalgisa Garau, Virgilio Piras, Piercarlo Murru, lo stesso Renato Brotzu, Nadia Cadeddu e Marco Ceraglia), per concludere con la Sartiglia di Oristano di Stefano Orrù. Da qui ai riti della settimana santa con i reportage del Lunissanti a Castelsardo e della processione di Tergu di Francesco Brotzu. Un altro servizio sui riti pasquali ha al centro S’Isgravamentu, la deposizione del Cristo a Cuglieri, documentata da Umberto Fara. Tra le feste di maggio ecco la sagra di Sant’Efisio a Cagliari nelle foto di Giangiorgio Crisponi, ma anche, a Nuoro, il pellegrinaggio verso il santuario di san Francesco di Lula: la processione notturna dal quartiere di San Pietro (oltre venti chilometri) che porta i pellegrini a raggiungere all’alba la chiesa dove verranno rifocillati, fino al momento dell’avvicendamento tra i priori, al rientro a S’Arbore, con una festa in piena campagna (l’autore è Luca Cossu).

Segue il reportage sulla Mattanza nel Sulcis di Francesco Cito, unico “continentale” del gruppo, autore anche di uno scritto in apertura del volume in cui descrive al lettore il contrasto tra l’immagine oleografica dell’isola paradiso delle vacanze, rappresentata dalla Costa Smeralda, e la Sardegna dei riti secolari e ancestrali. A luglio esplode la corsa sfrenata dei cavalieri all’Ardia di Sedilo (foto di Giovanni Porcu) e pochi giorni dopo l’Ardia a piedi (Francesco Solinas). Ad agosto si svolge a Sassari la festa dei Candelieri (Sergio Polano), e poi la festa del Redentore a Nuoro: la processione dei costumi di tutta la Sardegna, documentata da Donatello Tore, e la parte religiosa con il pellegrinaggio al monte Ortobene (Massimo Locci). A settembre infine nel Sinis il rito antico dedicato a Santu Srabadori (Sebastiano Piras) e la corsa degli scalzi (Giampaolo Catogno). Il volume ha oltre duecento pagine ed altrettante foto, il costo è 45 euro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Politica

Regione, la giunta Todde annulla la delibera per la costruzione di quattro nuovi ospedali

Le nostre iniziative