La Nuova Sardegna

Lo spettacolo

Eros e malinconia del tango: omaggio al genio di Piazzolla

di Gabriella Grimaldi
Eros e malinconia del tango: omaggio al genio di Piazzolla

Martedì in prima regionale a Sassari e poi in tour per i teatri isolani Il Balletto di Roma in scena con lo spettacolo sul grande artista

06 marzo 2023
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La malinconia struggente e il fuoco della passione racchiuse nella danza popolare nata per le vie di Buenos Aires. È “Astor / Un secolo di Tango” del Balletto di Roma in cartellone in prima regionale domani 7 marzo alle 21 al Teatro Comunale di Sassari, mercoledì 8 marzo alle 20.30 al Teatro Bocheteatro di Nuoro, giovedì 9 marzo alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale, venerdì 10 marzo alle 21 al Teatro Centrale di Carbonia e infine sabato 11 marzo alle 20.30 (turno A) e domenica 12 marzo alle 19 (turno B) al Teatro Massimo di Cagliari sotto le insegne del Cedac.

Musica dal vivo (eseguita da Mario Stefano Pietrodarchi al bandoneón e alla fisarmonica) e danza di alto livello amalgamati dalle coreografie di Valerio Longo e la regia di Carlos Branca. Lo spettacolo è nato in occasione del centenario della nascita del grande compositore argentino di origini italiane Astor Piazzolla, tra gli artefici della “rivoluzione” del Tango Nuevo, che sposa alle melodie tradizionali gli stilemi jazzistici e altre suggestioni. Una vera e propria rivoluzione che a suo tempo provocò scalpore, meraviglia e qualche reazione di sdegno.

Sotto i riflettori, i danzatori del prestigioso Balletto di Roma Nicola Barbarossa, Paolo Barbonaglia, Roberta De Simone, Alessio Di Traglia, Serena Marchese, Francesco Moro, Giulia Strambini e Virginia Vorraro. Il pubblico assisterà a un avvincente racconto per quadri costruito sulle musiche di Piazzolla, con inserti di brani originali e arrangiamenti di Luca Salvadori, per un ideale viaggio oltre oceano, fino alla regione del Río de la Plata, dove il maestro Piazzolla nacque. Cresciuto tra New York, dove la famiglia si era trasferita, e l’Argentina ha saputo innovare il linguaggio del tango, senza tradirne lo spirito, ma reinterpretandolo in chiave contemporanea.

Tra le frequentazioni con Carlos Gardel e le lezioni di Alberto Ginastera e poi di Nadia Boulanger a Parigi il temperamento e le doti naturali del musicista argentino, ammaliato dal suono del bandoneón e dalle possibilità espressive degli strumenti a mantice, emergono insieme a un'impetuosa creatività, che si rivela nelle variazioni e improvvisazioni, come nella scrittura di pagine originali, ormai divenute pietre miliari nella storia del tango. Tra i suoi brani immortali “Balada para un loco”, “ Adiós Nonino”, “Libertango”, “Oblivion”, “Escualo”, “La muerte del Angel” e le “Cuatro Estaciones Porteñas”.

Astor Piazzolla immagina il tango come un luogo dell’anima, una musica da ascoltare prima ancora che da ballare, in cui la tristezza e il pathos si fondono con la sensualità, in una felice e inimitabile alchimia: nelle sue partiture si coglie l’essenza più autentica e profonda di una musica “meticcia”, frutto dell’incontro tra genti di provenienza diversa, in cui il ricordo di una patria perduta si fonde alla potenza dell’eros, tra solitudine e desiderio.


 

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