La Nuova Sardegna

Creatività

Gli itinerari della musica approdano sull’Insulae Lab

di Sabrina Zedda
Gli itinerari della musica approdano sull’Insulae Lab

Paolo Fresu presenta il calendario del centro di produzioni e creatività: «Da Berchidda la cultura e l’arte come volano per l’economia» 

09 marzo 2023
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Berchidda non più solo come culla di Time in jazz, il festival ideato ormai più di trent’anni fa dal trombettista Paolo Fresu, ma come luogo di confronti e contaminazioni tra artisti. È questa l’idea che sta alla base di Insulae Lab, il centro di produzione della creatività delle isole del Mediterraneo (direttore artistico è ancora il trombettista berchiddese, l’organizzazione è dell’associazione Time in jazz) che quest’anno giunge alla seconda edizione. Quaranta concerti, dieci produzioni originali e venti ospiti che dopo aver abitato il paese del Monte Acuto per delle residenze artistiche, proporranno i frutti lì maturati in giro tra il resto d’Italia ma anche Corsica, Malta, Cipro, Spagna e Grecia sono i contenuti della programmazione 2023. «Siamo partiti l’anno scorso di tutta fretta, dopo che il ministero della Cultura ci aveva comunicato l’approvazione del nostro progetto – racconta Fresu –. Ora si ricomincia, e questo dimostra che i centri di produzione danno delle risposte: che a farlo sia Berchidda è un onore non solo per la storia del festival ma anche perché ciò dimostra l’importanza dei piccoli centri e la loro capacità di essere un volano per l’economia». Ad aprire il fitto calendario saranno due produzioni originali: il 16 marzo, nel Teatro Santa Croce di Berchidda, sarà presentato “Org.net”, cinque storie organettistiche differenti per un progetto visionario che vedrà sul palco cinque musicisti. Il 6 aprile, sempre a Berchidda, sarà invece la volta di “Piano Island #2”, un dialogo tra due isole del Mediterraneo la cui prima versione è stata presentata lo scorso anno. Tra gli altri progetti c’è “Ansia d’infinito” dove musica, arti performative e danza si intersecano nel segno di Maria Lai. Ancora: in “Voyage en Sardaigne today meet Cipro” il successo di venticinque anni fa del jazzista Enzo Favata ritorna in una veste rinnovata. C’è spazio anche per il teatro con la versione, firmata da Giancarlo Biffi (Cada die teatro), del libro di Giovanni Maria Bellu “L’uomo che volle essere Perón”. È atteso anche il pianista e fisarmonicista Antonello Salis con il suo storico “Me’ta Quartet reloaded”. Sono in arrivo anche il compositore e bandoneonista Daniele di Bonaventura con il suo progetto “Corsic’Ard” e il batterista Roberto Gatto e si andrà avanti sino a dicembre quando arriveranno i canti di Natale. Il progetto, finanziato oltre che dal Mibac anche dalla Regione e dalla Fondazione di Sardegna vede numeri importanti: lo scorso anno i soldi spesi per le retribuzioni agli artisti sono stati 149 mila euro, a cui vanno a sommarsi quasi ottanta mila per il personale organizzativo e quasi trecentomila per gli altri collaboratori. Il centro di produzione di Berchidda non è l’unica fucina di jazz in Italia, dove nuovi progetti vedono la luce e anche i talenti nascenti hanno la loro occasione: vi sono altri quattro centri di produzione tra Piemonte, Toscana e Lazio.
 

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