La Nuova Sardegna

Le scelte dei Papi

Da Pipia a Pompedda, i nove cardinali sardi

Mario Girau
Da Pipia a Pompedda, i nove cardinali sardi

Le scelte dei Papi. Il primo fu Cao nell'XI secolo. Il 27 agosto il Concistoro incoronerà Miglio

25 agosto 2022
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Con due monsignori nati per caso in Sardegna – a Sassari e Iglesias - sono nove i sardi che in mille anni di storia della Chiesa hanno vestito la porpora cardinalizia. Si aggiungono a cinque alti prelati “continentali” che hanno fatto tappa nell’isola prima di portare la berretta cardinalizia. Ogni concistoro – il prossimo sarà il 27 agosto con l’arcivescovo emerito di Cagliari, Arrigo Miglio, insignito della berretta cardinalizia – illumina l’opera e l’apporto speciale dato da sacerdoti e vescovi alla chiesa locale e universale. Dei due principi della Chiesa oriundi sardi parla don Cristiano Piseddu, vice cancelliere dell’arcidiocesi di Cagliari, in un interessante studio, «Usque ad mortem et sanguinis effusionem. Sulla Sardegna e il collegio cardinalizio».

Il più titolato è Francisco Antonio De Borja-Centelles y Ponce de Leon: apparteneva ai grandi Spagna, il padre era nono duca di Gandia. Nasce a Sassari il 27 marzo 1659, durante il soggiorno in Sardegna dei genitori impegnati nell’amministrazione del patrimonio posseduto dagli eredi Borgia nel Capo di Sopra. Rientrata, nel 1662, la famiglia in Spagna, da adolescente Francisco Antonio è avviato alla carriera ecclesiastica. Creato cardinale da papa Innocenzo XII nel Concistoro del 21 giugno 1700, muore a 41 anni il giorno stesso, il 3 aprile 1702, in cui Clemente XI lo nomina arcivescovo di Burgos. Sardo-piemontese, invece, il cardinale Jacques-Marie Dupont, nato a Iglesias il 2 febbraio 1792. Il padre, originario della Costa Azzurra, è un funzionario statale sabaudo in servizio nell’isola. Studia a Roma, entra nel seminario di Nizza, prete a 21 anni, vescovo a 32, ha 55 anni quando Pio IX lo crea cardinale di Santa Romana Chiesa. Muore il 26 magio 1859.

Primo cardinale sardo fu Benedetto Cao, nominato nell’XI secolo da papa Gregorio VII, impressionato dalla sua pietà e dalle sue doti cristiane di mente di cuore, perciò ammesso nella ristretta cerchia dei diretti collaboratori del Pontefice. Il secondo sardo a vestire la porpora fu Agostino Pipia nato a Seneghe in una famiglia povera il 1 ottobre 1660. Avviato agli studi nel convento domenicano oristanese di San Martino. Benedetto XIII, che lo volle cardinale, definì Pipia, morto nel 1730, «uomo di esemplarissima vita e di eminente dottrina».

Terzo porporato Diego Gregorio Cadello, nato a Cagliari nel 1735 dalla famiglia dei marchesi di San Sperate. Pio VII gli assegna la porpora nel concistoro del 17 gennaio 1803. Tra i suoi meriti storici aver riscattato, con l’ausilio dei padri mercedari, centinaia di carlofortini catturati prigionieri dai pirati tunisini. Nel 1837 il “galero” cardinalizio viene conferito a Luigi Amat di San Filippo, nato a Sinnai nel 1796, vescovo ad appena 31 anni, destinato nunzio apostolico a Napoli e successivamente a Madrid. Primo cardinale sardo del terzo millennio è Mario Francesco Pompedda, chiamato a quest’onore da Giovanni Paolo II nel concistoro del 21 febbraio 2001. Nato il 18 aprile 1929 a Ozieri, studia nei seminari di Sassari e Cuglieri. Eletto arcivescovo il 6 gennaio 1998. Sesto cardinale Luigi de Magistris. Sacerdote dal 12 aprile 1952. Numerosi incarichi in Vaticano culminati nell’ufficio di Pro Penitenziere maggiore. Creato cardinale da Papa Francesco nel concistoro del 14 febbraio 2015. È morto il 16 febbraio.

Monsignor Angelo Becciu è il settimo cardinale sardo. Nato a Pattada 74 anni fa, studi nel seminario di Cuglieri e Cagliari, ordinazione presbiterale 27 agosto 1972. Dopo una prestigiosa carriera diplomatica, Benedetto XVI lo sceglie come Sostituto della Segreteria di Stato. Nel 2018 Francesco gli assegna la porpora e l’incarico di Prefetto per la Congregazione delle Cause dei Santi.

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